l 17 marzo è il “compleanno degli italiani e delle italiane”. Per festeggiare i 150 anni dell’unità nazionale le Acli scrivono una lettera di “Auguri” all’Italia e invitano i propri associati ad “esporre il tricolore”.
«Siamo stati tra i protagonisti di questa lunga storia, fin dalle sue origini repubblicane e costituzionali», affermano con orgoglio le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, coerentemente con quanto affermato da Benedetto XVI nel messaggio al Presidente della Repubblica: “Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell'identità italiana”.
Le Acli augurano all’Italia che «sia all’altezza degli ideali che hanno ispirato i suoi padri fondatori», che il passato e la memoria siano un «patrimonio condiviso e vitale», che «la Costituzione animi il vero patriottismo», nel segno della «concordia delle diverse culture, dei laici e dei cattolici». «Il lavoro sul quale è fondata la Repubblica – si legge – torni al centro della vita economica sociale e politica, coniugando le ragioni dell’economia col il valore irrinunciabile della dignità delle persona».
Gli auspici per il Paese sono un futuro di «fiducia» per i giovani, le donne, le famiglie, gli immigrati e rifugiati; un futuro di «riforme» condivise, in cui «il protagonismo dei cittadini e della società civile sia la vera anima della partecipazione democratica». Un futuro in cui «il ruolo delle classi dirigenti, nella politica, nell’economia, nella cultura sia riconoscibile nella sua eccellenza, competenza e servizio al bene comune».
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