venerdì, marzo 25, 2011

manifestazione nazionale del Comitato per i sì ai referendum per l’acqua bene comune e per il sì per fermare il nucleare.


Acqua bene comune

ROMA. Appuntamento domani alle 14 in Piazza della Repubblica aRoma per la manifestazionenazionale del Comitato per i sì aireferendum per l’acqua bene comune, ma anche per il sì per fermare il nucleare. Sarà -dicono gli organizzatori- “una piazza per la vita”.

Questi referendum -si legge nell’appello alla mobilitazione- sono fondamentali per tutte le donne e uomini che guardano ad un altro modello di società, di sviluppo e al futuro del pianeta. E’ da anni che i movimenti in difesa dell’acqua bene comune si battono per il suo riconoscimento quale diritto umano universale, diritto calpestato da diverse norme che vogliamo abrogare con i referendum.
A questa battaglia contro la mercificazione dell’acqua si unisce la battaglia contro il ritorno al nucleare in Italia“.
Il tremendo terremoto che ha colpito recentemente il Giappone e la drammatica situazione venutasi a creare nella centrale nucleare di Fukushima, con il disastro nucleare tuttora in corso e con conseguenze ancora imprevedibili ma in ogni caso tragiche per la popolazione coinvolta e per l’ambiente dell’intero pianeta, rendono l’appuntamento del 26 ancora più importante e urgente.
Per questo chiediamo a tutte le donne e gli uomini di questo Paese, che in queste ore guardano a quegli avvenimenti con crescente angoscia e con altrettanta indignazione, di dimostrare il proprio rifiuto a scelte dettate da interessi economici e di potere che disprezzano e distruggono il diritto alla vita, all’acqua, alla salute e ai beni comuni delle popolazioni e del pianeta.
Anche i comitati antinucleari, impegnati per fermare il ritorno del nucleare in Italia, hanno fatto appello a mobilitarsi e partecipare“.

La manifestazione si concluderà alle 17 con un concerto in Piazza S. Giovanni.

1 commento:

Caridi ha detto...

Spero che le adesioni siano "nazionali", poiché bisogna far capire agli amministratori che a comandare è la volontà popolare, non i loro sotterranei interessi di bottega.