lunedì, giugno 19, 2006

Parte da Napoli la ‘rivolta’ dei cinesi.

Accusati da piu’ parti di aver ammazzato l’economia locale con produzioni e vendita a prezzi stracciati, sono addirittura scesi in piazza oggi con un corteo per denunciare di essere ripetutamente vittima di rapine e furti ma anche di atti di disprezzo: “lo sport preferito da molti ragazzini sembra essere diventato quello di sputarci addosso al nostro passaggio”, come denuncia Salvio Wu, uno dei partecipanti alla marcia, tra i piu’ attivi nell’evidenziare un vero e proprio accanimento.
“Abbiamo preparato una lettera per il sindaco Iervolino nella quale spieghiamo quale e’ la situazione con la quale quotidianamente siamo costretti a convivere'’, ha concluso l’uomo”. Dal gruppo critiche anche alle forze dell’ordine che, a loro giudizio, si disinteresserebbero dei loro problemi. “Per due volte - racconta Yang Ming - sono stati bruciati nostri negozi ma nessuno se ne e’ interessato. A me nel 2002 hanno distrutto il negozio di abbigliamento ma e’ finita li’. Quando ci rechiamo presso i drappelli per sporgere denunce ci ignorano o ironicamente ci chiedono di ritornare muniti di interprete”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

SI vabbè.. ma sti cinesi si battono tanto per la legalità.. contro gli attentati ai loro negozi.. però a prato.. andate a vedere che stanno combinando.. miliardi di fabbriche.. turni interminabili e lavoro minorile..TUTTO IN NERO!