Stop di 24 ore, il mondo dei trasporti - esausto - incrocia le braccia e si ferma, a partire dalle 21 di oggi fino alla tarda sera di domani. Prima i treni e poi i tram e i bus, con disagi per chi viaggia in tutta la penisola. Motivo della protesta è l'indisponibilità delle controparti ad avviare un tavolo per il contratto nazionale. Da oltre sei mesi se ne attende il rinnovo. «Desta sconcerto - sottolinea infatti Claudio Claudiani, segretario generale Fit-Cisl - che 250 mila lavoratori siano costretti a non lavorare per ottenere un avvio del confronto. L'ostinazione con cui le associazioni datoriali si oppongono persino all'inizio del negoziato è un fatto di gravità assoluta».
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil, Ugl, Orsa, Faisa e Fast). Si tratta del secondo stop congiunto in due mesi dopo quello del 9 maggio. Avrà modalità diverse: i primi a fermarsi saranno i ferrovieri, dalle 21 in poi di questa sera per 24 ore; mentre il trasporto locale si bloccherà domani con orari diversi a seconda delle città. Lunedì, saranno comunque garantiti i treni regionali nelle fasce orarie previste dalla legge (6-9 e 18-21). Con lo stop, oltre a sollecitare l'inizio della trattativa, i sindacati chiedono un unico contratto per l'intero settore della mobilità, dove attualmente se ne contano ben 44 diversi. «Il nuovo contratto - sostengono i sindacati in un documento congiunto- è lo strumento fondamentale per unificare le tutele contrattuali del lavoro in un ampio settore produttivo di fatto, già oggi, unificato». È da fine 2007 che i lavoratori attendono una risposta. «Non è più tollerabile - afferma Franco Nasso, segretario nazionale Filt-Cgil - l'atteggiamento dilatorio che contrasta la giusta rivendicazione alla tutela del reddito». Federtrasporto, in rappresentanza delle attività ferroviarie di Confindustria, solo a parole sembra disponibile a trattare.
La situazione è calda e l'inizio di settimana sarà ancor più rovente, con conseguenti disagi per i viaggiatori. Se i treni si bloccheranno con orari comuni in tutta Italia, autobus, tram e metropolitane si fermeranno, invece, secondo modalità decise in sede locale. A Roma dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; a Milano, dove il provvedimento Ecopass - il pedaggio urbano nella Ztl - sarà sospeso, i lavoratori si asterranno dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. A Napoli lo sciopero è proclamato, invece, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; mentre a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio.
Secondo Nasso della Filt-Cgil «il governo, le regioni e gli enti locali che finanziano i contratti di servizio per il trasporto pubblico devono intervenire richiamando le controparti al senso di responsabilità di cui finora non c'è traccia, in modo tale da sbloccare la trattativa negoziale». Per il sindacalista, «bisogna interrompere definitivamente il comportamento da incendiari messo in atto ancora una volta dalle associazioni datoriali con l'evidente e consolidato obiettivo di ottenere ulteriori risorse finanziarie dal governo e dalle regioni, considerato anche il fatto che l'ultima finanziaria - aggiunge infine Nasso- ha destinato al settore importanti quote di risorse anche per lo svolgimento del servizio». Nonostante gli scioperi nel trasporto aereo proclamati per lunedì 7 luglio siano stati spostati al 18 dello stesso mese, Fit-Cisl ha deciso quattro ore di fermo per i piloti della compagnia AirOne dalle 10 alle 14 di domani.
La situazione è calda e l'inizio di settimana sarà ancor più rovente, con conseguenti disagi per i viaggiatori. Se i treni si bloccheranno con orari comuni in tutta Italia, autobus, tram e metropolitane si fermeranno, invece, secondo modalità decise in sede locale. A Roma dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; a Milano, dove il provvedimento Ecopass - il pedaggio urbano nella Ztl - sarà sospeso, i lavoratori si asterranno dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. A Napoli lo sciopero è proclamato, invece, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; mentre a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio.
Secondo Nasso della Filt-Cgil «il governo, le regioni e gli enti locali che finanziano i contratti di servizio per il trasporto pubblico devono intervenire richiamando le controparti al senso di responsabilità di cui finora non c'è traccia, in modo tale da sbloccare la trattativa negoziale». Per il sindacalista, «bisogna interrompere definitivamente il comportamento da incendiari messo in atto ancora una volta dalle associazioni datoriali con l'evidente e consolidato obiettivo di ottenere ulteriori risorse finanziarie dal governo e dalle regioni, considerato anche il fatto che l'ultima finanziaria - aggiunge infine Nasso- ha destinato al settore importanti quote di risorse anche per lo svolgimento del servizio». Nonostante gli scioperi nel trasporto aereo proclamati per lunedì 7 luglio siano stati spostati al 18 dello stesso mese, Fit-Cisl ha deciso quattro ore di fermo per i piloti della compagnia AirOne dalle 10 alle 14 di domani.
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