sabato, dicembre 17, 2011

SOMMA VESUVIANA, ASSOCIAZIONI ED ISTITUZIONI INSIEME PER LA CARITA’ E LA SOLIDARIETA’

Crisi e politiche sociali: 1300 famiglie a Somma vivono in condizione di povertà, 5000 famiglie sono considerate a rischio di povertà, 15mila giovani scolarizzati, ma senza lavoro, imprese a rischio.

Gli italiani sono sempre più poveri. La crisi economica stando ai dati raccolti dalla Caritas si sta trasformando in un baratro per molte famiglie che rischia di inghiottire tutto il paese se non si attuano scelte politiche coraggiose e si mettono in campo nuove sinergie capaci di trovare soluzioni efficaci. Si parla di 8,3 milioni i cittadini che vivono in povertà, pari al 13,8% della popolazione, ad essere più colpite sono le famiglie numerose, monogenitoriali e al Sud le percentuali sono più drammatiche che nel resto d’Italia. Dato ancora più allarmante è che il 20% delle persone che si rivolgono ai Centri di ascolto in Italia ha meno di 35 anni. In soli cinque anni, dal 2005 al 2010, il numero di giovani è aumentato del 59,6%. Tra questi il 76,1% non studia e non lavora, percentuale che nel 2005 era del 70%. Questi alcuni dati emersi dal Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia, presentato da Caritas e Fondazione Zancan.
Le famiglie e la povertà alcuni degli argomenti centrali del dibattito organizzato ieri dalla Fraternità della Santa Croce a Somma Vesuviana (Sala Santa Caterina in Piazza Vittorio Emanuele III), moderato dal giornalista de Il Mediano Francesco Gravetti. Mariano Lo Conte, priore della Fraternità della Santa Croce, ha sottolineato l’importanza del valore cristiano della carità ancor più necessario in tempi critici come quelli attuali. Antonio Coppola, presidente dell’Associazione Metanova ha colto l’occasione per ribadire il suo impegno nelle politiche sociali del territorio e ha annunciato che si svolgerà il giorno 16 e 17, come ogni anno, la distribuzione degli alimenti alle famiglie indigenti, nel rispetto della convenzione che l’Associazione ha stipulato con il Banco delle Opere della Solidarietà di Caserta.
Dall’avvocato Di Palma, Responsabile dell’Organizzazione Interna di Polis Democratica, il plauso per un’iniziativa che coinvolga istituzioni religiose e laiche in un confronto costruttivo sui problemi del territorio “Questo il motivo- ha spiegato Di Palma- per il quale partecipiamo a prescindere delle colorazioni politiche al dibattito”. Presente per i saluti di rito anche Pasquale D’Avino, presidente dell’Associazione Finetica, Giuseppe Giuliano, teologo moralista e parroco, e seduti in sala, anche il Consigliere regionale Ugo De Flavis e Nello Di Palma, assessore alle attività produttive di Ottaviano. Incisivo l’intervento di Mario Di Costanzo, direttore della Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali, da anni impegnato nel coordinamento di tutte le associazioni, movimenti e gruppi cattolici nella diocesi di Napoli.
Di Costanzo ha evidenziato le problematiche della comunità sommese, citando dei dati impressionanti: 1300 famiglie vivono in condizione di povertà, 5000 famiglie sono considerate a rischio di povertà, 15mila giovani tra i 18-39 anni scolarizzati che sono senza lavoro e si sentono senza prospettive. Necessario, secondo Di Costanzo, sarebbe ripensare al concetto di “sviluppo” collegato quasi esclusivamente all’aspetto economico, non a quello umano, integrale. “Quando ho sentito da qualche parte che tutto sommato i ristoranti sono sempre pieni io avrei suggerito di farsi una passeggiata alle mense della Caritas, vero termometro dei disagi sociali in Italia”, così Di Costanzo citando i dati nazionali. Gravi le responsabilità politiche, il direttore della Caritas italiana parla di “una pioggia di fondi spesi male”.
Necessaria un’assunzione di responsabilità sia da parte del laicato cattolico per non aver denunciato illeciti e della politica nazionale e locale: “Il politico che deve perseguire il bene comune deve avere dei valori di riferimento” aggiunge Di Costanzo “e in base a quei valori soppesare gli interessi in gioco e successivamente fare delle scelte”. Tra gli interventi anche quello di Ferdinando Flagiello, Presidente Provinciale Confcooperative, che ha parlato dell’importanza del microcredito e di trovare forme di sostegno alle medie e piccole imprese in difficoltà. Flagiello si è detto disponibile ad aprire una filiale nel comune vesuviano incentivando quelle che vengono definite nel mondo dell’associazionismo le “buone prassi” e che possono sicuramente aiutare in un momento di difficoltà come quello attuale.
Le conclusioni sono state affidate a Pasquale Orlando, Segretario Nazionale Fap Acli. La povertà deve ritornare al centro del dibattito politico italiano, i dati che emergono impongono di prendere consapevolezza dell’emergenza in atto. La difficoltà delle amministrazioni locali sono anche l’assenza di una legislazione che dia gli strumenti adeguati per intervenire sul territorio, ha affermato Orlando, sottolineando come le pensioni siano divenuto l’ultimo strumento di welfare nel nostro paese. Si rischia di fare la parte di Don Chisciotte- ha concluso Orlando- ma sono necessarie nuove politiche di inclusione sociale e atti responsabili da parte della politica e delle amministrazioni locali, perché la crisi economica non dà alternative.
Autore: Anna Espositoil mediano

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