«Sepe fa a Napoli quello che il vento secco e buono del nord fa con la roccia, migliora le sue aderenze, espugna cittadini inespugnabili».
«Penso che questa storia non comprometta il rapporto tra Sepe e Napoli. Davvero lui ha aperto orecchie, occhi, ha esercitato un'aderenza fisica di quelle da polpastrello su roccia, e proprio a Napoli, città scivolosa. Quest´opera è frutto del suo lavoro, di un talento e di una volontà».
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