venerdì, giugno 05, 2009

Un fiore per Petru



foto tratte da
  • www.decidiamoinsieme.it

  • Repubblica - Napoli
    “Una lapide in memoria di Petru” presidio anticamorra a Montesanto
    Il cugino del romeno ucciso: vado via da questa città
    Alla manifestazione oltre 300 persone: artisti, utenti della Cumana, residenti e associazioni
    di Ilaria Urbani

    Ionut con gli occhi verdi sbarrati dallo stupore ti guarda e con candore ti dice: «La camorra? Che cosa è la camorra? Io ho solo paura per me, per mia moglie e per il mio figlioletto. Da qui me ne vado subito». Ionut, 26 anni, fa il pasticciere alla Ferrovia, è il cugino di Petru Birladeandu, il ragazzo rom che suonava la fisarmonica, ucciso il 26 maggio per errore a Montesanto, vittima della nuova di camorra ai Quartieri Spagnoli. C´era anche Ionut ieri a deporre un fiore per il cugino al presidio organizzato dalle associazioni e dai cittadini di Montesanto. Appuntamento davanti alla stazione Cumana. Stesso posto e stessa ora del giorno in cui i killer di Petru hanno fatto fuoco.
    All´iniziativa hanno partecipato trecento persone tra residenti, associazioni e alcuni passeggeri che hanno ritardato il viaggio in Cumana per solidarietà all´artista di strada. Un ringraziamento postumo a chi suonava una canzone in cambio di qualche spicciolo. Le associazioni hanno chiesto alle autorità di ricordare Petru con una lapide da posare nella stazione della Sepsa e allo Stato di riconoscere alla moglie e ai figli il fondo nazionale per le vittime della mafia. C´era anche qualche volto noto. L´attrice Rosaria De Cicco ha donato una margheritina gialla con le lacrime agli occhi, il sassofonista Daniele Sepe e l´ex parlamentare del Pci Monica Tavernini. Sulla facciata della nuova stazione post-liberty Sepsa gli attivisti del Parco sociale Ventaglieri, Opera Nomadi, Chi rom e chi no e altre realtà che hanno aderito alla manifestazione esponendo uno striscione con su scritto: «Un fiore per Petru contro l´indifferenza e la violenza delle armi». I più arrabbiati e, al contempo, rassegnati però erano i residenti di Montesanto. Per loro le sparatorie non sono una novità, ma qualcosa di diverso ora c´è.
    Ha provato a spiegarlo Maurizio Braucci, lo scrittore da anni impegnato al centro sociale Damm nella zona dei Ventaglieri e coautore della sceneggiatura del film Gomorra. «Al di là delle contese del territorio c´è una cosa che dobbiamo capire tutti: a sparare ora sono ragazzini imbottiti di cocaina - spiega Braucci - dalla faida di Scampìa in poi i boss della camorra mandano loro in prima linea perciò può succedere che alla 7 di sera, in mezzo alla folla, arrivino dei sicari a sparare all´impazzata. Poteva essere una strage. Si tratta di una guerriglia combattuta da adolescenti cocainomani, senza neanche una strategia. Pare che gli unici a non avere capito il connubio tra emarginazione giovanile e camorra siano i politici. Il welfare qui è inesistente. Che dobbiamo sperare che arrivi Obama per salvarci?».
    Il presidio per Petru ha occupato la piazza fino a poco dopo le 20. Chi non ha portato un fiore, ha portato una poesia. “I ragazzi della fisarmonica hanno occhi di stelle nere - scrive Valeria - possono guardarti in fondo al cuore, toccarti l´anima”. «Le bestie siamo noi, dobbiamo sentirci tutti coinvolti - spiega l´ex deputata Monica Tavernini - il marcio sta nella città, questo è solo l´inizio di una nuova faida, strisciante, a perdere come sempre sarà tutta la città, non soltanto Montesanto».

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