domenica, luglio 16, 2006

Sant'Anastasia –Il centro spazio donna in piazza

L’intento era quello di farsi conoscere come realtà sociale e ci sono riuscite. Le 100 donne anastasiane che hanno usufruito nel 2006 degli sportelli e dei servizi offerti dal progetto “Spazio donna”, hanno portato in “piazza” il risultato del terzo anno di attività, con una mostra di ricami, danze, musica e… dolci. Coinvolgendo anche altre associazioni di volontariato le donne, supportate dall’equipe del progetto, sono state protagoniste di una serata che è servita anche a rianimare una piazza, C. Cattaneo, che da tempo non vive più, abbandonata dai tanti giovani che anni fa la gremivano. Il comune e il Centro Spazio Donna – sito nel centro G. Liguori - con l’evento-spettacolo di musica e danza popolare tenutosi ieri sera hanno centrato l’obiettivo di rendere visibile il lavoro di rete. La serata all’insegna della riscoperta delle tradizioni popolari, attraverso un percorso al femminile fatto di poesia, danza e musica, è stata arricchita dalla presenza del gruppo dei Rua Port’Alba, la cui arte spazia dalla musica d’autore alla musica legata alla tradizione popolare. E canti popolari hanno fatto ascoltare anche i piccoli artisti della Mir, associazione che cura i ragazzi in disagio sociale, che hanno retto il palcoscenico con simpatia e bravura. “Tra Miss Italia e questa serata – ha affermato l’assessore Giuseppe Cortese – ho preferito essere qui, perché è necessario essere accanto alle nostre realtà e quella di spazio donna è certamente incisiva, una risorsa del territorio che merita incoraggiamento”. “Le donne finalmente protagoniste. Per imparare a valorizzare e rispettare le diversità, ad aumentare l’autostima e la partecipazione – afferma l’assessore alle politiche sociali, Raffaele Mollo – che si evidenzia anche dalla scelta di realizzare l’evento in una piazza del paese che ha esigenza di essere più vissuta e rivalutata. Unire musica, arte e lavoro nel sociale è stata una vera intuizione, per ancor più investire sulla donna come risorsa del territorio e parte fondante di una comunità”. “Dal basso devono partire stimoli per la comunità, per il terzo settore e per l’amministrazione – dice il coordinatore del progetto, Franco Micucci – in quanto più si concretizza la rete, più riusciamo a coinvolgere l’utenza, più siamo un laboratorio di idee e proposte che sono da pungolo per il comune. Da settembre lavoreremo a questo: creare la rete con tutte le associazioni del territorio. Sarà un lavoro lungo, ma pagherà i nostri sforzi e potrà essere la strada per un reale cambiamento”. Nella piazza vi erano vari stand, tra cui quello per l’esposizione dei lavori di artigianato, realizzati nel laboratorio di ricamo di Spazio Donna in collaborazione con l’Associazione Maria SS.ma del Carmelo. La serata è stata organizzata in collaborazione con: la Mir, il Centro sociale per Anziani, il Servizio di Assistenza Domiciliare e gli allievi della Scuola di Teatro diretta da Carmine Giordano e patrocinata dal Comune di Sant’Anastasia. Le attività del progetto “Spazio Donna”, sono finalizzate all’aggregazione al femminile, con corsi di primo livello informatico, di armonizzazione corporea, gruppi di auto-aiuto, di ricamo come recupero delle tradizioni locali e consulenze professionali garantite da psicologi, mediatori familiari, assistenti sociali e legali. Il progetto, gestito dalla Coop. Sociale IRENE’95 e dalle ACLI provinciale di Napoli nei comuni di S.Anastasia e Pollena Trocchia, offre uno spazio di accoglienza-ascolto, confronto, informazione, promozione ed accompagnamento per quelle donne che vogliono essere protagoniste di percorsi di emancipazione, partendo dal presupposto che ogni donna ha in sé le risorse e le capacità per trovare le proprie soluzioni, per accrescere l’autostima e crearsi una realtà a lei più congeniale, anche in situazioni di disagio. Il gruppo di lavoro è presente sul territorio di S. Anastasia da circa tre anni, e nel corso delle attività di questa annualità ha realizzato con le proprie utenti dei percorsi laboratoriali, quali il laboratorio di ricamo e quello di balli popolari, che hanno perseguito come primo obiettivo quello dell’acquisizione di competenze di base, per poi evolversi in una ricerca sulle tradizioni e sulla cultura locale. Le donne hanno così avuto l’opportunità, attraverso le opere realizzate nei laboratori, non solo di esprimere le proprie emozioni, competenze, potenzialità, ma anche di riscoprire le tradizioni del territorio, in particolare, quelle legate alle donne.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)