venerdì, luglio 07, 2006

Capua: Convegno su "Il viaggio attraverso l'intercultura"

Organizzato dalla libreria Uthòpia ed in collaborazione con l’Associazione Alas de Esperanza, la Cooperativa Capunova e le ACLI si terrà a Capua venerdì 7 luglio alle ore 20, presso la Chiesa di San Marcello in Via Principi Normanni, un convegno-dibattito su “Il Viaggio attraverso l’intercultura: dalle solidarietà all’antropologia applicata”, che nasce dall’esperienza cristiana di Padre Carlo Iadicicco, sacerdote “Fidei Donum” dell’Arcidiocesi di Capua fra le popolazioni indigene della Foresta Amazzonica.
Interverranno Giovanni Allucci, Giovanni Giudicianni e Maurizio Paolucci. Il viaggio di Don Carlo Iadicicco, originario di Bellona, inizia dalla cordigliera delle Ande peruviane per dipanarsi lungo le rive dei grandi fiumi della selva amazzonica attraverso le ombre della foresta pluviale alla ricerca di contatti con popolazioni indigene da cui poter trarre linfa per la sua opera missionaria. Nelle Ande la sua opera solidale e sociale vive da 25 anni, tangibile e riconoscibile per la solidità sulla quale è stata costruita . I villaggi da Lui assistiti spiritualmente e materialmente, ancora beneficiano delle opere realizzate lavorando fianco a fianco con le popolazioni locali. Nella selva, dove vive attualmente, viene conteso dalle varie associazioni internazionali per la sua profonda conoscenza delle Etnie con le quali è venuto a contatto in questi anni e delle quali ha studiato gli usi e costumi fino alla conoscenza antropologica applicata.
Nel corso della serata verrà presentato il libro “Resistenza e resa degli indios della Foresta Amazzonica” edito da Lavieri.
Questo primo libro, curato da Alas de Esperanza, è dedicato alla vita disprezzata e oppressa (e breve) degli indios della Foresta Amazzonica, la lunga esperienza di vita che Padre Carlo ha condiviso, e ancora condivide, con alcune comunità native, si fa racconto appassionato e profetico di una quotidianità insopportabile, impregnata di tensioni, di violenza e di sfruttamento.
Raccontare questa storia di dolore è un tentativo di non lasciar calare definitivamente il sipario su di una popolazione e un contesto espropriati dell’identità e del diritto a vivere: un popolo che per la coscienza contemporanea, come per i mass-media, semplicemente non esiste: una popolazione aggredita fisicamente, ma anche cultural-mente e psicologicamente, dalla “ruspa” ideologica e cinica di quell’Occidente che ha nelle multinazionali del legno e del petrolio il suo braccio mercantile e affaristico. Dopo la presentazione del volume, seguirà uno spettacolo di musiche etniche sempre a cura dell’Associazione culturale Alas de Esperanza.
La manifestazione ha lo scopo di raccogliere fondi per sostenere l’opera missionaria di Padre Carlo e le sue iniziative di solidarietà.

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