giovedì, agosto 27, 2009

Il senatore del volontariato






di Carlotta Jesi - pubblicato il 26 Agosto 2009 alle 11:43

È morto Ted Kennedy. Le sue ultime battaglie: il servizio civile nazionale e la riforma sanitaria


Il senatore del volontariato. Così sarà ricordato il 77enne Edward Kennedy, morto il 25 agosto dopo una lunga lotta contro il cancro che non gli ha impedito di continuare a battersi per le due cause sociali che gli stavano più a cuore e che il presidente Obama aveva eletto a priorità politica: un ambizioso e organizzato piano di servizio civile nazionale e la riforma sanitaria.

Il primo, è diventato realtà lo scorso mese di aprile (leggi qua il servizio che Vita gli aveva dedicato), quando il Presidente degli Stati Uniti ha posto la sua firma sull’Edward M. Kennedy Serve America Act: il testo di legge bipartisan che il democratico senatore del Massachussetts aveva ideato con il collega e amico repubblicano Orrin Hatch triplicando i fondi e il numero di partecipanti al servizio civile nazionale americano e, praticamente, creando dei programmi di volontariato ad hoc per ogni fascia di età della popolazione: studenti, donne, anziani, reduci di guerra. Obama aveva simbolicamente scelto di trasformare il Serve America Act in legge alla scadenza dei suoi primi 100 giorni da presidente, ricordando che Edward era il secondo Kennedy a chiamare gli americani all’impegno verso gli altri.

Il primo, era stato suo fratello John, il presidente ucciso a Dallas, fondatore dei Peace Corps e del mantra “chiediti cosa puoi fare per il tuo Paese” con cui incitò un’intera generazione a mettersi al servizio degli altri.

Edward, da tempo figura di riferimento del clan Kennedy e dei senatori democratici, non era nuovo a proposte di legge rivoluzionarie dal grande impatto sociale. Sua, per esempio, è la firma sotto al programma No Child left behind lanciato nel 2001 dal governo Bush e, ancora prima, sulla State Children Health Insurance entrata in vigore nel 1997 garantendo assistenza sanitaria ai bambini a basso reddito.

Il diritto alla salute per tutti è stata, da sempre, una priorità dei suoi 46 anni da senatore: era al fianco di Hillary e Bill Clinton quando provarono a far passare la riforma sanitaria e lo scorso 15 luglio è stata il Comitato sulla salute, educazione e lavoro da lui presieduto a dare il bollino di approvazione alla proposta di riforma della sanità su cui oggi si discute a Capitol Hill. Edward avrebbe voluto vederla diventare legge. Tutti a Washington sapevano che, fosse stato presente in Senato, avrebbe vinto l’opposizione dei democratici che stanno ostacolando Obama. E lui sapeva, e temeva, che la nomina del suo successore avrebbe fatto perdere altro tempo prezioso.

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