Napoli - Si è svolta, lungo le strade del centro storico di Napoli, la marcia per la pace. La manifestazione nata nel 1968 per volontà della comunità di Sant'Egidio, quest'anno a Napoli da piazza del Gesù fino al Duomo. Alla marcia, assieme a tanta gente comune, anche i rappresentanti della cultura e della politica cittadina. La manifestazione si è conclusa alla cattedrale, con l'accoglienza del Cardinale Sepe.
E dal cardinale arriva un appello ai giovani perché depongano le armi e contro ogni forma di violenza: «Ai giovani - ha detto Sepe partecipando nel pomeriggio assieme ad alcune centinaia di persone alla marcia per la pace promossa dall'Arcidiocesi di Napoli e dalla comunità di Sant'Egidio - vorrei ripetere quello che ho già detto loro qualche anno fa: deponete la violenza perchè la violenza porta solo a morte, a distruzione e miseria. Deponete le armi perchè le armi non risolvono, deponete i coltelli, le pistole. Amate la vita - ha proseguito - perchè la vita è il dono più bello e più prezioso che abbiamo per voi e per gli altri».
«Cercate di realizzare i vostri sogni - ha proseguito il cardinale - attraverso un comportamento che sia testimonianza di civiltà e di bellezza e lasciate perdere quelli che vi inducono come tentatori, quelli che vi mettono nelle mani queste armi micidiali che purtroppo sono solo causa di distruzione e di rovina».
«Oggi - ha sottolineato - assistiamo a questa superficialità di rapporti per cui basta un nonnulla che si prende una pistola, un coltello, e si pensa così di risolvere qualche piccola diatriba ricorrendo a queste forme di violenza. Educare significa anche educare alla civiltà e noi - ha concluso - abbiamo ancora bisogno, anche come Chiesa, qui a Napoli, di mettere tutte le nostre energie al servizio di una educazione alla pace».
Fu papa Paolo VI nel 1968, durante la guerra in Vietnam, che scrisse il primo Messaggio per la Pace, che così si apriva: “… sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa, all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo, che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire…”. Sono 44 anni da allora, che la Chiesa cattolica celebra il 1 gennaio come giornata Mondiale della Pace: l’insistenza è segno che i cristiani mai possono rassegnarsi ad accettare la guerra come soluzione ai conflitti e sempre vogliono essere operatori di pace.
A Napoli la marcia è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con l’Arcidiocesi, con l’ Ufficio Pace Giustizia e Creato e con alcuni movimenti ecclesiali (ACLI, Associazione Amici del Presepe, Azione Cattolica, Centro la Famiglia, Comunione e Liberazione, Consulta delle Aggregazioni laicali, Cursillos di Cristianità, Movimento Cristiano Lavoratori, Movimento dei focolari, Ordine Francescano Secolare, Ufficio Pastorale Giovanile, Pax Christi, Rinnovamento dello Spirito, Unioni Cattoliche Operaie).
Hanno collaborato CGIL, CISL, UIL, UGL e Associazione Nazionale Carabinieri.
A Napoli la marcia è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con l’Arcidiocesi, con l’ Ufficio Pace Giustizia e Creato e con alcuni movimenti ecclesiali (ACLI, Associazione Amici del Presepe, Azione Cattolica, Centro la Famiglia, Comunione e Liberazione, Consulta delle Aggregazioni laicali, Cursillos di Cristianità, Movimento Cristiano Lavoratori, Movimento dei focolari, Ordine Francescano Secolare, Ufficio Pastorale Giovanile, Pax Christi, Rinnovamento dello Spirito, Unioni Cattoliche Operaie).
Hanno collaborato CGIL, CISL, UIL, UGL e Associazione Nazionale Carabinieri.
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