Giusto il bonus. I figli sono un bene pubblico»
«Prodi dà un messaggio importante. Vuol investire nelle famiglie con figli in due modi: con l’assegno e con gli asili nido. Perché i figli hanno un costo, ma sono anche un bene pubblico». Chiara Saraceno, sociologa della famiglia, definisce il piano-famiglia annunciato l’altroieri da Prodi «un bel passo avanti».
Professoressa, cosa ne pensa dell’idea di Prodi di dare un assegno annuale di 2500 euro ai bambini da 0 a 3 anni, fino ai 18?
2500 euro all’anno, innanzitutto, non sono un bonus, ma una misura più simile a un assegno per figli, come nei paesi europei. Più di 200 euro al mese non sono neanche pochissime. Da questo punto di vista, la proposta vuol allineare l’Italia alla maggioranza dei paesi europei, dando un sostegno fino a quando i bambini sono adulti. Non è neanche uno scandalo iniziare con i più piccoli, e poi andare a regime, visto che i soldi sono quello che sono. È positivo il fatto che si pensi di fare assegni, piuttosto che continuare con le detrazioni, delle quali le famiglie a basso reddito non riescono a fruire. Aver aumentato le detrazioni per i figli, senza affrontare l’incapienza, ha sistematicamente lasciato fuori le famiglie a reddito basso. E rispetto al fatto che al momento molte famiglie non prendono nulla, 200 euro al mese anche se non coprono le spese di un figlio (ma in nessun paese lo fanno) per una famiglia a basso reddito possono essere un bell’aiuto.
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