Il presidente Olivero: «Un lavoro coraggioso rischia di essere vanificato»
Le Associazione cristiane dei lavoratori italiani si appellano ai parlamentari europei di ogni partito e schieramento, a partire da quelli italiani, perché sappiano lavorare insieme per correggere da ogni ambiguità il testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri europeo sui finanziamenti per la ricerca scientifica. In particolare, le Acli chiedono che venga inserita nel documento la data del 31 dicembre 2003 - indicata dal cosiddetto emendamento Niebler - che escludeva dal finanziamento europeo le linee staminali embrionali prodotte successivamente a quel termine stabilito.
«L'accordo raggiunto ieri in sede di Consiglio europeo - spiega il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - rischia di essere vanificato dalla mancata indicazione di un limite preciso all'utilizzo non solo di embrioni ma anche di linee cellulari staminali prodotte da embrioni già distrutti. Altrimenti davvero si rischia di far entrare dalla finestra quello che è stato fuori dalla porta. Questa sì che sarebbe un'ipocrisia intollerabile. A fronte di un lavoro condotto invece con coraggio e determinazione da parte di molti».
Le Acli ricordano che l'emendamento Niebler fu battuto a giugno, nel Parlamento europeo, per poche manciate di voti. Pur ricevendo il sostegno anche di alcuni deputati verdi e socialisti, a mancare fu l'appoggio decisivo di alcuni deputati che si rifiutarono di votare una posizione considerata di compromesso "troppo arretrato". Alcuni votarono persino contro, favorendo paradossalmente la vittoria della normativa più permissiva.
«Con uno sforzo ulteriore - afferma Andrea Olivero - attraverso un lavoro coordinato e trasversale tra parlamentari europei, è possibile e necessario arrivare alla correzione di un testo, quello approvato ieri, che da una parte pone dei vincoli apprezzabili, dall'altra rischia al contempo di autorizzare il loro aggiramento».
Nessun commento:
Posta un commento