Il capo dello Stato celebra la festa dei lavoratori: "L'articolo 1 della Costituzione è ancora attuale". "Attenti alla ripresa economica che non porta occupazione". "Eliminare ogni tentativo di sfruttamento"
In un mondo del lavoro che ha conosciuto "ingiuste mortificazioni, in tempi recenti", il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rilancia e rafforza il senso della Costituzione. Ricordando quell'articolo 1 che pone il lavoro a fondamento della Repubblica. "Non si tratta di un residuato post-bellico di singolare marca italiana. Quel valore - aggiunge il capo dello Stato - è la chiave dell'economica sociale di mercato cui la più recente e attuale Carta di principi e di indirizzi dell'Unione Europea, il trattato di Lisbona, ancora il progetto dell'Europa unita".
Nel giorno della festa del lavoro, Napolitano torna con la memoria a Rosarno. Le immagini dei disordini provocati dai lavoratori stranieri dopo l'ennesimo sopruso sono ancora vive. Così come l'inchiesta che ha fatto luce sulla rete degli sfruttatori. Napolitano è chiaro: "I fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta illegalità a fini di manipolazione del mercato del lavoro sono intollerabili in un paese civile, intollerabili nell'italia democratica, e vanno stroncati con ogni energia. Nessuna situazione, di difficile controllo dell'immigrazione nella sua componente irregolare e anche in quella regolare, può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei lavoratori. Tantomeno può giustificarle anche la più critica delle congiunture economiche".
Lavoro e precariato. Anche in questo caso Napolitano usa parole chiare. E cita quello che ormai è diventato un simbolo: il call center. "Ho sempre in mente - confessa Napolitano - le condizioni e le ansie di questi lavoratori. Sono vicino a loro, penso a loro quando, nell'ambito del mio ruolo che non è di governo, mi esprimo sui temi della politica economica e sociale".
Davanti a questo, continua Napolitano, c'è il rischio di una ripresa economica "senza occupazione". Un rischio ancor più evidente dai "fenomeni di instabilità finanziaria che stanno scuotendo l'Euro e l'Unione europea" e dalla "mancata soluzione dei problemi di assetto del sistema finanziario mondiale".
Infine un accenno al ddl sul lavoro in materia di arbitrato nella nuova versione approvata delle Camere. Dopo aver rinviato il provvedimento in Aula con messaggio motivato, il capo dello Stato attende la conclusione del riesame parlamentare in corso: "Lo promulgherò, come la Costituzione tassativamente prescrive, anche se qualcuno mostra di ignorarlo".
Nel giorno della festa del lavoro, Napolitano torna con la memoria a Rosarno. Le immagini dei disordini provocati dai lavoratori stranieri dopo l'ennesimo sopruso sono ancora vive. Così come l'inchiesta che ha fatto luce sulla rete degli sfruttatori. Napolitano è chiaro: "I fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta illegalità a fini di manipolazione del mercato del lavoro sono intollerabili in un paese civile, intollerabili nell'italia democratica, e vanno stroncati con ogni energia. Nessuna situazione, di difficile controllo dell'immigrazione nella sua componente irregolare e anche in quella regolare, può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei lavoratori. Tantomeno può giustificarle anche la più critica delle congiunture economiche".
Lavoro e precariato. Anche in questo caso Napolitano usa parole chiare. E cita quello che ormai è diventato un simbolo: il call center. "Ho sempre in mente - confessa Napolitano - le condizioni e le ansie di questi lavoratori. Sono vicino a loro, penso a loro quando, nell'ambito del mio ruolo che non è di governo, mi esprimo sui temi della politica economica e sociale".
Davanti a questo, continua Napolitano, c'è il rischio di una ripresa economica "senza occupazione". Un rischio ancor più evidente dai "fenomeni di instabilità finanziaria che stanno scuotendo l'Euro e l'Unione europea" e dalla "mancata soluzione dei problemi di assetto del sistema finanziario mondiale".
Infine un accenno al ddl sul lavoro in materia di arbitrato nella nuova versione approvata delle Camere. Dopo aver rinviato il provvedimento in Aula con messaggio motivato, il capo dello Stato attende la conclusione del riesame parlamentare in corso: "Lo promulgherò, come la Costituzione tassativamente prescrive, anche se qualcuno mostra di ignorarlo".
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