Ieri, a Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno, una ragazzina di 15 anni ha perso la vita in modo orrendo. E' morta insieme ad una sua collega - le hanno trovate abbracciate nel bagno - per le esalazioni di un devastante incendio. Lavoravano per poche centinaia di euro al mese in un posto pericoloso, fatiscente, senza le più elementari misure di sicurezza. Si è trattato di un vero e proprio pugno nello stomaco.
Ancora una notizia di morti sul lavoro, le cosiddette morti bianche che, ieri, hanno assunto il volto di due donne, di cui una giovanissima. Ogni volta che parliamo di innovazione, di ammodernamento e di futuro del nostro Paese e della nostra economia, dobbiamo guardare in faccia anche questa sconvolgente realtà.
In Italia si continua a morire sul posto di lavoro come accadeva cento anni fa. Se innovare significa essere capaci di cambiare, di migliorare, allora tutti quanti abbiamo il dovere di impegnarci per trovare una soluzione definitiva alla "guerra" delle morti bianche.
Le soluzioni ci sono, basta avere la volontà di applicarle: penso al potenziamento degli organi ispettivi, o alla realizzazione di un piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso. Anche le Regioni possono fare la loro parte, istituendo per esempio una task force che abbia il compito di affiancare e rafforzare gli organi ispettivi, così da controllare più capillarmente il territorio.
Insomma la sicurezza sui luoghi di lavoro e la tutela della vita dei lavoratori deve diventare una cosa normale. Governo, istituzioni, forze sociali e imprenditoriali, ciascuno da subito deve fare la sua parte.
Qualunque piano di sviluppo intendiamo realizzare dovrà avere al primo posto la lotta al lavoro nero e la tutela di tutti i lavoratori. Fermare questa strage deve essere una assoluta priorità per un governo di centrosinistra.
11 commenti:
MANCATE PREDISPOSIZIONI DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA INDIVIDUALI
Autore: Giacomo Montana
“Ennesima morte sul lavoro: un operaio di Brescia cade da un palo della luce e muore sul colpo
Vola da sei metri precipitando al suolo e viene schiacciato anche dal cestello morendo sul colpo; questa la dinamica dell'ennesima morte sul lavoro. Un operaio di 53 anni, che lavorava per una ditta di impianti elettrici di Nembro (Bergamo), e' stato sbalzato fuori dal cestello a bordo del quale operava su un camion, mentre stava cambiando le lampadine dell'illuminazione pubblica. Il fatto è accaduto a Nave, in provincia di Brescia. Inutili i soccorsi.”
Fonte: http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=637
Sono tragedie quotidiane e nonostante la pericolosità ai danni dei lavoratori, tutto procede con le pacifiche violazioni di legge a cominciare da ex art. 2087 codice civile et dlgs 626/1994 e seguenti sino, come abbiamo visto, alla responsabilità della procurata morte. Oggi vi è una forte tendenza a rendere come fosse tutto quasi normale e riflette una società in cui si fa vedere solo la punta dell''iceberg. Delle sofferenze, dei timori e talvolta delle paure dei lavoratori verrà sempre continuato a fare in modo che la gente non ne sappia quasi nulla. Ogni lavoratore che muore a causa delle mancate predisposizioni dei dispositivi di sicurezza individuali, non potrà mai più raccontare le sue sofferenze e il terrore precedenti alla morte! Sono fatti al silenziatore da brivido. Questo fa comodo a tutti quei criminali che assomigliano a sadici serial Killer, protetti da forze politiche che a questo punto, a mio avviso, sono persino indegne di rappresentare il Paese! Corruzione politica? Tutto, dopo ogni vittima sul lavoro si mette sistematicamente a tacere, quasi come che si volesse equiparare ogni criminale che ha procurato sofferenza dolore e/o morte al lavoratore, ad un eroe negativo da proteggere! A questo punto e su queste basi rassicuranti per i responsabili, le morti bianche continueranno sempre ad accadere senza né freno né fine! Una volta non potevo crederci ma oggi ho oltre di dieci anni di constatazioni, su chi è vittima sul posto di lavoro, di azioni criminali fatte passare sistematicamente inosservate, sino a produrre altissimo rischio di morte sulla vittima! Oggigiorno vi è una maggiore corsa all'arricchimento e senza scrupoli viene cercato il successo puntando su violenza, sesso, droga e morbosità varie, dando con farse di facciata, persino idee, spunti ed esempi attraverso il cinema e la televisione, e qui, si collegano storie con l'attualità, coinvolgendo figure di mafiosi e contrabbandieri di droga, politici corrotti e mercanti di schiavi che causano la morte. Quale differenza tra “fiction e realta”? Ci sono comunque inconfutabilmente situazioni di violenza indiscriminata sul lavoro, e personalmente ho avuto riscontri oggettivi, che certe ulteriori torture psico-fisiche causate premeditatamente alla persona già vittima di reati penali, fanno parte di una strategia del terrore, verosimilmente per spaventare e poi impedire di parlare alla vittima, che sa troppo del crimine che gli è stato fatto subire sul posto di lavoro. Difatti oggi c'è chi sa, ma non può parlare a nessuno, perché viene tolta la parola con uno sporco e inimmaginabile silenzio stampa.
imparato molto
necessita di verificare:)
Si, probabilmente lo e
quello che stavo cercando, grazie
leggere l'intero blog, pretty good
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