venerdì, febbraio 18, 2011

Una "guida Michelin di poveri" dalla Comunità Sant'Egidio: a Napoli 1500 senza fissa dimora.


Una "guida Michelin di poveri". E' cosi' che Antonio Mattone, referente della comunita' di Sant'Egidio partenopea, definisce l'edizione 2011 della guida "Dove mangiare, lavarsi, dormire, lavarsi a Napoli", un volume tascabile pubblicato e distribuito ogni anno ai senza fissa dimora della citta' e della provincia. "Si tratta di una bussola per orientarsi, qui sono indicati i luoghi di una Napoli migliore", spiega Mattone.
Nel volumetto, distribuito in 5mila copie, vengono indicate le mense, i centri di ascolto, gli ambulatori, i centri per l'impiego o per ottenere un aiuto con la burocrazia. La comunita' di Sant'Egidio ha realizzato per l'occasione una rilevazione relativa al mese di febbraio 2011, da cui emerge che nell'area metropolitana di Napoli vivono 1500 persone senza fissa dimora. La comunita' ha prestato aiuto a 650 persone, di cui la meta' in centro citta' e l'altra meta' nelle periferie (principalmente immigrati alle rotonde). Il 95% sono uomini, soltanto il 7,5 % donne; gli italiano sono il 16%, gli stranieri l'84% (est Europa, Maghreb, Sri Lanka in citta', Africa subsahariana nelle periferie). Il 66% degli stranieri ha un'eta' compresa tra i 19 e i 34 anni, mentre il 61% degli italiani ha tra i 35 e i 64 anni. "Questo perche' la crisi non si arresta e la poverta' cresce", commenta Benedetta Ferone che ha curato la pubblicazione. I dormitori pubblici hanno lunghissime liste di attesa, in testa quello di Napoli con 150 persone in attesa di accoglienza. "Avremmo bisogno di tre strutture per poter fare fronte alla domanda - sottolinea il direttore del dormitorio di Napoli Luigi Del Prato - ma quando si inizia un percorso di inclusione sociale come si fa a mettere alla porta una persona dopo i tre mesi canonici? Cosi' finisce che le liste di attesa si allungano".

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