Iniziativa del Corriere del Mezzogiorno. Il direttore Polito: «A Roma tradito settore ma c’è pubblico per buone notizie». Schiavi: «È l’unica economia che cresce in questo momento in Italia»
NAPOLI - Un nuovo mensile di «buone notizie» in un momento in cui il terzo settore è colpito dalla valanga giudiziaria dell’inchiesta mafia capitale. È il «Corriere sociale» che dal 19 dicembre (e poi ogni mese) sarà nelle edicole di tutto il Sud allegato al Corriere del Mezzogiorno.
E lo scandalo delle cooperative emerso a Roma ha caratterizzato più volte la presentazione, a Napoli, del nuovo inserto. «C’è un pubblico per le buone notizie - spiega il direttore del Corriere del Mezzogiorno Antonio Polito - perché in Italia ci sono milioni di volontari che ogni giorno fanno notizia. Ma il volontariato ha bisogno anche di momenti di autocontrollo e verifica dopo le vicende romane che hanno travolto pezzi traditori del terzo settore».
Il sottosegretario Bobba
Sul tema è intervenuto anche Luigi Bobba, sottosegretario al lavoro che ha sottolineato come «possiamo anche fare norme più severe - ha detto - ma serve prima di tutto una svolta culturale per evitare altri casi come quelli accaduti a Roma». Per questo, spiega il rappresentante del governo Renzi, «è importante un racconto quotidiano di questo settore, che altrimenti viene confinato nelle emergenze o nell’angolo del buon cuore, senza coglierne la valenza». Bobba ha ricordato anche la crescita del terzo settore in Italia: «Solo nel 2001 l’Istat lo ha preso in considerazione, facendone il primo censimento, prima non si conosceva per niente. Ora credo che avere la possibilità di raccontarlo sia un elemento essenziale per sostenere e raccontare tutte le realtà positive che coinvolgono in Italia 4 milioni 700 mila persone che in forma organizzata fanno attività di volontariato e altre tre milioni che lo fanno autonomamente».
Borgomeo
Il sottosegretario ha sottolineato anche i numeri del settore: «Il 60% di queste associazioni sono di tipo sportivo, turistico o culturale e non assistenziali. Il 47% di esse fa anche attività commerciale e non è un settore, come spesso si pensa, `parapubblico´, perché i due terzi dei bilanci vengono da fonti privati». L’arrivo di un giornale che si occupa del terzo settore è salutato con favore da Carlo Borromeo, presidente della Fondazione Per il Sud che auspica «sia questa la tappa di un progetto su una comunicazione più ampia sulle realtà di questo mondo».
Schiavi
Nel primo numero in edicola venerdì 19 dicembre c’è l’editoriale di presentazione di Polito, ma anche un pezzo di Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera, dal titolo «Normalità in prima pagina». «L’unica economia che cresce in questo momento in Italia - ha spiegato Schiavi - è quella sociale e questo perché ci sono delle forze che in Italia combattono contro quello che ci spinge alla deriva e non si arrendono all’idea di declino. Questo giornale vuole rovesciare la prospettiva ed è bello che cominci a farlo dal Sud».
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