giovedì, ottobre 20, 2005

giocare nella continuità a Montella

VI Circolo Didattico partecipa a seminario di Montella

Benevento – Il VI Circolo Didattico di Benevento parteciperà al Seminario di studi 21/22 ottobre 2005 Progetto in Rete Auditorum centro sociale Montella AV Il VI Circolo Didattico di Benevento, dirigente scolastico dott.ssa Virginia Mercurio, è impegnato dallo scorso anno nel Progetto di ricercazione in rete, verticale, interprovinciale “Giocare nella continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria”. Il progetto sperimentale, coordinato dal dott. Giuseppe Romei, dirigente tecnico del MIUR, coinvolge gli anni ponte dei due ordini di scuola ed è attuato in cooperazione operativa con scuole dell’avellinese. Esso si concretizza in interazione fattiva con Genitori, Famiglie, Esponenti del Territorio. Attraverso percorsi sistematici di RICERCA e di AZIONE, si mira ad esplorare i modi del relazionarsi dei Bambini e con i Bambini ponendo l’accento sul gioco-relazione, liberamente organizzato ed autonomamente gestito, fautore di pluralistiche opportunità, attività naturale e preferita del Bambino. Tra le azioni importanti poste in essere si segnalano: il giocare in sezione/classe, con i Bambini di altri ordini/plessi, con i Genitori. Eventi fondanti dello scorso anno sono stati: -il Convegno di presentazione del progetto (organizzato dal dirigente Virginia Mercurio con la cooperazione dell’insegnante referente Carla De Toma e attuato con la partecipazione del dirigente C.S.A. Mario Pedicini, del sindaco Sandro D’Alessandro, dell’assessore P.I. Costanzo Di Pietro, del dirigente MIUR Giuseppe Romei, del segretario regionale ACLI Pasquale Orlando); -la Manifestazione ludica di fine anno (con genitori, docenti e altri adulti impegnati a giocare con i bambini);-la Mostra didattica itinerante (comprensiva dei pluralistici itinerari svolti, delle ricerche pose in essere, e degli esiti raggiunti).Ad inizio del secondo anno di ricercazione si è organizzato, da parte delle scuole sperimentali, un SEMINARIO DI STUDI mirante a pubblicizzare, in termini più allargati, quanto fatto e quanto si intende attuare.Il Seminario, al quale parteciperanno esperti quali il prof. Roberto Farnè (docente di Didattica Generale e di Pedagogia del Gioco presso l’Università di Bologna), si svolgerà a Montella (AV), sede della scuola polo, presso l’ Auditorium del Centro Sociale, VENERDI 21 OTTOBRE (ore 15,30), e SABATO 22 OTTOBRE (ore 9,30). Il SEMINARIO è rivolto a Docenti, Genitori, e a tutti gli Adulti disposti a… mettersi in gioco, e a rifiutare lo stereotipo di organizzare tutto per l’Infanzia.

2 commenti:

Pasquale Orlando ha detto...

C’è una guerra degli adulti contro i bambini….

Nella nostra epoca la frammentazione sociale ha reso le persone isolate e spesso incapaci di dialogare positivamente. I condizionamenti dell’organizzazione del lavoro, dei tempi di vita, negano la possibilità di parlare, confrontarsi e costruire insieme agli altri un futuro condiviso.

Vale per tutti e soprattutto tra le generazioni. Si tende ad omologare tutto e tutti ad un modello definito. Per molti l’educazione è solo un trapasso di nozioni, di schemi mentali e regole di comportamento. Gli adulti invidiano la libertà dei bambini e cercano di farli diventare subito “grandi”. Nel frattempo li lasciano soli davanti alla tv.

In questo senso quando la dott. Carla De Toma insegnante referente del progetto: “Giocare nella continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria” ha proposto una collaborazione sul tema del rapporto scuola, generazioni e territorio ho subito guardato con soddisfazione all’esistenza di anticorpi alla deriva individualistica.

La scuola è davvero capace di aprirsi, di guardare al bambino nel suo contesto familiare ed anche territoriale. Del resto le innovazioni di questo progetto fanno emergere la storia di una esperienza educativa di eccellenza che abbiamo potuto da anni seguire nel quartiere di Capodimonte a Benevento.

Superare l’autoreferenzialità della funzione scolastica aprendo alle famiglie e al territorio inteso non solo come ente locale ma anche come intreccio di esperienze civiche, associative, umane. Una sfida che si colloca nell’idea della concertazione locale e che quindi valorizza il capitale sociale delle nostre comunità. In questo caso, fortunatamente, non si tratta solo di enunciazioni teoriche ma di concrete sperimentazioni di percorsi e pratiche educative. Si è scelto il gioco come modalità e contesto in cui realizzare lo scambio generazionale e territoriale.

Attraverso percorsi sistematici di RICERCA e di AZIONE, si mira ad esplorare i modi del relazionarsi dei Bambini e con i Bambini ponendo l’accento sul gioco-relazione, liberamente organizzato ed autonomamente gestito, fautore di pluralistiche opportunità, attività naturale e preferita del Bambino. Tutti i soggetti sono costretti a “giocarsi” sul serio!

Mentre per i genitori può essere naturale, per gli enti locali doveroso, per l’associazionismo, per la società civile organizzata è una bella opportunità. Siamo quindi dentro il gioco con la volontà di continuare la partita.

Anonimo ha detto...

good start