"Le parole del Card. Bagnasco vanno accolte come un monito durissimo da parte di chi in questi anni ha governato il Paese lasciando che comportamenti privati palesemente immorali assurgessero a rilevanza pubblica". Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero.
"La Chiesa - prosegue in una nota Olivero - non fa moralismo, ma richiama ciascuno ad un comportamento consono ai ruoli che ricopre, prescritto in modo inequivocabile dalla stessa Carta Costituzionale. Diversamente, come sta accadendo da diverso tempo, crolla la credibilità delle istituzioni e dello stesso Paese nel contesto internazionale. Non possiamo tacere di fronte al continuo riproporsi di vicende squallide, accompagnate da altrettanto tristi esibizioni di zelo scandalistico. Il presidente Berlusconi - prosegue il leader delle Acli - abbia il coraggio di compiere una scelta non più procrastinabile e, dimostrando così di avere ancora a cuore il bene dell'Italia, rimetta il suo mandato per aprire una fase nuova della politica del Paese. Sarà solo il primo passo, necessario ma non sufficiente, per iniziare il 'rinnovamento etico' invocato negli scorsi giorni da Papa Benedetto. Ma nessuno si chiami fuori: corruzione, evasione fiscale, criminalità organizzata, diffusa illegalità - come ha ancora ricordato oggi ed in precedenti occasioni il Card Bagnasco - impongono cambiamenti di gruppi dirigenti ed insieme di costumi personali e politici diffusi. Per 'purificare l'aria' del Paese ognuno deve fare la sua parte".
Nessun commento:
Posta un commento