L’improvvisa ed inaspettata rinuncia al pontificato di Benedetto XVI ci ha riempito stupore e ci ha lasciato, per un attimo, smarriti. Il Santo Padre ha annunciato di “non avere più le forze per continuare” il suo ministero. Il Papa è anziano e, come diceva Seneca “la vecchiaia è essa stessa una malattia”. Leggiamo nel suo gesto, compiuto, tra l’altro, l’11 febbraio, giornata che la Chiesa dedica agli ammalati ed ai sofferenti, una grande prova di umiltà. Il sentimento comune è quello di vedere il Papa come un “uomo di potere”. Benedetto XVI ha rovesciato questo intendimento, chiarendo, come già aveva fatto in passato, che è il Signore che governa la Chiesa e che il Papa è solo un uomo, un servo inutile e che quando un servo non è più in grado di operare correttamente, non è più in grado di essere un valido operaio nella Sua vigna, è giusto che si faccia da parte. Per questa grande testimonianza e per quanto di bello e di grande ha fatto nella Chiesa e per la Chiesa negli otto anni del suo pontificato, noi della Fap-Acli- afferma Pasquale Orlando, segretario nazionale della federazione anziani e pensionati ACLI- saremo sempre profondamente grati a Joseph Ratzinger.
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