martedì, settembre 19, 2006

Dal sangue di San Gennaro sgorga una nuova speranza per Napoli

Il presidente delle Acli di Napoli Pasquale Orlando cita le parole chiave della prima lettera pastorale di Sepe: “I napoletani rifuggono dal sangue delle vittime e traggono forza da quello del santo amico.”


Napoli, 19 settembre 2006 - Il presidente provinciale delle Acli di Napoli, Pasquale Orlando ha accolto con immensa gioia la notizia dello scioglimento del sangue del santo patrono della città, considerandolo “un buon auspicio per Napoli ed i suoi abitanti.”
In un Duomo gremito di migliaia di fedeli, l’Arcivescovo Sepe, visibilmente emozionato, ha sollevato alle 9.36 la teca con il sangue del Santo, che si è sciolta proprio davanti agli occhi della folla festante. “San Gennaro è stato invocato ancora una volta dai napoletani, affinché possa donar loro quella possibilità di riscatto che pare quotidianamente essere loro negata. Dal sangue di San Gennaro sgorga una nuova speranza per Napoli.”

Appunto, “Sangue” e “Speranza”. Orlando cita le parole che danno il titolo alla prima lettera pastorale del neo arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, “parole si intrecciano in questa terra dai profondi contrasti, in questa gente che faticosamente lotta ogni giorno, per raggiungere la tanto agognata dignità, la dignità di un popolo che ha sempre saputo associare al dolore la speranza. – prosegue Orlando - I napoletani rifuggono dal rosso del sangue delle vittime della criminalità, non rosso dal sangue delle innumerevoli morti “bianche”, non dalle lacrime di disperazione versate da occhi ormai troppo abituati a piangere. Il popolo napoletano vuole trarre la forza per il proprio cambiamento dal rosso del sangue di un santo amico dei semplici, vicino alla gente, che dia loro la forza per modificare una realtà che ormai è insostenibile.”

Al termine della celebrazione, il cardinale Sepe ha rinnovato la sua richiesta di un maggior dialogo tra fedi e culture. “Sua eminenza – prosegue Orlando – ha proposto un G8 delle religioni da tenersi l’anno prossimo a Napoli. Ribadiamo il nostro sostegno a questo progetto: Napoli, è, da sempre crocevia di differenti culture, patria di tolleranza e integrazione pacifica tra popoli diversi. Non potrebbe esserci scelta migliore.”

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