giovedì, maggio 31, 2012

Le Acli e la salute del cittadino: «Un diritto assoluto da riconquistare»



Grande partecipazione di studenti presso l’Istituto Marconi. Relatori due medici chirurghi, Khosrow Mansour Sohani e Salvatore Sanzone. Maria Angela D’Agosta, Giuseppe Tumino, il responsabile per la Pace, gli stili di vita e la Legalità della presidenza provinciale delle Acli, Giuseppe Fiorellini

CorrierediRagusa.it
Le Acli di Vittoria parlano agli studenti per ribadire il concetto fondamentale che «il diritto alla salute non si conquista, deve essere universalmente riconosciuto. Garantito. Acquisito». E se non avviene automaticamente, occorre la sinergia tra istituzioni e associazioni.

«La salute: diritto di cittadinanza universale» è stato, infatti, il tema trattato nel corso dell’incontro Acli tenutosi ieri a Vittoria con gli studenti dell’istituto di istruzione superiore Guglielmo Marconi. L’iniziativa è stata promossa dal locale circolo San Giovanni e ha visto la presenza, tra gli altri, di due medici chirurghi, Khosrow Mansour Sohani e Salvatore Sanzone. Ad aprire i lavori, dopo i saluti del presidente di circolo, Maria Angela D’Agosta, e del dirigente scolastico, Giuseppe Tumino, il responsabile per la Pace, gli stili di vita e la Legalità della presidenza provinciale delle Acli, Giuseppe Fiorellini (foto).

L’attenzione è stata subito centrata sui punti nevralgici della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che riconoscono il diritto inalienabile alla salute per ogni cittadino, scendendo, però, nel dettaglio di una condizione sociale che oggi rende impervio il raggiungimento di quello che dovrebbe essere considerato come un traguardo naturale. «Il problema – ha detto Giuseppe Fiorellini – è che più andiamo avanti e più difficile riesce raggiungere uno status simile. E’ di tutta evidenza che c’è qualcosa che non va. E dobbiamo fornire gli stimoli adeguati soprattutto ai ragazzi perché, loro che saranno i cittadini del domani, possano affrontare tutte le problematiche con un adeguato spirito critico».

Un diritto che non può essere messo in discussione, frutto della conquista di numerose lotte, per le quali c’è chi ha pagato il prezzo più alto, quello della vita. Un diritto che, come recita l’articolo 25 della Dichiarazione universale, ogni individuo deve potere possedere facendo riferimento all’acquisizione di un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all´alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari.

«Ogni uomo – ha aggiunto il presidente provinciale Acli Rosario Cavallo che ha chiuso i lavori – ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. Sono aspetti su cui molto spesso non ci soffermiamo. Li diamo come scontati. Ma sono aspetti che rischiano di essere messi in discussione dalla precaria tenuta dello stato sociale minato alle fondamenta da una crisi che non conosce confini». I due medici hanno poi portato una serie di esempi serviti a rendere ancora più chiare le riflessioni fatte a voce e che hanno inquadrato il problema nella maniera più efficace.

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