Dove si legge.
La lettura si terrà nella parte più ampia dell’atrio del Pan, dove ci saranno una pedana con leggio e microfono per i lettori, delle sedie e uno schermo o due (non è ancora chiaro) sul quale far scorrere immagini (mute) dello spettacolo teatrale da Gomorra (offerto dal Mercadante, ma a ieri sera il video non era ancora pervenuto) e le immagini di Scampia (offerte giorni fa da Salvatore Sparavigna, e queste ci sono certamente).
In un’altra saletta, sempre al piano terra, si terranno due proiezioni del film (offerto dalla 01 Distribution, sempre che stamattina riusciamo ad andare a pagare i diritti alla SIAE).
Si sta anche cercando di capire se si riesce a far funzionare un monitor all’esterno del Pan, che potrebbe essere un ottimo strumento per far sapere anche a chi passeggia (e magari non legge i blog e i giornali) che lì dentro è in corso una sorta di rito civile.
Infine, Norberto Gallo di Napolionline sta cercando di organizzare una ripresa della lettura da mandare anche in diretta (se ci si riesce) per chi volesse seguirla via computer. Se la diretta riesce, cercheremo ovviamente di inserire lo streaming anche in questo blog.
Chi/cosa/come legge
Ieri sera abbiamo suddiviso i lettori in gruppi corrispondenti a fasce di un’ora ognuna cercando di lasciare un po’ di spazio anche per eventuali persone non prenotate, soprattutto nella fascia più serale. Più tardi — cioè appena riesco a recuperare il file rimasto per un errore di posta nel computer su cui abbiamo lavorato — quell’elenco sarà anche qui e poi proveremo a esporlo in qualche modo al Pan.
update ore 8.30. Recuperato. Ora c’è: elenco dei lettori-con-orari
L’idea, comunque, è che — ora per ora — le persone a cui tocca si mettano in fila, in modo da potere velocemente salire sulla pedana, leggere una pagina e ridiscendere lasciando il posto al prossimo. Avevamo anche provato a fare una scelta di passi (perché è probabile che in sei ore non si possa leggere tutto il libro), ma ci abbiamo rinunciato perché ci è sembrato che ogni scelta avrebbe potuto essere un arbitrio. Niente selezione, quindi: si comincia dalla prima pagina e ci si ferma dove si riesce ad arrivare. Che magari può essere anche un modo per segnalare che la cosa non finisce qui. E si legge tutti dalla stessa copia del libro, su cui fra poco (sempre tempo permettendo) proveremo a evidenziare i punti a capo ragionevoli, quelli dove ogni lettore potrà fermarsi e passare la mano. Inizierà Marina Vergiani, una signora che lavora al Pan (perché la direttrice è fuori Napoli), leggendo la prima pagina.
NON ci sarà (invece), né all’inizio né dopo, nessun collegamento da Washington dell’assessore Velardi. Innanzitutto perché sarebbe ridicolo e a nessuno è mai venuta in mente un’idea del genere. In secondo luogo perché Velardi è a Napoli. Dunque sarà lì — come l’assessore Oddati – ma (per una volta) saranno fra gli ascoltatori. Anche in questo caso, può darsi che sia una “prova” utile: le (discusse) istituzioni locali provano a supportare un rito civile, senza troppo invaderlo, senza che qualcuno ci metta il (suo) cappello sopra, come si dice. Invece, non c’è nessun veto per uomini e donne impegnati/e in politica (a sinistra, al centro o a destra), che sono tutti benvenuti a patto che — almeno stasera — si propongano semplicemente come cittadini e lettori fra i lettori.
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Infine, più sopra torna almeno un paio di volte l’espressione rito civile, il che forse farà storcere il naso a qualcuno. A chi teme la santificazione di Saviano e a chi trova poco incisiva l’idea del lungo recitativo di una specie di Gomorra-bibbia.
Tuttavia, sarebbe bello che — dopo tutte le polemiche e le leggende — stasera si realizzasse proprio un rito civile, centrato su quella civilissima usanza che è la lettura. Nessuna beatificazione di Roberto Saviano. Solo, semplicemente, la forte e perfino affettuosa solidarietà di una comunità di lettori che non lascia solo né lui né altri (magari) meno noti ma ugualmente impegnati sul fronte anti-camorra. Solo, non-tanto-semplicemente, la città che prova a iniziare un discorso corale sulla lotta alla camorra. E, per farlo, “usa” (almeno per il momento) proprio le parole del libro che ha fatto conoscere il tema in mezzo mondo.
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