martedì, ottobre 02, 2012

Presentato a Osilo il progetto RiGenerazioni delle Acli sulla riscoperta dei saperi trasmessi dagli artigiani

Antichi mestieri un nuovo dialogo tra giovani e anziani OSILO. “riGenerazioni”, ovvero dialogo fra anziani e giovani e trasmissione di saperi per la conservazione dell’identità e per la creazione di nuove opportunità occupazionali. È il progetto attuato dalle Acli con il finanziamento della “Fap” (Federazione anziani e pensionati) dell’Acli nazionale, presentato nel salone del Monte Granatico. Incentrato sugli antichi mestieri di Osilo, il progetto è stato un «percorso di valorizzazione delle competenze per contrastare le condizioni di povertà ed esclusione sociale di anziani e pensionati». Con uno slogan a corollario, ha detto il segretario nazionale della Fap Pasquale Orlando: «Il tuo talento per un nuovo lavoro». Quel lavoro, o meglio, quelle lavorazioni, passate in rassegna dal filmato realizzato nell’ambito del progetto e presentato l’altra sera a Osilo. Nove mestieri che appartengono alla tradizione, ma che mostrano ancora potenzialità occupazionali nel presente. Il fabbro, proposto da Gavinuccio Mucedda, che forgia spiedi, scalpelli, fregi per ringhiere; la stilista, Antonella Ladinetti, che parte dalla tradizione per disegnare capi d’abbigliamento di gusto moderno; l’impagliatore, Giovannino Mannu, alle prese con sedie e giunchi che riporta miracolosamente a nuova vita; il casaro, Antonello Pulinas, che mostra tutto il processo di lavorazione del pecorino osilese, rinomato in tutta l’isola, seppure in un moderno mini-caseificio. E ancora, la tessitrice, Luigina Canu, che svela gli antichi segreti del telaio producendo tappeti di grande valore; il coltellaio, Ico Mucedda, con i suoi gioielli in corno e acciaio; il pasticcere, con le socie della cooperativa Ozel, che mostrano la lavorazione di casadinas, tiriccas, papassinos; il ciabattino, Giovanni Piu, che dopo un lungo periodo di abbandono, torna al trincetto e alla lesina per riportare a nuovo un paio di scarpe. E infine, il panettiere, Giuseppe Fedeli e Nina Cossu, che preparano e cuociono nel forno a legna il tradizionale “pane ammoddigadu” di Osilo. Tutti mestieri che, oltre a mantenere viva la preziosa cultura del passato, oggi in tempi di crisi possono rivelarsi utili per ritrovare un nuovo contatto con la realtà e mettere in pratica gli antichi saperi per risparmiare. La serata è stata introdotta da Domenico Pitzoi, responsabile del progetto. Sono poi intervenuti: Antonello Chelo, presidente del circolo Acli di Osilo; Gianfranco Pilo, presidente provinciale Acli; Nanni Manca, sindaco di Osilo; Pierpaolo Napoletano, responsabile nazionale sviluppo associativo e Pasquale Orlando, segretario nazionale Fap. 
 Ha chiuso la serata Ottavio Sanna, presidente regionale delle Acli.

1 commento:

Mario ha detto...

Casualmente ho visto l'articolo sul suo sito. Mi sarebbe parso più corretto citare la fonte (fosse essa La Nuova Sardegna o l'autore).
Mario Bonu