venerdì, gennaio 28, 2011

Migranti. Al Caf Acli istruzioni per l'Isee anche in cinese


Predisposte le traduzioni in sette lingue per favorire i cittadini stranieri nel compilare il Dsu e l'Isee


Come si dice Isee in cinese? e in arabo? in russo? Compilare i moduli per le prestazioni sociali agevolate (asili, mense, bollette, assegni familiari, ecc…), fornire le giuste informazioni, presentare i documenti necessari: operazioni non sempre facili anche per chi ha la fortuna di avere l’italiano come lingua madre. Impresa ardua se non impossibile per i tanti cittadini stranieri che vivono stabilmente nel nostro Paese, e che pure a quelle prestazioni avrebbero diritto secondo la legge.
Per venire incontro a questi cittadini e alle loro famiglie il Caf Acli – il Centro di assistenza fiscale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani – ha predisposto la traduzione del proprio materiale informativo in sette lingue (spagnolo, inglese, francese, tedesco, arabo, russo, cinese mandarino) sulla base degli idiomi principali degli stranieri in Italia. In tutti gli uffici del Caf Acli diffusi sul territorio nazionale, i cittadini stranieri potranno ritirare il materiale informativo tradotto nella loro lingua madre, con riferimento a due strumenti fondamentali per usufruire delle prestazioni sociali agevolate: la dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) e l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).

Già nel 2010, su oltre 400mila dichiarazioni Isee elaborate dal Caf Acli in tutta Italia, più di 76mila (il 18%) riguardavano famiglie con almeno un componente nato all’estero: soprattutto rumeni, albanesi e marocchini, ma anche moldavi, ucraini, egiziani, tunisini e cinesi.

La popolazione immigrata in Italia è del resto in costante aumento. L’Istat ha contato nel 2010 4 milioni 563mila cittadini stranieri residenti, 320mila in più rispetto all’anno precedente.

«Siamo profondamente convinti - afferma Michele Mariotto, vicepresidente delegato del Caf Acli – che solo cittadini informati possono assolvere consapevolmente ai propri doveri ed accedere pienamente ai propri diritti. Questa iniziativa vuole essere dunque un ulteriore contributo alla piena accoglienza ed inclusione di migliaia di famiglie provenienti dall'estero, che contribuiscono con il loro lavoro al benessere del nostro Paese, e che spesso attraverso l'Isee si avvicinano per la prima volta al nostro sistema di welfare».

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