Per la Regione interverranno come firmatari gli assessori all’Agricoltura e Pesca, Gianfranco Nappi (nella foto), e ai Trasporti e Demanio Marittimo, Ennio Cascetta.
A partire dalle ore 10 si farà il punto dei provvedimenti istituzionali a favore del comparto, e contestualmente saranno presentati i risultati degli studi di cinque tavoli tecnici, composti da esponenti di associazioni di categoria, sindacati e mondo scientifico, dedicati alle problematiche delle filiere ittiche: pesca, tonno, frutti di mare, maricoltura, mitilicoltura.
Un sostegno di 4,5 milioni contro la crisi dell'agricoltura e della pesca
La Giunta regionale della Campania ha approvato nella seduta odierna due delibere su altrettanti provvedimenti di contrasto alla crisi economica dei settori dell’Agricoltura e della Pesca.
La prima delibera, approvata su proposta dell’assessore all’Agricoltura Gianfranco Nappi e dell’assessore al Bilancio Mariano D’Antonio, prescrive interventi urgenti in regime "de-minimis" a favore delle imprese operanti nel settore agricolo.
Sulla base delle intese precedentemente stipulate con le organizzazioni di categoria per il sostegno alle aziende agricole in crisi, e con Abi Campania (Associazione Bancaria Italiana) per la moratoria di 18 mesi (rispetto ai 12 mesi previsti dall’accordo nazionale) sul pagamento dei mutui delle aziende, la Regione stanzia oltre 2.000.000 di euro, per la copertura di due interventi:
concessione del contributo in conto interessi sui prestiti delle imprese agricole operanti nel settore ortofrutticolo;
concessione di un contributo a copertura degli interessi maturati dalla imprese agricole a partire dal tredicesimo mese, nei casi di estensione da 12 a 18 mesi della sospensione delle rate.
La seconda delibera, approvata sempre su proposta di Nappi, riguarda l’attivazione del "regime di aiuti de-minimis in Campania a favore del settore della Pesca".
Il provvedimento stanzia 2.500.000 euro per la concessione di aiuti alle imprese di pesca colpite dalla crisi economica, ulteriormente aggravata dall'avverso andamento climatico del 2009 e dalla riduzione dei consumi di prodotti ittici freschi.
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