domenica, aprile 19, 2009

Le Oasi del WWF ( con un occhio in Campania)


ROMA - Invasione di 1600 panda di cartapesta, a piazza del Popolo, a Roma, alla vigilia della grande festa della natura organizzata dal Wwf per domenica 19 aprile: aperte oltre 100 Oasi dell'associazione, gratuitamente in tutta Italia. E dove c'è un'oasi Wwf ha vinto la natura. Lo dimostra un dossier dal titolo "Effetto oasi", diffuso oggi, che racconta come sarebbe stata l'Italia senza oasi.

Per esempio, riferisce il Wwf, senza oasi, oggi la spiaggia di Torre Salsa, in Sicilia, sarebbe un villaggio turistico; l'Oasi di Macchiagrande, uno degli ultimi tasselli di verde sul litorale laziale: discarica, pascolo abusivo, area degradata oppressa dalle piste dell'aeroporto; il lago di Burano, casa di fenicotteri e uccelli migratori: riserva di caccia.

Le oasi, afferma ancora il Wwf, hanno contribuito a salvare specie fortemente minacciate come il cervo sardo (Oasi di Monte Arcosu), la lontra (tra le altre, Burano, Policoro, Persano, Grotte del Bussento), il lupo (Oasi appenniniche), il fenicottero rosa (Orbetello, Burano) e anche specie meno note come il piccolo anfibio Pelobate fosco (Bellinzago).

L'evento centrale della Giornata del 19 aprile si svolgerà nell'Oasi toscana di Burano, con il presidente onorario del Wwf Italia Fulco Pratesi. Appuntamento che sarà seguito in diretta su Rai3 a partire dalle 9.00 alle 11.00 per lo Speciale Oasi del programma Ambiente Italia.

Collegamenti anche con l'Oasi di Penne, in Abruzzo, con l'Oasi di Le Cesine, in Puglia, alla presenza del co-direttore generale del Wwf Italia Gaetano Benedetto, e con l'Oasi della tenuta presidenziale di Castelporziano, nel Lazio, aperta eccezionalmente al pubblico e dove, nel pomeriggio, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una speciale cerimonia consegnerà tre premi Wwf.

Mappa delle Oasi e dei Rifugi del WWF in Campania

Le Oasi sono il più grande progetto di conservazione dell’ Associazione. Una scelta che ha caratterizzato fin dal primo anno di vita il WWF Italia e che é diventata ben presto la scelta vincente: l'acquisizione diretta di territori naturali quale mezzo efficace per tutelare habitat e specie animali e vegetali in pericolo e allo stesso tempo terreno ottimale sia per svolgere attività di educazione o promozione sia per sperimentare un modello di gestione da proporre come esempio pilota da seguire ed imitare. Non solo. Le Oasi sono state e sono la risposta concreta alle aspettative dei Soci e l'attività più caratteristica, quella che ha diversificato nettamente il WWF dalle altre organizzazioni ambientaliste italiane.

Un successo in quantità e qualità che non ha un riscontro nella sempre tardiva opera di tutela dell'ultimo patrimonio naturale italiano, tanto che oggi il WWF è universalmente riconosciuto come l'Ente gestore tra i più organizzati in Italia: l'estensione totale delle aree del WWF raggiunge oggi circa 26 mila ettari protetti, di cui circa 15 mila e 600 gestiti direttamente e di questi più di 3.500 di proprietà. Un territorio spezzettato in tutta la penisola e quindi ancora più importante laddove in alcune regioni le Oasi WWF sono gli unici territori protetti, e che si distingue nella sua complessa varietà, per qualità e importanza naturalistica. Un'Oasi è prima di tutto conservazione: delle circa 75 aree la gran parte sono zone umide, cioè gli ambienti più rari e minacciati della penisola; altro ambiente tutelato dalle aree del WWF è la costa, che nell'insieme supera i 50 chilometri, contro una generale distruzione pari ai due terzi del totale.

