Scritto da Umberto Adinolfi e Paolo Cuozzo da il Corriere del Mezzogiorno, 21-02-2009 08:20 |
Il ministro dell'Interno ha previsto le ronde nelle città coordinate dai sindaci. Ma a Napoli, dove il sindaco è un ex ministro dell'Interno, e l'assessore alla Sicurezza l'ex ministro della Giustizia, rispondono «no». Accade così che nella città italiana in cui sono presenti più che in ogni altro luogo d'Italia (forse d'Europa) sia la macro sia la micro- criminalità, il Comune decida di non attivare un altro canale di presidio della sicurezza. E Scotti, magistrato oltre che ex guardasigilli, è chiarissimo sulle intenzioni dell'amministrazione cittadina: «A Napoli non ci saranno ronde di cittadini, almeno non è certo intenzione dell'attuale giunta promuovere iniziative del genere». Scotti si è detto politicamente lontano dalla decisione assunta dal governo Berlusconi: «Sono sicuramente critico nei confronti del provvedimento: è compito dello Stato provvedere alla sicurezza dei cittadini, alla sicurezza urbana e pubblica». Eppure il Comune napoletano si è attirato non poche critiche per come ha interpretato il decreto del ministro Maroni in materia di poteri ai sindaci sulla sicurezza, con un piano che ha spaziato dalle multe a chi imbratta i muri alla denuncia per i clienti delle prostitute e dei parcheggiatori abusivi. Il ragionamento che al Comune di Napoli viene fatto, però, è che, proprio in considerazione della pericolosità della città, prevedere delle ronde, quindi avallarne l'esistenza, può trasformarsi in un pericolo per le ronde stesse. Immaginiamo — è il ragionamento che viene fatto a Palazzo San Giacomo — gente che di notte si mette a girare per le strade di Secondigliano o di Scampia, ma anche di Barra o nei Quartieri spagnoli. Di contro, l'assessore provinciale Francesco Borrelli si dice pronto a mettere a disposizione del prefetto di Napoli i volontari della Protezione civile e di altre associazioni per istituire un primo gruppo che non è nato ma ha già un nome, «Guardian Angels». La sua richiesta l'ha già formalizzata in una nota inviata al prefetto. «Le ronde istituite dal Governo non possono essere scelte a caso ma richiedono una preparazione e, soprattutto, la giusta propensione rispetto alle attività che andranno a svolgere sul territorio », sostiene Borrelli. Molto più deciso il punto di vista del primo cittadino di Salerno Vincenzo De Luca, considerato «sindaco sceriffo» pur essendo anche lui del Pd, come la collega Iervolino. Salerno, infatti, ha già attivato le ronde in città, a sostegno delle forze dell'ordine: l'impegno dell'amministrazione comunale sul versante sicurezza è stato confermato personalmente da De Luca, che proprio ieri mattina, a Palazzo di Città, ha presentato un'iniziativa in sinergia con polizia municipale, carabinieri e costruttori dell'Ance volta alla prevenzione delle truffe e dei raggiri nei confronti degli anziani e delle persone sole. «Certo, bisogna vedere concretamente cosa dice il testo del Governo — ha spiegato il sindaco — ma se si tratta di una forma di collaborazione, noi l'abbiamo già acquisita. Ci sono i volontari del Parco del Mercatello che supportano le forze dell'ordine sia sul terreno della prevenzione sia in termini di segnalazione di situazioni poco chiare. D'accordo con le ronde anche nei quartieri di Salerno a patto che si tratti di forme di collaborazione, l'intervento definitivo lo devono fare comunque le forze dell'ordine». Allargando il discorso alle ultime vicende che hanno visto violenze subite da donne anche giovanissime, De Luca ha voluto rimarcare come il Comune di Salerno abbia anticipato tutti in Italia adottando una politica di rigore assoluto. «Abbiamo il polso — ha detto il primo cittadino — delle situazioni reali che si vivono in città. Poco più di un anno fa in alcune zone c'erano persone con coltelli, gente disponibile a tutto per rapinare, rubare, violentare. Avevamo percepito per tempo un fenomeno che oggi sta dilagando in Italia e procedemmo a bonificare quelle aree da campi rom e altre forme di illegalità, nonostante qualcuno abbia anche storto il naso». Tanti sforzi che però, a detta dello stesso De Luca, non trovano conforto nella «miopia» dell'esecutivo, incapace di dare risposte concrete in termini di sicurezza. «Il Governo è comunque contraddittorio: si parla molto ma si sta facendo molto poco. C'è un ministro dell'Interno capace e intelligente ma la decisione di tagliare le risorse alle forze di polizia è assolutamente irresponsabile. Qui si prendono in giro gli italiani. Occorre un finanziamento di un miliardo per le forze di polizia, ora e subito, senza fare demagogia parlando dei fondi e dei beni sottratti alla camorra. Abbiamo una percentuale altissima di romeni che vengono in Italia a delinquere: ladri, rapinatori e stupratori. Dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Ma c'è anche una legge che va cambiata. Gli stupratori li liberano dopo 48 ore. Ottaviano Del Turco, invece, è stato agli arresti per due mesi con accuse per reati di tipo finanziario e amministrativo. Sono reati, certo, ma comunque reati che non hanno a che fare con fatti di sangue: occorre una gerarchia nelle pene e nel rigore dello Stato». |
5 commenti:
leggere l'intero blog, pretty good
Si, probabilmente lo e
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imparato molto
good start
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