La manovra economica approvata in tempi ultrarapidi dal Parlamento e' stata pubblica in Gazzetta Ufficiale. Entrano cosi' in vigore da domani (domenica, ndr) le norme modificate non previste dal decreto originario. Da subito scattano i rincari del bollo sul deposito titoli, il superbollo per le auto di lusso sopra i 225 kw, la stretta sulle stock option, l'aumento dell'Irap sulle concessionarie dello Stato e la normativa che potrebbe portare all'applicazione di ticket sanitari.
Per altre norme la concreta attuazione segue un diverso calendario: dal prelievo sulle pensioni d'oro, che parte dal primo agosto, al taglio sulle agevolazioni fiscali che si applichera' dal 2013.
TICKET IN 7 REGIONI,ALCUNE ORA LO 'CONGELANO'
di Manuela Correra
Scattano da domani (domenica, ndr), con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della manovra economica del governo, i nuovi ticket che i cittadini saranno chiamati a pagare sulle visite specialistiche e la diagnostica (10 euro) ed i codici bianchi al Pronto soccorso (25 euro). Ma le Regioni, sulla questione, si presentano in 'ordine sparso': in sette il ticket entrerà a regime, da lunedì; in varie altre, invece, resterà 'congelato' in attesa di ulteriori valutazioni dei tecnici, mentre un 'no' deciso al pagamento arriva da 4 Regioni. In molte, sono allo studio possibili alternative a quello che è già definito come un 'nuovo balzello' a danno delle fasce più deboli della popolazione. L'Italia dei nuovi ticket si presenta dunque, al momento, 'a macchia di leopardo', anche considerando il fatto che in varie Regioni ticket su specialistica, diagnostica e codici bianchi sono già in vigore, e si tratta quindi ora di studiare eventuali voci 'aggiuntive'. Resta però garantita l'autonomia di scelta, come ha precisato lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio, ribadendo "la possibilità per le Regioni di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell'equilibrio economico-finanziario e del controllo dell'appropriatezza".
Di certo, però, come sottolinea il direttore dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Fulvio Moirano, "a meno che le regioni non prendano provvedimenti autonomi per trovare delle coperture alternative al ticket", la nuova tassa dovrà scattare. E per le Regioni sottoposte a Piano di rientro (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campani, Puglia, Calabria e Sicilia) reperire fondi alternativi per scongiurare i nuovi ticket sarà, ovviamente, ancora più difficile. In assenza di misure alternative, quindi, i ticket saranno inevitabili: dell'iniziale copertura di 486,5 mln di euro prevista fino al 31 dicembre 2011 proprio per evitare la nuova 'tassa', la manovra garantisce solo una quota 'residua' di 105 mln, sufficienti a 'coprire' il mancato pagamento dei ticket presumibilmente non oltre il mese di luglio. Saranno comunque garantite le esenzioni ai ticket per le fasce sociali economicamente più deboli: bambini, disoccupati, pensionati sociali e al minimo, invalidi e malati cronici e portatori di patologie rare. Intanto, la prossima settimana è prevista la consueta riunione tra il ministro Fazio e gli assessori regionali, e potrebbero essere affrontati eventuali problemi. Ma qual è la 'mappa' delle Regioni in relazione ai nuovi ticket? Si inizierà a pagare subito la nuova tassa, da lunedì, in Basilicata, Sicilia, Lazio, Veneto, Calabria, Liguria e Lombardia. I ticket sono invece in qualche modo 'congelati' - in attesa di imminenti riunioni di valutazione - in Piemonte, Umbria, Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia. Schierate sul fronte del 'no' ai nuovi ticket, almeno per il momento, sono invece Sardegna, Emilia Romagna, Val D'Aosta, Trentino Alto Adige (dove però verrà introdotto il ticket sui codici bianchi) e Toscana. Proprio in Toscana, ad esempio, ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi, "cercheremo di intervenire sull'evasione del ticket, che è molto alta", ma introdurlo per le visite specialistiche, ha commentato, "é un errore perché è la specialistica che consente di fare prevenzione e, quindi, di risparmiare".
PD, FORZE SOCIALI SI MOBILITINO PER CORREGGERE -
"Il Governo e la maggioranza PdL-Lega hanno vilmente scaricato sulle spalle dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie a reddito basso e medio una manovra con un impatto regressivo senza precedenti. Hanno vilmente scaricato su Regioni, Province e Comuni il compito di tagliare servizi essenziali ai cittadini o aumentare le tasse". Lo afferma il responsabile economico del Pd Stefano Fassina che fa appello "a tutte le forze sociali ed economiche affinché si mobilitino per correggere il segno regressivo della manovra, un segno che la renderà ancora più deflattiva e meno efficace ai fini della riduzione del debito". "Hanno vilmente scaricato - afferma Fassina - sul prossimo governo l'onere di aumentare l'Irpef ai soliti noti. Il ministro Tremonti è arrivato a programmare anche il taglio della deducibilità dei contributi sociali versati all'Inps. In altri termini, propone di tassare due volte lo stesso reddito. Il Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti costa all'Italia ogni giorno di più".
DI PIETRO, GOVERNO SALVA LA CASTA - "Noi l'abbiamo detto e proposto: eliminate le Province, abolite i rimborsi elettorali, togliete le auto blu, dimezzate i parlamentari, levate i vitalizi. Bloccate le consulenze, togliete 25mila cda nelle partecipate dagli enti locali, chiudete le rappresentanze delle Regioni all'estero, fate pagare gli evasori fiscali. Hanno scelto un'altra strada, quella di togliere ai cittadini e salvare la Casta". Lo scrive il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro, sulla sua pagina Facebook.
