La Fondazione Adone Zoli, in ossequio al suo statuto allo scopo di onorare la memoria del Sen. Avv. Adone Zoli, annualmente bandisce il "Premio Zoli'' per segnalare l'attività di un giovane studioso.
Per l'anno 2005 la Fondazione bandisce n. 1 premio di € 2.000,00 (duemilaEuro) per giovani che svolgano uno studio, nell'ambito dei temi proposti alla comunità scientifica con il titolo:
Ruolo delle Comunità Locali e Sussidiarietà
in cui emergano, con riferimento alle tematiche proposte, valori di cultura e di vita civile di ispirazione cristiana secondo il progetto di seguito riportato. Possono partecipare i giovani laureati in università italiane che alla data di scadenza della domanda non abbiano superato il trentaduesimo anno d'età. Coloro che intendono concorrere potranno presentare i loro progetti (individuali o collettivi) alla Fondazione Adone Zoli con sede in Napoli - via Alcide DE GASPERI n°55 - entro il 12 febbraio 2006.
La domanda, in carta semplice, indirizzata al Presidente della Fondazione, dovrà contenere le generalità ed il domicilio dei candidati.
Alla domanda dovranno essere allegati:
certificato di laurea con votazione finale e dei singoli esami;
curriculum vitae;
elenco delle opere pubblicate, della tesi di laurea ed eventuali tesi di dottorato, da sottoporre al giudizio della commissione scientifica per la valutazione, possibilmente anche su supporto informatico;
articolato progetto esecutivo in duplice copia (max 5000 caratteri);
l’impegno a consentire alla fondazione a pubblicare, in caso di vincita,i risultati ottenuti o, qualora detta pubblicazione a cura e spese della Fondazione non fosse possibile, l’impegno a citare la Fondazione per il contributo dato allo sviluppo della ricerca, in ogni ulteriore pubblicazione.
Entro il 15 febbraio 2006 il comitato scientifico, nominato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione, presieduto dal prof. Francesco Paolo Casavola, sceglierà i candidati che avranno presentato i progetti ritenuti di maggiore interesse.
I giovani selezionati si impegnano a produrre il lavoro, conforme al progetto esecutivo presentato, entro il 10 maggio 2006.
Il Comitato scientifico assegnerà il Premio Zoli ai giovani che avranno svolto il lavoro in conformità allo spirito della Fondazione.
PROGETTO
La norma costituzionale (art. 118, quarto comma, secondo cui “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”) trova l’antecedente logico e il precetto sostanziale nell’art. 4, terzo comma, della l. n. 59 del 1997 (prima “legge Bassanini”), secondo il quale il conferimento di funzioni agli enti territoriali deve osservare, tra gli altri, “il principio di sussidiarietà, … attribuendo le responsabilità pubbliche anche al fine di favorire l’assolvimento di funzioni e di compiti di rilevanza sociale da parte delle famiglie, associazioni e comunità, alla autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini interessati”. Si ricorda infine il Testo Unico sugli enti locali (d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267, art. 3, quinto comma) secondo il quale “i Comuni e le Province svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali”.
In questo quadro di riferimento normativo si sviluppa sia il dibattito sulle modalità di attuazione di tali norme, ma anche quello sull’effettivo sentimento comune nei cittadini, nelle Comunità del senso della sussidiaretà, ed in particolare di quella orizzontale per la quale promotore delle attività di interesse generale è anche l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli ed associati.
Tali forme di impegno, che si dislocano “a livello di soggetti utenti e agenti nello stesso tempo”, costituiscono un fenomeno che sorge “dalla consapevolezza democratica che sempre di più emerge nella società civile”. Questa concezione della cittadinanza societaria e del principio di sussidiarietà orizzontale è humus da cui emerge la ridefinizione dello stesso sistema democratico, centrato, secondo una sorta di rivoluzione tolemaica, non più primariamente nello Stato, quanto quanto nella società civile. Rispetto a tale nuovo assetto politico ed istituzionale si rivela problematica e per alcuni versi paradossale l’omologazione dell’estrema varietà di situazioni sotto in un identico regime giuridico. La predisposizione di istituzioni e strumenti idonei a sollecitare le attività poste in essere da “soggetti comunitari” nell’ambito del proprio “ordinamento di base” da parte dell’ordinamento giuridico è un dato problematico che si mostra evidente particolarmente in riferimento all’attività di impresa; in questo ambito è dato riscontrare che molte associazioni, cooperative, comunità, ecc. operanti, senza fini di lucro, nel Terzo Settore, vengono parificate per molti versi, quanto al regime giuridico e fiscale, ad imprese private che svolgono attività commerciale a fini di lucro, il che rivela un considerevole grado di indifferenza agli scopi che esse intendono perseguire. Ciò accade anche quando le realtà poste in essere dai cittadini singoli e associati non solo, genericamente, appaiano di interesse generale, ma addirittura, di fatto, sollevino e alleggeriscano lo Stato di alcune delle sue incombenze o vi sia “utilizzazione dei benefici dall’intera collettività, anche politica, di riferimento”. La forma giuridica si mostra pertanto inappropriata a manifestare il carattere peculiare di tali soggetti e delle attività da essi svolte, non riuscendo a dar conto della loro sostanziale diversità.
Al riguardo sembra particolarmente efficace ribadire in maniera sintetica le differenze fra funzioni, mezzi e valori di riferimento, dal punto di vista del Mercato, dello Stato o del Terzo Settore. Il Mercato possiede infatti, com’è noto, il suo valore simbolico preminente nel denaro, è caratterizzato dallo scambio utilitaristico e ha per scopo specifico il profitto: il mercato produce beni privati. Lo Stato ha, da parte sua, il valore preminente nel potere ed esprime in forma autoritativa regole vincolanti per tutti i cittadini, volte a determinare beni pubblici. Il Terzo Settore ha invece per valore specifico quello della solidarietà e nasce nell’ambito della società civile. Attraverso l’azione di organismi, associazioni, fondazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative, ecc., si organizza autonomamente per fornire beni relazionali, ossia orientati ai bisogni specifici e concreti delle persone fra cui si instaurano vincoli di fiducia e reciprocità.
La realtà degli ultimi anni offre significativi esempi della realizzazione del precetto normativo e degli strumenti elaborati da cittadini, associazioni indipendenti e libere, per il perseguimento di obiettivi di “interesse generale”.
Si richiede pertanto un approfondimento sul tema che, partendo da una valutazione critica delle testimonianze emergenti, le analizza nell’ottica normativa-istituzionale ovvero in una prospettiva empirica in relazione al contributo esemplare apportato all’attuazione del principio costituzionale nelle diverse realtà delle Comunità Locali.
OBIETTIVI
Sollecitare la consapevolezza, soprattutto nei giovani, dell'importanza di una partecipazione attiva alle esigenze di interesse generale per la costruzione della futura società che riesca sempre meglio a rispettare e far esprimere la persona umana.
Animare il convincimento della fecondità di un apporto creativo che si rivolga non tanto o non solo alla elaborazione del dato normativo formale quanto alla tematizzazione di modelli organizzativi e gestionali di rapporti di rapporti sociali dialogici animati da matura coscienza civile.
Definire un percorso formativo di educazione civica che, attraverso conferenze, forum e seminari per studenti universitari o liceali, costituisca una rete di divulgazione ed interscambio fra e con i giovani che potranno esserne protagonisti esprimendo con le proprie esperienze i valori e le qualità migliori della società.
RISULTATI ATTESI
Creare una connessione tra società civile e società politica e quindi una coscienza politica a chi, pur non essendo addetto ai lavori, è comunque chiamato ad impegnarsi nel processo ineluttabile di sviluppo ed organizzazione delle attività di interesse generale. Radicare principi e valori legati alla persona in quanto tale e alle forme associative, anche alla luce della grande sfida dell'Europa di coniugare la più antica tradizione culturale con la necessità di integrazione che si esprime attraverso una organizzazione che dal livello amministrativo più prossimo (il comune) possa essere visto come utile al perseguimento degli interessi di tutti a partire dai più deboli.
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