venerdì, luglio 12, 2013

Fondazione Banco di Napoli, eletto il nuovo Presidente: è Daniele Marrama.



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NAPOLI- Daniele Marrama è il nuovo presidente della Fondazione Banco di Napoli. Succede ad Adriano Giannola alla guida dell’ Istituto. L’Istituto Banco di Napoli è una Fondazione la cui origine è strettamente correlata alla storia dell’omonimo Banco. L’Istituto persegue fini di interesse sociale e di promozione dello sviluppo economico e culturale nelle regioni meridionali; può operare anche nelle restanti regioni d’Italia e, per straordinarie esigenze, all’estero. In particolare, nel rispetto della propria tradizione svolge attività nei settori della ricerca scientifica; della istruzione e formazione nelle discipline umanistiche ed economiche; della sanità per il potenziamento di attrezzature; della tutela e valorizzazione del patrimonio e delle attività artistiche, archeologiche, museologiche ed ambientali.
L’Istituto persegue altresì fini assistenziali, di beneficenza e di sostegno ad attività di volontariato e ad iniziative socialmente utili.
Tra le sue attività rientra anche la gestione dell’eccezionale patrimonio documentale degli antichi Banchi Pubblici Napoletani e del Banco di Napoli (secc. XVI-XX) custodito nell’Archivio Storico (con sede nel Palazzo Ricca, Via Tribunali 213), che costituisce un punto di riferimento essenziale per l’approfondimento della storia della città di Napoli e dell’intero Mezzogiorno. La legge 30 luglio 1990 n°218 ed il Decreto Legislativo 20 novembre 1990 n°356 consentirono alle banche pubbliche di trasformarsi in società per azioni.
Il Banco di Napoli – Istituto di Credito di Diritto Pubblico fu la prima banca pubbblica a trasformarsi in società per azioni ed assunse la denominazione: “Banco di Napoli S.p.A”. La trasformazione avvenne sotto la data 1 luglio 1991 mediante conferimento. Con tale atto l’antico Istituto di Credito di Diritto Pubblico conferì alla nuova Società le attività e le passività costituenti il patrimonio di esso conferente, con l’esclusione di alcuni cespiti che rimasero nel patrimonio dell’Istituto. Dopo l’operazione del conferimento, la Società bancaria, cioè il Banco di Napoli S.p.A., continuò a svolgere l’attività prettamente bancaria mentre ciò che residuava dall’antico e glorioso istituto, cioè il Banco di Napoli Istituto di Diritto Pubblico (oggi Istituto Banco di Napoli – Fondazione) continuò a svolgere la sua attività nel sociale, non potendo più esercitare direttamente l’impresa bancaria ed uniformò la sua attività in base al nuovo Statuto approvato dal Ministero del Tesoro con decreto del 25 giugno 1991. L’ultimo Statuto approvato da detto Ministero risale al mese di settembre 2000.

LE DICHIARAZIONI –  «Desidero ringraziare il Consiglio Generale dell’Istituto per la fiducia che ha riposto in me. Allo stesso modo, mi preme rendere omaggio al Consiglio di Amministrazione che oggi conclude il suo mandato per il gran lavoro svolto e per la capacità che ha dimostrato nel fronteggiare egregiamente contesti davvero drammatici – ha dichiarato subito dopo la nomina il Prof. Daniele Marrama, che ha poi aggiunto – Sento forte l’onore e la responsabilità di succedere al prof. Adriano Giannola, un uomo che, con la sua autorevolezza ed il suo prestigio, ha fatto la storia di questo ente. Mi conforta non poco il fatto che Adriano, che oggi è stato nominato per acclamazione dal Consiglio Generale Presidente onorario, continuerà a sostenere me ed il percorso di crescita dell’Istituto che lui stesso ha fomentato. Per quanto mi riguarda,  ben consapevole del rilievo storico e sociale della realtà che da oggi rappresento,  mi auguro di essere in grado, insieme al nuovo Consiglio di Amministrazione ed al Consiglio Generale, di “lanciare” definitivamente nel terzo millennio l’Istituto Banco di Napoli – Fondazione e, soprattutto, il suo importantissimo archivio storico». In conclusione il Presidente Marrama ha poi rivolto un pensiero ad Egidio Mitidieri « indimenticato Vicepresidente della Fondazione e, soprattutto, per mio padre che prima di me ha ricoperto il ruolo che oggi assumo. E’ al suo sorriso dolce che dedico questo successo».

di Alessandro Barba 

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