(di Mario Pepe da il Roma)
«In Campania e Calabria chiuderemo in questi giorni», Pier Luigi Bersani apre la direzione nazionale con un messaggio di speranza sulla scelta del candidato alla Regione per il dopo-Bassolino. Ma la riunione del Partito democratico a Roma diventa anche l’occasione per fare ulteriore chiarezza su alcune posizioni che potrebbero delinearsi in Campania in vista delle primarie che dovrebbero tenersi, con ogni probabilità, il 7 febbraio. È il sindaco di Salerno Enzo De Luca ad intervenire con toni decisi per chiedere, in Campania, «un percorso di rinnovamento e discontinuità che sia basato sulle migliori esperienza di buon governo locale». A giudizio del primo cittadino «la strategia di Bersani a livello nazionale, quella di chiudere l’accordo con l’Udc, è giusta anche se, ad esempio, è evidente che in Campania i centristi hanno scelto il centrodestra». Non parla espressamente di una sua candidatura, De Luca, ma dalle sue parole si evince la volontà di correre per la poltrona più alta di Palazzo Santa Lucia. I suoi fedelissimi giurano che lo “sceriffo” salernitano sia pronto a scendere in campo, anche alle primarie, per dare un segnale nuovo. Cosa che auspica anche il parlamentare Salvatore Piccolo: «De Luca è la testimonianza della voglia di cambiamento dei campani». Un’accelerazione che ha messo in fibrillazione l’area vicina al governatore Bassolino, che starebbe valutando una candidatura da contrapporre a quella, forte per il notevole impatto che potrebbe avere nell’elettorato “non militante”, di De Luca. Anche se resta in corsa l’assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, negli ultimi giorni ci sarebbe stata una virata sull’europarlamentare, bassoliniano doc, Andrea Cozzolino. Quest’ultimo, intervenendo in direzione a Roma, spiega che «il Pd deve portare avanti con determinazione la politica delle alleanze, perché senza alleanze non si costruisce alternativa. Ma allo stesso tempo è necessario fare i conti con il fatto che le scelte operate dall’Udc nelle regioni del Mezzogiorno pongono un problema serio, che va oltre le elezioni di marzo e che investono la stessa costruzione di una alternativa di
governo credibile».
Per l’ex assessore regionale «il tema fondamentale dell’allargamento del bacino elettorale del Pd, soprattutto al Sud, si può declinare sì con le alleanze, ma anche mettendo in campo personalità della società civile, capaci di mobilitare energie anche al di fuori del perimetro tradizionale del centrosinistra». Ma dai potenziali alleati arrivano segnali contrastanti. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei valori, spiega che «il nostro partito non ha chiesto candidati ma chiesto che siano espressione del territorio. In Campania i continui ammiccamenti con l’Udc portano alla prostituzione della politica. Noi siamo chiari: no a Bassolino e no a De Luca, tra i due bisognerebbe scegliere chi ha più problemi giudiziari. In Campania non vogliamo andare da soli, ma di sicuro non ci accontenteremo del male minore. Anche perché i nomi che noi abbiamo proposto sono sicuramente di alto profilo». Chi, invece, ribadisce il proprio appoggio, senza “se” e senza “ma” a De Luca è Francesco Rutelli. Il leader dell’Alleanza di centro ritiene il primo cittadino «un candidato espressione del saper fare, è convincente quello che ha saputo fare in materia di ambiente, smaltimento dei rifiuti e mobilità. Per questo motivo guardiamo con grande interesse e favore alla sua candidatura».
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