CAMUSSO, SI SCARICHERA' SU LAVORO E FAMIGLIE - "Credo che ci sia una perenne attività dei ministri a scaricare le responsabilità": così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che oggi a Coltano (Pisa) ha partecipato ad un incontro con i giovani della Cgil impegnati nella festa nazionale "Ora tocca a noi", riferendosi alla manovra finanziaria. "La verità - ha spiegato - è che il governo ha deciso una manovra di tagli su sanità, lavoro pubblico e pensioni e in generale sulla condizione di lavoro e che fa una consistente operazione di aumento delle tasse e delle imposizioni sotto varie forme: una immediata, quella dei ticket, e l'altra con la clausola di garanzia sulle detrazioni e sulle deduzioni che si scaricherà tutta sul lavoro e sulle famiglie. E' solo questa in realtà la manovra e per questo crediamo necessario continuare la mobilitazione per cambiarla". In occasione dell'incontro una ventina di aderenti al comitato "Uniti contro la crisi", tra cui esponenti dei Cobas e iscritti alla Fiom, hanno manifestato il loro dissenso esponendo, fuori dall'area in cui si svolge l'iniziativa, uno striscione con scritto "No all'accordo che cancella i diritti".
CGIA: PESO SU FAMIGLIE,VENEZIA AL TOP CON 1.204 EURO - Con la manovra economica approvata ieri, secondo gli artigiani della Cgia di Mestre quanto a tasse e benzina sarà Venezia la vittima eccellente con un aggravio di 1.200 euro in più a famiglia. A seguirla a ruota - secondo la Cgia - saranno Firenze e Bari gravate da 1.000 euro a nucleo in più. Secondo la Cgia di Mestre, a preoccupare gli italiani non ci sono solo gli effetti della manovra correttiva, ma anche la raffica di aumenti avvenuti in alcune città con il ritocco all'insù dell'addizionale comunale Irpef, dell'aliquota provinciale sull'Rc auto e del prezzo della benzina. A Firenze, secondo una elaborazione condotta dalla Cgia di Mestre, l'aggravio di imposta in capo ad una famiglia monoreddito con un imponibile Irpef di 40.000 euro percepito da un impiegato di buon livello e con due figli a carico sarà, nel 2014 (anno in cui andranno a regime gli effetti della manovra correttiva), di 1.077 euro in più rispetto al 2010. A Bari, invece, le cose andranno peggio. Per una famiglia con un reddito di 50.000 dove entrambi i coniugi sono impiegati con un figlio a carico, gli effetti della manovra e dell'aumento delle tasse procurerà maggiori imposte, rispetto al 2010, per un importo di 1.184 euro. A Venezia, per i residenti del Comune lagunare le cose andranno proprio male secondo la Cgia. I residenti del capoluogo regionale veneto si ritroveranno con un +0,2% dell'addizionale comunale Irpef e con l'incremento di 3,5 punti sulle Rc auto. Pertanto, una famiglia composta da due coniugi entrambi operai con un figlio a carico e con un reddito di 38.000 , pagherà, nel 2014, 1.204 euro in più rispetto al 2010.
ITALIAFUTURA, COLPITE SOPRATTUTTO LE FAMIGLIE - "Se l'Italia è il Titanic chi ha contribuito metterla sulla rotta degli iceberg della speculazione internazionale si astenga dal fare prediche e incominci ad assumersi delle responsabilità, quanto meno per aver raccontato al paese che eravamo usciti prima e meglio degli altri dalla crisi. Tremonti sa bene poi che i passeggeri di prima classe (i politici) hanno già occupato tutte le scialuppe disponibili". In un editoriale sul blog di 'ItaliaFutura', l'associazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, si commenta così la manovra approvata ieri dalla Camera. "Avevamo definito la manovra 'minimo sindacale' peccando evidentemente di ottimismo. Strada facendo - si aggiunge - il provvedimento è cresciuto nell'ammontare e peggiorato nella qualità degli interventi". Il provvedimento messo a punto dal governo è insomma "un 'taglia e cuci' che inasprisce la pressione fiscale e fa poco sul lato della riduzione delle spese improduttive, tradendo, nel complesso, una completa mancanza di prospettiva sul futuro del paese". "Purtroppo", si sostiene su 'ItaliaFutura', questo "é il massimo" che l'attuale classe politica "poteva partorire e per questo è almeno positivo che sia stato varato subito. Non c'erano alternative e dobbiamo ingollare l'amaro calice senza fiatare". "Quello che però non possiamo digerire - si osserva - sono alcuni passaggi retorici che hanno accompagnato l'approvazione del provvedimento". L'impatto della manovra, infatti, si legge ancora sul blog, "colpirà famiglie e ceto medio mentre la politica, ancora una volta, rimanda ogni sacrificio a future legislature e improbabili commissioni sui costi della politica (come se in Italia non ci fosse una sufficiente letteratura in merito). Allo stesso modo i richiami alle responsabilità della politica, contenuti nel discorso del Ministro dell'Economia, stridono con le lotte di potere all'interno dell'Esecutivo che, solo pochi giorni fa, in piena tempesta finanziaria, hanno raggiunto l'apice in occasione del varo da parte del Consiglio dei Ministri della prima bozza della finanziaria".
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