di Maria Chiara Sabato |
«Ad alcuni giorni di distanza dalla tragedia che ha colpito le Cinque Terre, la Val di Vara e la bassa Lunigiana possiamo indirizzare gli sforzi in maniera più definita». A parlare è Marco Ghetti presidente delle Acli La Spezia che chiede fondi per la Gisal Cead, una onlus che si occupa di disabili. «La struttura che ha accolto negli ultimi giorni altri disabili, ha bisogno di risorse finanziarieper riparare alcuni piccoli subiti, acquistare le cose di prima necessità, tra cui anchebombole di ossigeno, e per gestire il centro con tutti gli altri ospiti». «Il nostro territorio – continua Ghetti – è stato martoriato da una terribile alluvione di proporzioni mai viste» ma «la comunità ha unito le forze attivando diverse forme di intervento e solidarietà».«Nella gente c'è la voglia di risollevarsi ma anche di raccontare le piccole grandi storie vere, reali, incredibili: il collega che sceso dalla macchina a Borghetto si è ritrovato a nuotare nel fango ed è tornato a La Spezia a piedi, la donna rimasta appesa al canestro per ore fino all’arrivo dei soccorsi. Il padrone di un bar che ha sfondato il controsoffitto del locale pur di respirare…». A Genova, le Acli invece si stanno organizzando per creare un segretariato sociale di emergenza e aiutare i negozianti e i cittadini della zone più colpite dall’alluvione del 4 novembre. «La proposta – spiega Chiara Volpato, referente per il Welfare delle Acli Liguria – viene dalla Caritas di Genova che mi ha chiamato questa mattina per sapere se potevamo mettere a disposizione stanze e locali per attivare un segretariato di emergenza. All’interno delle stanze volontari delle Acli e della Caritas fornirebbero informazioni, aiuto nelle pratiche e assistenza psicologica». «Noi cercheremo di collaborare il più possibile, in modo che da questo pomeriggio o domani mattina al massimo possiamo attivare questo servizio e aiutare negozianti e cittadini che hanno bisogno». Tra le zone più colpite c’è la zona di San Fruttuoso, dove ha sede un circolo Acli: «Il circolo – spiega la Volpato – non ha avuto problemi ma gli scout che invece si trovano nella stessa parrocchia hanno avuto i locali parzialmente allagati». «Qui a San Fruttuoso – spiega Enrico Grasso del direttivo delle Acli di Genova – si è aperta una voragine. In una sola notte la Protezione civile ha gettato un ponte per far passare le macchine». Altra zona molto colpita è quella in largo Merlo – sopra via Fereggiano, strada nella quale è esondato il fiume Freggiaro. Anche qui si trova un circolo Acli. «Il circolo Acli “Nostra Signora della Guardia” – continua Enrico Grasso – è un circolo su strada e si è allagato. Dei volontari si stanno adoperando per aiutare le persone che nel quartiere si trovano in difficoltà. Se è agibile il teatro del circolo potremmo allestire lì il nostro prossimo spettacolo teatrale per sensibilizzare le persone e raccogliere fondi». «Le Acli di Chiavari – continua Chiara Volpato – hanno già detto che sono disponibili a raccogliere fondi nelle loro zone per aiutare Genova. In giro si vede comunque una bella solidarietà. Ci sono ragazzi che sono andati, con pala e stivali, a spalare fango nei quartieri colpiti dall’alluvione». Per maggiori informazioni sui servizi attivati e per aiutare è possibile contattare le Acli Liguria (tel. 01025332270), le Acli Genova (tel. 01025332251, info@acligenova.it) e le Acli La Spezia (tel 0187735013 oppure laspezia@acli.it). |
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
martedì, novembre 08, 2011
Liguria: Richieste di aiuto per l'emergenza
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