sabato, novembre 06, 2010

Crollo Pompei, distrutta la Schola Armatorum. News e primi commenti


Palestra utilizzata da gladiatori, già interdetta a turisti


È completamente crollata la Schola Armatorum aPompei. L'edificio era una sorta di palestra dove i gladiatori si allenavano e nella quale deponevano le armi all'interno di alcuni incassi ricavati nei muri. Secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza, vi erano anche dipinti nella parte sottostante il perimetro della sala. L'edificio, che si apre su via dell'Abbondanza, la strada principale della città sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d. C., era visitabile solamente dall'esterno ed era protetto da un alto cancello in legno. Secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza le cause del crollo possono essere attribuite o alle piogge che hanno creato delle infiltrazioni all'interno di un terrapieno esistente al lato della Schola, oppure al peso del tetto della palestra stessa. La casa, infatti, fu bombardata durante la Seconda guerra mondiale e la copertura è stata rifatta tra gli anni '40 e gli anni '50. È probabile - fanno sapere dalla Sovrintendenza - che le mura antiche, dopo anni, non abbiano più retto al peso del tetto. Il crollo è stato scoperto questa mattina dai custodi che hanno effettuato un giro di perlustrazioni prima di aprire gli Scavi. Il cedimento sarebbe avvenuto tra le 5.30 e le 6 di oggi. Attualmente la zona è transennata e i turisti stanno seguendo un percorso alternativo.


Pompei/ Cos'era la Schola Armaturarum Juventis Pompeiani

Utilizzata come palestra e deposito di armature

La 'Schola Armaturarum Juventis Pompeiani' diPompei, crollata all'alba all'interno degli Scavi, era conosciuta dai turisti come la 'Casa dei Gladiatori' e richiamava l'attenzione dei visitatori anche per le pitture esposte esternamente dal momento che la visita all'interno era interdetta da un enorme cancello di legno verde. Era costruita lungo la via dell'Abbondanza, la strada principale della città sepolta percorsa ogni giorno da centinaia di turisti, ed era in direzione Porta Anfiteatro. Quasi duemila anni fa, prima che la tragica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. seppellissePompei, Ercolano, Stabia e Oplonti, la Schola era la palestra degli atleti dell'antica città romana. Probabilmente l'edificio fu costruito negli ultimi anni di vita di Pompei e forse fungeva anche da luogo di riunione di un'associazione militare oltre a deposito di armature. Quando la Domus venne scavata, nella grande sala, si rinvennero molte armature adagiate su scaffali di legno. Su una delle pareti, infatti, si scorgevano ancora gli incassi che contenevano delle scaffalature con le armature che furono ritrovate nel corso delle opere di scavo. Sulle ante d'ingresso erano dipinti trofei di armi e rami di palma ed effigie di successi bellici mentre all'interno si trovavano numerosi emblemi militari. La decorazione persa nel crollo, infatti, richiamava il carattere militare dell'edificio: trofei di armi, foglie di palma, vittorie alate, candelabri con aquila e globi. Prima di essere adibita a palestra, l'area era occupata da un'abitazione privata di cui si possono rintracciare ancora alcuni elementi nella parte nord. Nel corso della Seconda guerra mondiale, la Schola fu bombardata e fu danneggiato il tetto che fu, successivamente, rifatto tra gli anni '40 e gli anni '50. Negli ultimi anni non era rientrata nei piani di restauri degli Scavi che hanno impegnato 79 milioni di euro in due anni, di cui il 90% per la tutela e la messa in sicurezza della città antica.


Carmine Maturo


Ci vogliono fatti non parole per Pompei e i beni culturali del nostro Paese. Il crollo della Domus di questa mattina a Pompei rappresenta, purtroppo, soltanto la punta di un iceberg che mette a nudo il degrado e l'abbandono di tantissimi giacimenti culturali del nostro Paese che attraverso la campagna Salvalarte, Legambiente denuncia da anni.


POMPEI: BOSSA (PD), BONDI HA SOTTOVALUTATO NOSTRO ALLARME

(ANSA) - ROMA, 6 NOV - 'Sono mesi che denuncio, con interrogazioni e articoli, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo di stamattina e' la dimostrazione che il Governo e il ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel po' di sciocchezze'.
Lo afferma Luisa Bossa, deputata del Pd ed ex sindaco di Ercolano, riferendosi al crollo della Domus dei gladiatori a Pompei.
'Quando abbiamo posto la questione del degrado negli scavi - dice la Bossa - Bondi ha risposto in modo piccato e risentito, difendendo il lavoro dei suoi commissari. Il crollo della Domus dei gladiatori e' la drammatica, ma inevitabile, risposta a chi pensa che governare significhi raccontare una balla al giorno, attaccando chi a quella balla non crede perche' le cose va a guardarle con i suoi occhi. La situazione dei siti archeologici in Campania e' drammatica'.
'Quello che e' successo stamattina - rileva Bossa - dimostra che le preoccupazioni erano ben fondate. Negli scavi lavorano da mesi betoniere, bob cat, ruspe, levigatrici, martelli pneumatici; gia' il restauro del Teatro grande non ha visto rispettate le minime regole di sicurezza per la stabilita' dei luoghi. Tanto che il diciotto gennaio scorso ci fu gia' uno smottamento in prossimita' di via dell'Abbondanza, nell'insula adiacente alla Casa dei casti amanti, con il crollo di un muro perimetrale. Adesso la notizia di un nuovo crollo. A questo punto speriamo che il prossimo reperto archeologico a crollare sia proprio il governo di cui fa parte il ministro Bondi, cosi' almeno salviamo quel che resta della cultura in questo Paese', conclude la deputata del Pd.
(ANSA).
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POMPEI: ARCHEOLOGI, RABBIA E SCONCERTO PER CROLLO DOMUS GLADIATORI