L'obiettivo costante della gestione delle aree protette è infatti non solo la conservazione attenta degli ecosistemi naturali ma anche la loro fruizione corretta, il miglioramento delle condizioni ambientali lo studio e la ricerca scientifica.

Il primo e principale obiettivo, come si è detto, è quello di tutelare l’ambiente naturale in tutte le sue componenti; la sorveglianza ed il controllo del territorio sono affidati a personale specializzato che opera da solo o, in alcuni casi, in collaborazione con altri Enti.

Il secondo obiettivo è la corretta fruizione dell'ambiente naturale; ciò avviene tramite l'utilizzo di apposite strutture, studiate per favorire la conoscenza degli aspetti naturali dell'Oasi e allo stesso tempo per evitare il sia pur minimo disturbo alla fauna e alla flora.

Il WWF è stata la prima associazione a introdurre sistemi di osservazione della fauna quali capanni, torri e camminamenti, sempre costruiti con materiali naturali e ben inseriti nel paesaggio. Ogni area è fornita di un percorso di visita dove il pubblico viene accompagnato e lungo il quale la guardia o la guida illustra le caratteristiche principali dell'area e i concetti fondamentali di conservazione e di evoluzione dell'ambiente naturale.

In alcuni casi sono stati allestiti sentieri natura completi di tabelle didattiche, mezzo che consente alle persone di effettuare da sole la visita.

Alcune Oasi, particolarmente vulnerabili, sono invece chiuse al pubblico; nella stagione estiva questo provvedimento è stato allargato a quasi tutto il sistema allo scopo sia di evitare il disturbo alla fauna in riproduzione, sia di permettere la manutenzione delle strutture di visita. L'accesso al pubblico è autorizzato in periodi, giorni ed ore prefissate, che possono variare a seconda dell'area; è prevista la corresponsione di un diritto d'ingresso che va a favore delle opere di gestione dell'area e delle attività di protezione della natura. Particolari facilitazioni sono previste per i soci e le scolaresche. In appositi Centri visite, all'interno dell'Oasi, viene diffuso il materiale informativo o di propaganda dell'area e del WWF in generale. Inoltre, in alcune Oasi, sono presenti edifici adibiti a foresteria dove il visitatore può soggiornare, dopo aver prenotato. Numerose sono le attività dedicate alle scuole in visita; uno degli scopi principali del WWF è infatti l'educazione dei futuri adulti ed in tal senso vengono organizzate gite a scopo didattico, curate e coordinate da personale specializzato o dallo staff dell'area protetta. In alcune Oasi si organizzano settimane verdi e campi scuola estivi dedicati alle scolaresche o a singoli gruppi di giovani.

Che cos’è un 'Oasi del WWF

Gli obiettivi prioritari del Sistema delle Oasi e Riserve del WWF Italia sì possono riassumere nelle fasi seguenti:

conservazione di campioni rappresentativi di ecosistemi particolarmente rari o minacciati, aree di eccezionale valore naturalistico ed habitat di specie in pericolo di estinzione;

• sensibilizzazione ed educazione alla conservazione della natura;

•sviluppo dell'opportuna ricerca scientifica per la conservazione anche in rapporto allo studio di tecniche di utilizzazione razionale delle risorse naturali;

• sviluppo ed esemplificazione dimostrativa disponibile a tutti di tecniche di gestione di aree naturali protette.

Il tipo di Oasi

Sotto il profilo della tipologia di gestione del WWF, le aree vengono suddivise nelle seguenti categorie:

Aree gestite direttamente.

Si tratta di aree di proprietà dell'Associazione o gestite sulla base di affitti, concessioni, accordi con proprietà pubbliche e private;

Aree in collaborazione con altri Enti

In questo caso si tratta di aree nella cui gestione il WWF interviene come membro di un comitato oppure come consulente tecnico~scientifico, oppure ancora come supporto per gli aspetti didattico-educativi;

Aree poste sotto l'egida del WWF

Vale a dire aree in cui il WWF esercita una supervisione particolare sugli aspetti naturalistici della gestione;

Aree speciali

In queste aree la gestione e' limitata e rappresentano zone dove sono in atto azioni particolari oche sono il risultato o l'oggetto di progetti finalizzati.

