martedì, aprile 14, 2009

Caro Tremonti, così distruggi il 5 per mille

La proposta del ministro di aggiungere al 5 per mille una casella per i terremotati dell'Abruzzo rischia di vanificare la novità di sussidiarietà fiscale

Questo è il testo della petizione per bloccare la proposta di Tremonti. Firmatela!

Sopravvissuto ad ogni sorta di intemperie, il 5 per mille rischia oggi di cadere sotto i colpi del suo stesso “creatore”. Giulio Tremonti, il ministro a cui si deve l’idea della prima misura di sussidiarietà fiscale in Italia, il 5 per mille, ha in questi giorni, infatti, smentito se stesso e una sua buona idea. Se davvero, come annunciato dal ministro, sono state avviate le procedure per destinare il 5 per mille ai terremotati dell’Abruzzo ricavando un’apposita casella (aggiuntiva rispetto a quelle destinate agli Enti di volontariato, alla Ricerca scientifica, alla Ricerca sanitaria e ai Servizi sociali dei Comuni) nei moduli per la dichiarazione dei redditi, il Governo italiano otterrà con una sola mossa un record di risultati negativi:

a) Sottrarrà risorse a quel mondo del volontariato che proprio in questi giorni ha giustamente ringraziato anche per il suo pronto e organizzato intervento in Abruzzo. Infatti, se si amplia la platea dei destinatari senza innalzare il tetto di copertura finanziaria (fisso a quota 380 milioni) a pagare la sinistra alzata di ingegno del ministro saranno proprio gli Enti di volontariato e perciò anche quelle organizzazioni che attualmente sono impegnate (e lo saranno ancora per molto tempo) nell’attività di assistenza ai terremotati;

b) Smentirà se stesso. Aprendo una casella destinata allo Stato (sia pure sotto mentite spoglie “i terremotati”) nelle possibilità date ai contribuenti di indirizzare il 5 per mille delle loro imposte, si smentisce la logica tutta sussidiaria della norma che prevedeva un passo indietro dello Stato liberando un rapporto diretto tra cittadini e organizzazioni di cittadini;

c) Lo Stato raddoppia? Non solo, se venisse realizzata la proposta di Tremonti, lo Stato di troverebbe a beneficiare di due flussi di risorse falsamente rimesse nelle mani dei contribuenti, infatti lo Stato già dispone di una consistente quota (circa 100 milioni di euro l’anno) dell’8 per mille che secondo l’art. 2, comma 1, del d.P.R. 10/03/1998 n. 76, deve essere impiegato, guarda un po’, in caso di calamità naturali.

Per queste ragioni i promotori di questa petizione chiedono a Tremonti di non smentire se stesso e al Governo italiano di dimostrate concretamente, e senza fare passi indietro, la sua gratitudine al volontariato necessario sia per i piccoli interventi sui territori sia per le emergenze come il terremoto.



Fonte dell'articolo: VITA Petizioni

Indirizzo web dell'articolo: http://beta.vita.it/news/view/91020

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