domenica, gennaio 22, 2006

Successo per Retinopera. Nel 2007 ancora a Napoli


Si chiude la convention di Retinopera: appuntamento nel 2007, ancora da Napoli

Il cardinale MicheleGiordano: “Bene che i cattolici tornino a lavorare insieme, ma non per un partito confessionale. I cattolici impegnati nel sociale ed in politica studino la Dottrina Sociale della Chiesa

Napoli 22 gennaio 2006 – Una scommessa vinta, una promessa mantenuta. Si è conclusa con la tavola rotonda a cui hanno partecipato i presidenti nazionali delle maggiori realtà del sociale cattolico italiano e con la messa celebrata dal cardinale Michele Giordano, la convention nazionale di Retinopera dal titolo “Cristiani, da Napoli per un nuovo Mezzogiorno” nel complesso di Sant’Ignazio di Loyola, alla presenza di oltre 400 rappresentanti delle realtà del mondo cattolico.

Retinopera è un’associazione nazionale promossa da cattolici italiani, impegnati nell’associazionismo, nel sindacato, nel volontariato, nella cooperazione e in altre istituzioni sociali, civili ed economiche. E’ la proposta di dare vita ad una diffusa “Opera delle Reti”, significativa di una esplicita autonomia del sociale, fondata sulla Dottrina Sociale della Chiesa, per una nuova stagione del movimento cattolico in Italia, per offrire un servizio “bello e utile” alla vita del Paese. A Retinopera aderiscono tutte le maggiori realtà dell’associazionismo, della cooperazione, del sindacato, del volontariato di matrice cattolica in Italia: dalle Acli all’Azione Cattolica, dalla Cisl alla Coldiretti, dall’Agesci ai Focolarini, dal CSI alla Comunità di Sant’Egidio e molte altre ancora.


“Retinopera – ha affermato la presidente nazionale Paola Bignardi nel discorso conclusivo - è un coordinamento di soggetti diversi che si sono uniti per progettare una testimonianza sul territorio. Obiettivi privilegiati della nostra azione sono i giovani, in particolare quelli del sud, che sperimentano la difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro e lasciano le proprie terre, impoverendole. Napoli diventerà un laboratorio per il Paese: il sud ne ha abbastanza della solitudine in cui è stato abbandonato, chiediamo alle parti politiche di mettere attenzione nei propri programmi, in vista delle imminenti elezioni, una forte attenzione al mezzogiorno. E’ una sfida nazionale e locale, a cui Retiopera vuole rispondere con una mappa di valori grandi e concretizzando nella storia la dottrina sociale della Chiesa, nell’interesse superiore del Paese. Continueremo il cammino: tra un anno ci rivedremo a Napoli per la seconda convention nazionale per raccogliere i frutti del lavoro compiuto.”

“E’ bello che i cattolici tornino a lavorare nel sociale tutti insieme, perché siamo un solo corpo. Tuttavia, l’obiettivo non deve essere la creazione di un nuovo partito confessionale cristiano. – ha detto, nel corso dell’omelia della messa il cardinale Michele Giordano, arcivescovo di Napoli – Sbagliano quanti dicono “i cristiani pensino ai problemi dello spirito che al resto ci pensiamo noi”. I cattolici hanno molto da dire e da fare e la gente accetta bene questo servizio per la costruzione della città temporale. Ci vuole coraggio: non è detto che tutti ne siano contenti. Penso alla camorra, che nasce dalla dipendenza economica della manovalanza verso chi ha di più, che poi diventa clientela delle forze politiche. Gli uomini di vita pubblica, cristiani o no, devono avere il coraggio di passare ai fatti dopo le parole. Noi cattolici sappiamo già quello che sappiamo fare, guai a ricominciare sempre daccapo! Ai cattolici impegnati nel sociale dico: studiare la dottrina sociale della Chiesa perché, se prescindiamo da essa, che contributo possiamo dare?.”

Giordano ha concluso con un’anticipazione (“La settimana prossima, all’inaugurazione dell’anno giudiziario terrò l’omelia sui diritti morali naturali”) ed una battuta (“A breve diventerò vescovo emerito, ma non per questo smetterò con il mio impegno. Magari qualcuna delle vostre associazioni potrebbe accogliermi per lavorare con voi”).

“Nell’immaginario collettivo – ha detto Edo Patriarca, portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore - Napoli è la città da cui si scappa perché si vive male. Eppure per noi Napoli deve diventare la città che preconizzava Giuseppe Lazzati: la città dell’incontro, della politica, del dialogo, della comunicazione. Per questo abbiamo voluto che Retinopera ripartisse da qui.”

“Nelle città del mondo dove non c’è presenza dei cristiani ci sono maggiori difficoltà di convivenza: nelle banlieu parigine, ad esempio, la chiesa è poco presente. – ha affermato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio - La chiesa deve approfondire il dialogo con la città, per evitare che tutto scoppi e per rispondere al bisogno forte di spiritualità della gente e parlare di temi che incidono sulla vita quotidiana. La nostra proposta parte dal tenere aperte le chiese di sera.”

“E’ necessario passare dall’invididualismo al camminare insieme. – ha detto Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli - Napoli non è quella delineata da Giampaolo Pansa in un suo recente libro, ma quella di “Monte di Dio” di Erri De Luca: una città che fa cultura, che produce ricchezza, che ama i giovani e non dimentica i suoi anziani. Anche con il nostro impegno, Napoli dovrà essere più pulita, più bella, più ordinata”.