Superficie protetta e stime ambientali

Il territorio protetto nelle 75 aree gestite dal WWF é di circa 26.000 ettari, di cui:

•circa 15.600 ettari sono gestiti direttamente;

•circa 8.800 ettari in collaborazione con altri Enti o posti sotto l'egida;

•circa 1.600 sono "Aree speciali";

•il territorio protetto di proprietà dell’ Associazione é di 4.200 ettari: Monte Arcosu, Vanzago, Valpredina, Lago Secco (parte), Siculiana (parte), Orbetello (parte), lnghiaie, Montovolo, Valle Averto, Orti Bottagone e Rocconi.

E' importante sottolineare che le aree comunque protette comprendono esempi numerosi di ambienti naturali, spesso ridotti a piccoli frammenti e, proprio per questo, ancora più importanti. Gli ambienti più significativi sono le zone umide, la costa, i boschi planiziali e le aree montane.

La zone umide sono tra ghi ambienti più minacciati non solo della nostra penisola ma anche dell'intero pianeta. Attraverso la gestione delle aree protette, il WWF Italia ha attivato concretamente una campagna internazionale a salvaguardia di queste aree, promossa alcuni anni fa. Attualmente le zone umide protette raggiungono circa 12.660 ettari.

Di queste aree ben 10 sono di importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, finalizzata alla tutela degli habitat e dell'avifauna acquatica, lanciata nel 1971 e ratificata da numerosi Governi, compreso quello italiano. La aree riconosciute a livello internazionale sono quelle di Punte Alberete, Marano Lagunare, Orbetello, Burano, Angitola, Bolgheri, La Cesine, Valle Averto, Torre Guaceto, Colfiorito per un totale di 4.150 ettari.

Anche l'ambiente costiero è purtroppo sopravvissuta unicamente in piccoli frammenti anch’essi a rischio; su un totale di 8.000 chilometri di coste della nostra penisola, almeno due terzi sono andati distrutti. I tratti di costa protetti dal WWF costituiscono circa 50 chilometri di falesie e spiagge, di ambienti retrodunali e complessi boschivi a macchia e a foresta primaria. Dal 1992 si è aggiunta anche un'isola: Razzoli, nell'Arcipelago della Maddalena.

Per quanto riguarda i boschi planiziari, basta ricordare che, dell’antico dominio forestale che copriva la parte pianeggiante della nostra penisola, sono rimasti solo piccolissimi tasselli, vere Oasi sopravvissute alla distruzione e al degrado.

Alcuni di questi' sono tutelati dal WWF:

ricordiamo, tra gli altri, Vanzago, Punte Alberete, PaIo, Macchiatonda, Macchiagrande, Alvisopoli, Tor Caldara, Bosco Tenso.

Delle aree montane va ricordata la faggeta del Monte Polveracchio che ospita una stazione relitta di betulle, l'area di prateria con rare mughete nella Riserva della Maiella Orientale e l'abetina secolare dell'Oasi dì Rosello.

Va inoltre ricordato che il WWF é il primo, e per ora quasi unico, gestore di aree protette marine.

Flora e fauna

Alla diversità degli ambienti protetti corrisponde ovviamente una presenza ricchissima e differenziata di specie animali e vegetali. In generale va però sottolineata l'importanza delle Oasi in rapporto ad alcune specie rare o in via di estinzione: per queste, si é attivato un programma di conservazione che va oltre la singola protezione e per alcune si sta studiando addirittura il ritorno in natura negli ambienti adatti.

