venerdì, agosto 01, 2008

Olimpiadi 2008: una bandiera per i diritti umani


L'iniziativa dell'Us Acli e della Tavola della PaceRoma, 1 agosto 2008 – Appendere la bandiera dei diritti umani ai balconi e alle finestre per tutta la durata le Olimpiadi di Pechino e fino al 10 dicembre 2008, 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. E’ l’invito che l’Unione sportiva Acli, insieme alla Tavola della Pace, rivolge ai cittadini, alle associazioni sportive, alle organizzazioni laiche e religiose, agli enti locali, a tutti coloro che vogliono e chiedono un più coerente impegno per la Pace e i Diritti Umani. A partire dall’imminente e discusso appuntamento dei giochi olimpici in Cina.«Le Olimpiadi - afferma Alfredo Cucciniello, presidente nazionale dell’Us Acli e per le Acli responsabile del dipartimento Pace e stili di vita - sono il più grande evento planetario, che riunisce migliaia di atleti di tutto il mondo e catalizza l'attenzione di centinaia di milioni di persone di tutto il mondo. Per alcuni sarà un grande evento sportivo; per altri sarà un grande affare; per l'umanità è un grande momento di unità, una occasione di incontro nello spirito antico della Tregua Olimpica e della Pace. Purtroppo, dopo roboanti dichiarazioni, con grande ipocrisia e cinismo i Governi e le imprese tacciono in nome delle proprie convenienze, e la Cina - tra divieti e violazioni- si appresta a vivere il suo trionfo. Non siamo mai stati tra i sostenitori del boicottaggio, che consideriamo una forma di violenza da non contrapporre alla violenza comunque esercitata, ma un segnale va dato. Per questo, invitiamo tutti a compiere un gesto semplice: appendere ai balconi e alle finestre la bandiera dei diritti umani, lasciandola ben visibile fino al 10 dicembre. Non permettiamo che prevalgano l'ipocrisia, il cinismo e l'indifferenza. Alziamo la voce contro tutte le guerre e le violazioni dei diritti umani. Compiamo un chiaro gesto di solidarietà con tutti i bambini e le bambine, le donne, gli uomini e i popoli che ancora oggi sono privati dei diritti fondamentali. Sosteniamo la lotta nonviolenta del popolo tibetano e di tutti i popoli oppressi. Sosteniamo i difensori dei diritti umani che, in Cina e in tante altre parti del mondo, vengono perseguitati a causa del loro impegno civile».

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