Le Acli lo ricordano con affetto.
Era ricoverato al Monaldi. Alla fine degli anni '80 fu coinvolto in due inchieste giudiziarie.Una legata ad un giro di usura in Val d'Agri, la seconda su alcuni abusi edilizi legati ad alcune proprietà della diocesi di Napoli. Fu assolto con formula piena. I funerali sabato a Capodimonte. Il sindaco 'Un apersona piena di umanità'
E' morto l'ex arcivescovo di Napoli, Michele Giordano. Ottanta anni, Giordano ha guidato la diocesi di Napoli dal 1987 al 2006, quando si è dimesso per raggiunti limiti di età. Nato a Sant'Arcangelo, in provincia di Potenza, Giordano era stato ordinato sacerdote nel 1953. Parroco a Scanzano, successivamente è stato vicario generale della diocesi di Tursi-Lagonegro, quindi vescovo di Matera, nonché amministratore delle diocesi di Gravina e Irsina, prima di essere trasferito a Napoli, da papa Giovani Paolo II, che lo creò cardinale nel 1988.
Il cardinale Giordano, colto da un improvviso malore la scorsa settimana, era ricoverato all'ospedale Monaldi di Napoli. Le sue condizioni erano migliorate ma nella tarda serata di ieri sono sopraggiunte complicazioni respiratorie e cardiache. La salma è stata trasferita nella cappella dell'ospedale Monaldi dove è stata allestita la camera ardente. I funerali sabato alle 16:30 nella chiesa di Capodimonte dove sarà tumulato.
Il cordoglio del sindaco. "La morte improvvisa ed inaspettata del Cardinale Michele Giordano rattrista profondamente la Città di Napoli della quale egli è stato amato Pastore per ben diciannove anni". Lo sottolinea il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo. "Figura dotata di una grande umanità e di una straordinaria capacità di relazione con i fedeli, era Cittadino Onorario di Napoli, stimato ed amato anche da molti non credenti nella nostra città. Il suo episcopato - aggiunge la Iervolino - si è svolto nella linea tracciata dal venerato predecessore Cardinale Corrado Ursi, con una particolare attenzione per i poveri e i più deboli, ed una paterna cura nei confronti dei sacerdoti della Diocesi".
"Nella sua vita ha sofferto molto, anche per le accuse che gli furono mosse e dalle quali venne poi pienamente prosciolto.
Personalmente lo ricordo con grande affetto, come persona generosa ed umanamente ricca. La sua memoria - conclude la Iervolino - rimarrà certamente viva nel cuore nei napoletani".
La biografia. Michele Giordano, giunto a Napoli nel 1987, aveva raccolto l'eredità dell'arcivescovo Corrado Ursi che aveva lavorato per attuare le linee pastorali dettate dal Concilio Vaticano II. I 24 vescovi della Campania l'anno successivo lo elessero loro presidente. In 19 anni di governo pastorale della diocesi di Napoli, la terza di Italia per numero di fedeli, ha più volte voluto visitare le parrocchie, così come aveva annunciato nella lettera pastorale "Sicut flumen pax tua", pubblicata in occasione della quaresima del 1988.
Suoi principali collaboratori sono stati prima i vescovi ausiliari Scanzillo e Vallini, attuale vicario di papa Benedetto XVI per la diocesi di Roma, successivamente gli ausiliari Filippo Iannone e Vincenzo Pelvi, attuale ordinario militare per l'Italia, il compianto monsignor Luigi Pignatiello e don Salvatore Ardesini, che chiamato da Giordano appena arrivato a Napoli non ha mai più lasciato l'ufficio di segretario particolare.
Nel 1990 invitò a Napoli papa Giovanni Paolo II, che volle visitare la diocesi, non tralasciando alcuni quartieri a rischio, come quelli di Scampia. Negli anni del suo governo pastorale della diocesi partenopea, particolare attenzione è stata riservata agli ultimi, agli ammalati e ai carcerati.
Dimessosi nel 2005 per raggiunti limiti di età (così come previsto da codice di diritto canonico), ha lasciato la guida della diocesi di Napoli nel 2006, quando papa Benedetto XVI ha inviato a Napoli il cardinale Crescenzio Sepe, già prefetto di Propaganda Fide.
La vicenda giudiziaria. Coinvolto in due inchieste giudiziarie avviate nel 1988 (la prima su un presunto giro di usura in Val d'Agri e la seconda su alcuni abusi edilizi in proprietà della diocesi di Napoli), Giordano è stato successivamente assolto con formula piena da ogni accusa.
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