Dopo il decreto anticrisi, dieci consigli “pratici” per resistere con creatività (da Aesse 2 2009) Non tutto il male vien sempre per nuocere e l’attuale fase di crisi è anche un’opportunità per modificare i nostri comportamenti e dedicare più attenzione all’economia familiare. In primo luogo è fondamentale far tesoro di un detto giapponese che recita “caduto 7 volte, rialzato 8 volte”: cadere è spesso inevitabile, ed è tanto più spiacevole quando ciò non avviene per responsabilità propria. Ciò che è fondamentale, però, è trovare sempre la volontà di rialzarsi e guardare avanti e lontano. Qualche suggerimento di comportamento, per non essere usurati dalla crisi, può essere utile, come occasione per rafforzarsi e, perché no, provare a migliorare la qualità della vita. 1. Stare insieme: perché nelle fasi avverse i “gruppi”, siano esse famiglie allargate o gruppi di amici, assorbono meglio le conseguenze dell’incertezza e del rischio crescente, e la dilagante incertezza è il segno distintivo della crisi in corso. Creare gruppi di acquisto o ritrovare un gruppo di amici restituisce un po’ di certezze e permette qualche risparmio. 2. Migliorarsi sul piano professionale: non è mai troppo tardi per acquisire nuove conoscenze o rafforzare quelle esistenti e l’occasione di più tempo libero è un’opportunità per occasioni professionali future e in ogni caso uno spazio ignoto di soddisfazione e realizzazione. 3. Scoprire occasioni nuove di convenienza per la spesa quotidiana: accurate analisi condotte negli Stati Uniti dimostrano che il risparmio (almeno il 10%) dipende dal tempo dedicato alla ricerca dei prezzi più bassi, con acquisti più frequenti per sfruttare al meglio le promozioni. 4. Eliminare gli sprechi nei consumi quotidiani: da un’indagine in Gran Bretagna emerge che le famiglie inglesi sprecano circa un terzo di ciò che acquistano e circa un quinto di ciò sarebbe riutilizzabile. Patate, mele, pomodori, pane, uva, yogurt, cioccolato, sono esempi di alcuni beni che vengono spesso gettati via interi, ma ancora utilizzabili. 5. Vivere verde, nel senso di utilizzare al meglio le opportunità di energie alternativa, ridurre i consumi energetici, usare di più i mezzi pubblici e meno quelli privati, camminare, usare la bicicletta (e migliorare la salute). Berlino o Copenaghen sono città certamente più fredde di Milano, Roma o Napoli, ma piene di biciclette anziché di auto o motorini. 6. Controllare i costi come le fatture, le bollette, gli estratti conti delle banche. L’aumento si annida nei dettagli di piccole spese aggiuntive, spesso di difficile comprensione, negli addebiti automatici, che spesso arrivano a sommare centinaia di euro all’anno. Non esitare mai nel chiedere spiegazioni e non accontentarsi di spiegazioni spesso non convincenti. 7. Usare internet in modo sistematico: i costi di comunicazione telefonica possono essere ridimensionati attraverso l’uso gratuito del computer come telefono. Inoltre, il web consente di ridurre i costi di acquisto dei giornali e di trovare con maggiore facilità le opportunità di acquisto o scambio a vantaggioso. 8. Chiedere più pareri sulle questioni di rilevanza economica che si devono affrontare: l’informazione diffusa rappresenta una sorta di mercato delle idee, fra le quali poter scegliere la soluzione più conveniente e congeniale, dal medico o il dentista, all’elettrodomestico da cambiare; 9. Dare il buon esempio con i figli sul come affrontare con energia e dignità le difficoltà del vivere quotidiano: le ricerche ci dicono che soprattutto sui bambini più piccoli ciò esercita un’influenza duratura che influenza i comportamenti di una vita. È sufficiente ascoltare la nonna o il nonno che erano bambine o bambini durante la crisi degli anni ’30. 10. Pensare diverso: aiuta a identificare meglio i problemi e le loro possibili soluzioni. Se qualcosa sta insegnando questa crisi è quanto possa essere epidemico il pensiero unico e negativo sul futuro. L’economia si alimenta di aspettative positive sul futuro: per davvero l’economia migliora se tutti pensano positivo, ma se anche solo uno pensa positivo quell’unico ne uscirà prima. Non è certo un decalogo dei miracoli, ma forse un esempio del come le virtù del coraggio e della tenacia possono aiutare a riemergere dalla crisi, con una qualità della vita più sobria e migliore. |
Luigi Campiglio
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