L'uscita della Grande Bugia di Gianpaolo Pansa sta facendo discutere.
Scrive Gennaro Carotenuto : "E' in uscita un'altra pansata. Questa volta si chiama addirittura La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti, Sperling & Kupfer, 18 euro. La grande bugia sarebbe la Resistenza. Tra lo spellarsi le mani di tutte le destre passate e presenti, basta dare un'occhiata alle lodi del Giornale o del Tempo, Pansa ha "scoperto" le vulgate antiresistenziali di destra ed estrema destra. Le ha fatte proprie, pretende che siano verità rivelate e dogmi di fede. Le spaccia come frutto di un proprio cammino di purificazione e intima alla sinistra, alla comunità scientifica, a chiunque si sia occupato con professionalità e dedizione della guerra di Liberazione negli ultimi sessant'anni di ammetterlo: erano tutte balle inventate dai comunisti.
http://www.informationguerrilla.org/2006/10/04/giampaolo-pansa-il-grande-bugiardo/
In effetti basta leggere La Padania per rendersi conto della fase:
"Pansa: «Sul 25 aprile la sinistra accetti la verità della storia»
Con il suo ultimo libro, La grande bugia, Giampaolo Pansa torna a investigare la guerra civile italiana e la fase sanguinosa successiva al 25 aprile, quando la voce dei vinti è stata praticamente annullata: «Alla sinistra che vuole essere riformista dico che deve avere il coraggio di essere anche revisionista». Ma le resistenze sono fortissime e nascono anche dalla volontà di non aprire ulteriori vuoti nelle file dell’elettorato.Scrive Gennaro Carotenuto : "E' in uscita un'altra pansata. Questa volta si chiama addirittura La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti, Sperling & Kupfer, 18 euro. La grande bugia sarebbe la Resistenza. Tra lo spellarsi le mani di tutte le destre passate e presenti, basta dare un'occhiata alle lodi del Giornale o del Tempo, Pansa ha "scoperto" le vulgate antiresistenziali di destra ed estrema destra. Le ha fatte proprie, pretende che siano verità rivelate e dogmi di fede. Le spaccia come frutto di un proprio cammino di purificazione e intima alla sinistra, alla comunità scientifica, a chiunque si sia occupato con professionalità e dedizione della guerra di Liberazione negli ultimi sessant'anni di ammetterlo: erano tutte balle inventate dai comunisti.
http://www.informationguerrilla.org/2006/10/04/giampaolo-pansa-il-grande-bugiardo/
In effetti basta leggere La Padania per rendersi conto della fase:
"Pansa: «Sul 25 aprile la sinistra accetti la verità della storia»
da La Padania (http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=67228,1,1)
Io credo che in un paese in cui il polo raggiunge quasi la metà dell'elettorato c'è un grande mercato per la pubblicistica di destra, l'esplicazione del revisionismo diffuso, per teorie che ambiscono ad una dignità culturale andando oltre le catacombe culturali. A destra mancano gli autori (almeno rispetto alla dimensione del pubblico potenziale) ed allora il vuoto viene riempito da Pansa che si è avviato su questa strada già da un pò.
che roba, contessa...
7 commenti:
per fortuna che abbiamo ancora una voce libera-grazie Gianpaolo
Pansa , a dirla tuttta e fuori dai denti, ha ormai stufato. Nei fatti, nel suo immenso adorare il suo ego, soffre di invidie terribili per non aver fatto mai una vera carroiera, per non scriovere pormai piu' su Repubblica e per odio verso tutti e tutto, perfino con Fabio Fazio se l'e' presa.
E poi questo dichiararsi di sinistra e poi attaccare solo e solamente la sinistra.
Stessa parabola di Forattini. Si, se ne vada da Beplpietro e da Feltri e sparisca dall'Espresso, facciamo senza
Grande Pansa.
Contro le minacce e le false verità di un mito studiato a tavolino!
Mi sa che non è Pansa a soffrire di invidie terribili, sono i vari sinistrucoli che con il loro stile noioso per non dire incomprensibile vendono si e no un centesimo dei suoi libri, e li vendono ad altri sinistrucoli altrettanto sciapi e altrettanto faziosi. Gli stessi che a furia di scrivere articoli su articoli contro il libro di Pansa, alla fine dimostrano solo di non averlo nemmeno mai letto. Pensa che schifo, la nostra elite culturale. Che schifo. Uno storico potrebbe mai azzardarsi a recensire un libro su un quotidiano che stampa centinaia di migliaia di copie senza nemmeno averlo letto? No. Non è uno storico. Che schifo.
ottimo libro. talmente interessante (anche se tragico specialmente per me che sono stato di sinistra per quasi trent'anni) che ho cominciato a leggere anche gli altri due.
Patetiche e squallide le tendenze al linciaggio degli ultimi imbecilli stalinisti della retorica patriottarda e resistenziale.
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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