(ASCA) - Roma, 6 nov - L'Ana, Associazione Nazionale Archeologi, esprime ''rabbia e sconcerto per il crollo avvenuto stamattina alle 6 nel sito archeologico di Pompei: si e' letteralmente polverizzata la Domus dei Gladiatori, sulla centralissima via dell'Abbondanza. Dopo i crolli avvenuti a Roma alle mura Aureliane, alla Domus Aurea e quello ben piu' modesto al Colosseo, questo di Pompei e' l'ennesima ferita subita dal patrimonio archeologico italiano in pochi mesi''.

''Stavolta il crollo e' di proporzioni clamorose - denuncia il Presidente Ana, Tsao Cevoli - E' una ferita insanabile al sito archeologico piu' importante del mondo.

Come denunciamo da tempo, sono l'incuria e la mancata manutenzione ordinaria del patrimonio archeologico a provocare danni irreparabili come questo di oggi''.

''Fa rabbia - conclude Cevoli - vedere un crollo del genere provocato dall'incuria, quando sempre a Pompei, a pochi passi di distanza sulla stessa via dell'Abbondanza, si sono spesi milioni di euro per istallare ologrammi virtuali e pannelli fotografici nelle Domus di Giulio Polibio e dei Casti Amanti.Auspichiamo che nel settore dei beni culturali alla politica delle emergenze e degli effetti speciali finora attuata dal governo, si sostituisca una politica della prevenzione e che a dettare le priorita' non siano le esigenze di marketing ma i reali problemi del patrimonio culturale e che l'ultima parola spetti ai funzionari ministeriali addetti alla tutela''.


Pompei/ Sindaco: Crollo è disgrazia umanità, basta con rinvii

D'Alessio: I nostri gridi d'allarme non trovano ascolto

Napoli, 6 nov. (Apcom) - Il crollo avvenuto all'alba negli Scavi di Pompei rappresenta una "disgrazia per il patrimonio culturale dell'umanità", ma sollecita, ancora una volta, la "necessità di interventi concreti che mettano fine alla politica delle chiacchiere". Questo il commento del sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, dopo la distruzione della 'Schola armaturam' che si affacciava su via dell'Abbondanza. "Quello che è accaduto ha lasciato l'intera cittadinanza esterrefatta - aggiunge il primo cittadino parlando ad Apcom - la casa era piuttosto grande ed era di grande valore. Il crollo ci lascia con l'amaro in bocca e ci spinge e ribadire che il più grande museo all'aperto del mondo necessita di attenzioni e cure maggiori". Il sindaco parla di "disappunto" da parte delle comunità non solo locali, ma di ogni parte del mondo, di turisti e visitatori che ogni giorno visitano la città sepolta dal 79 d.C. "Spesso cerchiamo di risvegliare gli animi sul problema, ma a volte credo che ogni cosa sia inutile. I nostri gridi d'allarme non trovano ascolto e, invece, Pompei dovrebbe fare da traino all'economia non solo della città, ma dell'intera regione Campania che vive soprattutto di turismo. Quanto è avvenuto - spiega D'Alessio - non solo crea un danno al patrimonio archeologico mondiale, ma anche all'immagine di tutto il nostro territorio". Sulle prospettive e sui futuri interventi da adottare, il primo cittadino è molto chiaro: "Adesso mi aspetto che chi ha competenze intervenga in modo concreto. Basta con la politica dei rinvii e delle chiacchiere. Occorre pensare - conclude - a quali siano gli strumenti per il rilancio non solo del sito archeologico, ma dell'intero patrimonio nazionale".

1 commento:

GIUSEPPE VERDE ha detto...

GIUSEPPE VERDE16-11-2010 VERGOGNA VORREI DIRE A TUTTI I NAPOLETANI, A QUELLI VERI!!, MA NON VI SEMBRA CHE STIAMO SOPPORTANDO TROPPO?? SIAMO INVASI DALLA NOSTRA MONNEZZA, SIAMO IN BALIA DELLA DELINQUENZA PIU SPIETATA, SIAMO COSTRETTI AD ARRANGIARCI PER VIVERE E PER FAR QUESTO DOBBIAMO EVADERE SI DOBBIAMO EVADERE IL FISCO LE BURROCRAZIE ECC. QUESTA E' LA VERITA DOBBIAMO FARE FESSO UNO STATO ASSENTE CHE PRETENDE MA NON FA NULLA PER NOI!!! PUNITECI MA RIDATECI NAPOLI