A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
martedì, aprile 18, 2006
Ottimo Bobba: appena eletto si da da fare (e si fa notare !)
Luigi Bobba sul Corriere della Sera. “Partito Democratico. Entrano i radicali? Io rimango fuori”.
La nascita del Partito Democratico non può avvenire come sommatoria di forze troppo eterogenee. Non può ispirarsi al criterio “di tutto, di più”. Sono da respingere le recenti affermazioni di alcuni esponenti della Rosa nel pugno, per cui il Partito Democratico non potrebbe venire alla luce senza l’apporto della cultura radical-socialista. Sia detto con chiarezza: il Partito Democratico che vorrei ha un orizzonte politico-culturale alternativo a quello che ha ispirato il nascere della Rosa nel pugno. Dunque se il Partito Democratico sarà aperto ai radicali ne resterei fuori. E non solo per l’incolmabile distanza sui temi eticamente sensibili. Innanzitutto il Partito Democratico dev’essere una forza politica laica, né confessionale, ma neppure laicista (…). Il percorso verso il Partito Democratico non va compiuto in solitudine; è tempo di riunire persone, forze e movimenti che sono pronte a far vivere quei valori in una nuova prospettiva, in un nuovo inizio. Nella chiarezza delle scelte e guardando bene ai compagni di viaggio: certamente la Margherita e i DS, ma anche quei quattro milioni di cittadini che hanno votato per le primarie sono parte integrante del nuovo equipaggio.
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1 commento:
comunque forse al massimo entrerà boselli i radicali hanno già dato il loro completo dissenso quindi non entreranno mai e poi mai, io spero che questo partito democratico venga fatto il prima possibile.
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