domenica, giugno 15, 2008

Dopo il voto irlandese entriamo nel merito: Cosa dice il Trattato di Lisbona?

ROMA (14 giugno) - Il Trattato di Lisbona è stato firmato il 13 dicembre 2007 dai leader dell’Unione europea. La carta - si legge sul sito dell'Ue - modifica il trattato sull’Unione e il trattato che istituisce la Comunità europea, attualmente in vigore, senza tuttavia sostituirli. Il nuovo trattato doterà l’Unione a 27 del quadro giuridico e degli strumenti necessari per far funzionare la comunità.

Un ruolo rafforzato per il Parlamento europeo: il Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini dell’UE, sarà dotato di nuovi poteri per quanto riguarda la legislazione e il bilancio dell’Ue e gli accordi internazionali.

Un’Europa più efficiente, che semplifica i suoi metodi di lavoro e le norme di voto, si dota di istituzioni più moderne e adeguate ad un’Unione a 27 e dispone di una maggiore capacità di intervenire nei settori di massima priorità per l’Unione di oggi. Un processo decisionale efficace ed efficiente: il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio sarà esteso a nuovi ambiti politici per accelerare e rendere più efficiente il processo decisionale.

A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, in modo da rappresentare la doppia legittimità dell’Unione. La doppia maggioranza è raggiunta quando una decisione è approvata da almeno il 55% degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'Unione.

Il Trattato di Lisbona istituisce poi la figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per un mandato di due anni e mezzo, introduce un legame diretto tra l’elezione del presidente della Commissione e l’esito delle elezioni europee, prevede nuove disposizioni per la futura composizione del Parlamento europeo e per una Commissione ridotta e stabilisce norme più chiare sulla cooperazione rafforzata e sulle disposizioni finanziarie. Infine viene istituita la nuova figura di alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che sarà anche vicepresidente della Commissione. Una carica destinata a conferire all'azione esterna dell'Ue maggiore impatto, coerenza e visibilità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Da quello che riesco a capire ha ragione il presidente Napolitano