Tra gli animali dichiarati in pericolo dalla Lista Rossa dell'IUCN (Unione temo delle' quali alcuni rari endemismi. Intemazionale per la Conservazione Anche la flora comprende specie particolari della Natura) ben quattordici specie realmente preziose come le piante tipiche sono ospitate nelle Oasi: il lupo, la degli ambienti umidi e tra queste alcuni lontra cervo sardo, la rana dilataste, fiori oggi in netta diminuzione quali il Papilio bospiton (un macaone sardo), campanellino estivo, il nannufaro, il gambero di fiume, la testuggine terrestre, la chiocciola, il camoscio d'Abruzzo, il nibbio reale, il gabbiano (Maiella orientale), la vipera dell'Orsini, la natrice limitata alla Mailella, così come un centinaio circa di specie rare o in estinzione in Italia. Di particolare importanza sono i nuclei di lontra che vivono nelle Oasi fluviali e che sommati insieme corrispondono alla più numerosa popolazione esistente nella nostra penisola; analoga impor tanza rivestono i lupi che vivono sui Monti Piacentini, le popolazioni di rana di Lataste tipiche delle Oasi Alvisopoli, quella di cervo sardo, una delle ultime sopravvissute in Sardegna, gli esemplari di orso che frequentano la Maiella orientale. Va segnalato anche il ritomo del camoscio d'Abruzzo sulla Maiella, primo passo per un progetto un'erica nordica che ad Orbetello é più grande che vedrà la specie ripopolare il suo antico areale.

Gestione diretta

1. R. di Monte Arcosu

2. O. di Seu

3. O. del lago dell'Angitola

4. R. n. delle Cesine

5. O. di Persano

6. O. del lago di S. Giuliano

7. O. P. del Monte Polveracchio

8. O. di Macchiagrande

9. O. di Palo laziale

10. O. diVulci

11. R. n. del lago di Burano

12. R. n. e O. della laguna di Orbetello

13. R. r. delle Bine

14. R. r. del Bosco WWF di Vanzago

15. R. r. della Valpredina

16. O. della Palude Ori-Bottagone

17. O. di Valle Averto

18. R. m. di Miramare ' 19. R. n. del Cratere degli Astroni

20. O. delle Gole del Sagittario

21. R. r. di Serranella

22. O. del lago di Alviano

23. R. r. del Pantano di Pignola

24. R. r. della Maiella Orientale

25. O. del Bosco di 5. Silvestro

26. O. Abetina di Rosello

27. O. del Bassone Torbiere di Albate

28. O. blu di Gianola

29. O. blu di Morte Orlando

30. O. blu Scogli di Isca

31. R. r. di Monticchie di Somaglia

32. O. di Torre Flavia

33. O. della Palude di Colfiorito

34. O. del Bosco di Rocconi

35. R. n. delle Saline di Trapani

36. O. blu Grotte di Tiberio

Gestione in collaborazione o sotto l'egida del WWF

1. O. di Ninfa

2. R. r. di Macchiatonda

3. R. r. di Penne

4. O. di Bolgheri

5. O. di Punte Alberete

6. O. di Marano lagunare

7. O. di Pian Sant'Angelo

8. R. n. dell'Abbadia di Fiastra

9. R. n. di Torricchio

10. R. r. di Tor Caldara

11. R. r. di Posta Fibreno

12. R. n. Sorgenti del Pescara

Rifugi

1. O.urbanalaBuladi Asti

2. O. urbana del Tevere

3. Le Marze

4. Palude la Vela

5. Bosco le Tore

6. Forca di Penne

7. Torre Gauceto

8. Bosco di Aivisopoli

9. lago Secco

10. Sicullana

11. Bettinzago

12. Montovolo

13. lnghiaie

14. Isola di Razzoli

15. Garzaia della VaI Bormida

16. Bosco Tenso

17. Bosco dei Preti

18. PratoStagno Sassoguidano

19. O. di Diecimare

20. Il Rifugio

21. Rifugio via Cerba

22. Siberia

Tre Scalini del Diami

Parco Monumentale di Baia

Grotte del Bussento

27. Villa Romana di Russi

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