PROMOSSA DALLA FONDAZIONE «ROCCO CHINNICI», FEDERICO II E CONFINDUSTRIA
Lo studio «I costi dell’illegalità. Camorra ed estorsioni in Campania», è partito a giugno: i risultati a marzo 2010
NAPOLI - Quali sono, in Campania, i “costi dell’illegalità”? Quanto pesano le infiltrazioni della camorra negli appalti pubblici e la morsa delle estorsioni ad imprese ed esercizi commerciali? È quanto scoprirà la ricerca socio-economica promossa dalla Fondazione «Rocco Chinnici» in collaborazione con l’Università “Federico II” di Napoli, l’Università degli Studi di Palermo, il Comitato Mezzogiorno di Confindustria, e sostenuta dalla Compagnia di San Paolo. Lo studio «I costi dell’illegalità. Camorra ed estorsioni in Campania», partito a giugno, e i cui risultati saranno pronti a marzo 2010, ripropone, con alcune innovazioni metodologiche, lo schema dell’esplorazione quanti-qualitativa del fenomeno già seguito in un’analoga ricerca condotta in Sicilia e sfociata nel volume “I costi dell’illegalità. Mafia ed estorsioni in Sicilia”.
Questa mattina, nella sede dell’Università Federico II in via Parthenope, aperta dai saluti del rettore Guido Trombetti, si è svolta la prima riunione del Comitato Tecnico Scientifico del progetto, del quale fanno parte imprenditori, docenti universitari, magistrati e rappresentanti delle istituzioni esperti del fenomeno del crimine organizzato. Tra loro il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, il questore Santi Giuffré, i procuratori capo di Napoli, Giandomenico Lepore, Salerno, Franco Roberti, Caserta, Corrado Lembo, il direttore della Dia Antonio Girone, il commissario nazionale antiracket Giosuè Marino, gli imprenditori Cristiana Coppola e Giorgio Fiore, presidente di Confindustria Campania. A coordinare la ricerca i sociologi Giacomo Di Gennaro e Antonio La Spina e l’avvocato Giovanni Chinnici, figlio del magistrato ucciso dalla mafia nel 1983. All’esame del team di ricerca ci sono già 510 casi di estorsioni registrati nell’arco di 9 anni nelle province di Napoli e Caserta, emersi dallo studio di oltre 250 atti giudiziari. Sono state inoltre raccolte 61 interviste a magistrati, operatori delle forze dell’ordine e vittime di estorsioni.
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