La sfida è costruire una società per tutte le età, migliorando le possibilità di invecchiare restando attivi e conducendo una vita autonoma. I campi di intervento riguarderanno lavoro, assistenza sanitaria, servizi sociali, istruzione per gli adulti, volontariato, alloggi, servizi informativi o trasporti.
Il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni: un’occasione per riflettere su come oggi gli europei vivono e restano in salute più a lungo, nonché per cogliere le opportunità che ne derivano.
“La sfida per i responsabili politici e tutte le parti interessate - spiegano i promotori europei - è migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e di condurre una vita autonoma, intervenendo in settori tanto diversi quanto il lavoro, l’assistenza sanitaria, i servizi sociali, l’istruzione per gli adulti, il volontariato, gli alloggi, i servizi informativi o i trasporti”. Costruire, insomma, una società per tutte le età. Come già sollecitato con la comunicazione della Commissione europea del 2009 dedicata, appunto, a gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’Unione europea.
“In particolare – come spiega una nota del Governo italiano annunciando l’iniziativa - l'Anno europeo incoraggia e sostiene l'impegno degli Stati membri, delle loro autorità regionali e locali, delle parti sociali, della società civile e del mondo imprenditoriale, comprese le piccole e medie imprese, a promuovere l'invecchiamento attivo e ad adoperarsi maggiormente per mobilitare il potenziale degli ultracinquantenni, che costituiscono una parte della popolazione in continuo e rapido aumento. In tal modo, esso promuove la solidarietà e la cooperazione tra le generazioni, tenendo conto della diversità e della parità di genere”.
Ma la promozione dell'invecchiamento attivo, aggiunge la nota del Governo italiano, implica la creazione di migliori opportunità, affinché donne e uomini anziani possano svolgere un ruolo sul mercato del lavoro, la lotta contro la povertà, in particolare femminile, e l'esclusione sociale, incentivare il volontariato e la partecipazione attiva alla vita familiare e sociale e la promozione dell'invecchiamento sano e dignitoso. “Ciò comporta, tra l'altro, l'adeguamento delle condizioni di lavoro, la lotta contro gli stereotipi negativi sull'età e la discriminazione basata sull'età, il miglioramento della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, l'adattamento dei sistemi di apprendimento permanente alle esigenze di una manodopera anziana e la garanzia che i sistemi di protezione sociale siano adeguati e offrano gli opportuni incentivi”.
Per la promozione e lo svolgimento delle attività dell’Anno 2012, ogni Stato Membro si avvale di un organismo di coordinamento a livello nazionale. Per l’Italia, il coordinamento nazionale è svolto dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia che assicura un raccordo tra le amministrazioni interessate e tutti gli altri attori coinvolti per la programmazione delle attività nazionali.
Allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere i temi principali che riguardano l'Anno Europeo, il Dipartimento svilupperà una campagna integrata di comunicazione di cui il sito web www.invecchiamentoattivo.politichefamiglia.it è il primo strumento informativo.
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