giovedì, ottobre 08, 2009

MANIFESTAZIONE DEI METALMECCANICI a Napoli

Tute blu, venerdì la grande mobilitazione

Corteo della Fiom «contro licenziamenti, accordi separati e le scelte del governo». In piazza oltre diecimila operai

NAPOLI - I numeri parlano da soli: più di diecimila metalmeccanici e oltre 100 autobus che da tutto il Meridione confluiranno a Napoli: è la grande manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccanici del Sud organizzata dalla Fiom. Il corteo - presentato dal segretario generale della Fiom Campania Maurizio Mascoli e dal segretario regionale Federico Libertino - partirà venerdì alle 9, con concentramento a piazza Mancini, per concludersi a piazza del Gesù Nuovo. I metalmeccanici del sud scenderanno in piazza per il rilancio industriale del Mezzogiorno, contro i licenziamenti e gli accordi separati, per il lavoro, il contratto nazionale e la democrazia.

ANCHE GLI STUDENTI IN PIAZZA - La manifestazione vedrà uniti lavoratori e studenti - impegnati in una manifestazione proclamata dall'Uds (Unione degli Studenti) a piazza Dante contro i provvedimenti del Ministro Gelmini - che si uniranno al corteo dei metalmeccanici. A piazza del Gesù ci sarà invece un gazebo dell'Udu (Unione degli Universitari). La manifestazione si concluderà con i comizi di Giorgio Cremaschi (Fiom Nazionale) e Federico Libertino (Cgil Campania).

«SUD PENALIZZATO» - «La manifestazione di Napoli - informa Libertino - si inquadra in un'iniziativa più grande che vedrà la Cgil impegnata il 28 ottobre e il 13 novembre in due presidi contro la crisi e il 14 novembre nella mobilitazione generale di tutte le regioni del Mezzogiorno». «Il 9 ottobre - afferma invece Mascoli - sarà una giornata di mobilitazione che unirà i lavoratori del nord a quelli del sud del paese contro chi vuole dividerlo e ricacciare il Sud nel sottosviluppo». «Gli effetti del contratto separato dei metalmeccanici - continua - sarebbero drammatici nel Mezzogiorno e in Campania dove la crisi industriale è devastante». Il segretario conclude: «Chiederemo il rilancio industriale del Mezzogiorno a partire dalla Fiat e il sostegno pubblico alla politica industriale da parte del Governo e della Regione. Sono oltre 30 mila i lavoratori i Campania interessati dai processi di crisi e di ristrutturazione con ricorso agli ammortizzatori sociali in oltre 300 aziende e almeno 2mila i precari già licenziati».

1 commento:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie