giovedì, marzo 06, 2008

"CAMORRA POLITICA": INTERVENTO DEL VESCOVO NOGARO AL CONGRESSO ACLI DI CASERTA

CASERTA-ADISTA. La nostra democrazia è distorta: con l’attuale legge elettorale le candidature sono decise dalle segreterie di partito, i cittadini non possono scegliere liberamente, questo sistema, quindi, è "camorra politica".

La dura presa di posizione è del vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro che, durante il congresso provinciale delle Acli, lo scorso 23 febbraio, ha lanciato il suo j’accuse contro la cattiva politica ma anche una severa autocritica nei confronti dell’istituzione ecclesiastica. Ricordando ai dirigenti delle Acli di Caserta la necessità della fedeltà a Cristo e al Vangelo più che alla Chiesa, Nogaro ha infatti riconosciuto che spesso – sbagliando – la Chiesa tende a presentarsi come "societas perfetta: ricca, prestigiosa, coreografica". E a scambiare "la sua facciata di efficienza per il vero bene", che invece è soprattutto attenzione al povero.

Si è rivolto poi alla politica, ‘rappresentata’ in sala da diversi parlamentari nazionali e amministratori locali. La politica, ha detto il vescovo, "ha perso purezza, innocenza e cuore per la gente deviando invece nell'interesse e nell'utile privato o di corrente. Basti guardare a come questa classe politica è incompetente nel risolvere emergenze drammatiche come le cave a Caserta o l'emergenza rifiuti". Ha denunciato poi la distorsione della democrazia causata dalla legge elettorale vigente: "Si va a votare con una classe politica che decide chi le succederà, che schiaccia ogni regola democratica, con le segreterie dei partiti che decidono i candidati non si sa in base a quali meriti, senza alcuna possibilità di rinnovamento rispetto ad una classe politica preesistente che ha registrato fallimenti a tutti i livelli". E questa – ha concluso – è "camorra politica", che schiaccia ogni possibilità di partecipazione dei cittadini e di vita democratica.

Si è trattato del secondo attacco in pochi giorni alla politica che dimentica il "bene comune": la scorsa settimana, infatti, scrivendo una lettera di sostegno e di incoraggiamento alle cooperative calabresi legate all’ex vescovo di Locri Giancarlo Bregantini (v. Adista n. 17/08), mons. Nogaro aveva puntato il dito contro la "cattiva politica talvolta collusa con la criminalità e sempre più di frequente promotrice di attività illegali attraverso la prassi della raccomandazione e della gestione privata e partitica degli incarichi pubblici". Presente in sala, a Nogaro ha replicato il rutelliano Sandro De Franciscis, presidente della Provincia di Caserta nonché segretario provinciale del Partito Democratico (dopo aver militato nella Margherita prima e nell’Udeur di Mastella poi), attualmente sotto inchiesta per la vicenda della discarica Lo Uttaro (sequestrata dalla magistratura per i numerosi illeciti riscontrati, v. Adista nn. 31, 33, 37/07 e 5/08) e coinvolto anche nell’indagine della Sanità campana (in cui risultano indagati l’ex ministro Mastella e la moglie Sandra Lonardo, attuale presidente del Consiglio regionale della Campania): in una intercettazione telefonica pubblicata da numerosi organi di stampa, De Franciscis avrebbe chiesto ad un suo assistente di ricambiargli il favore (per una nomina in una Asl, ndr) coprendolo "con la camorra di Casale". Secondo De Franciscis, non è la politica ad essere in crisi, ma la società. E anzi, ha aggiunto, "non si dà mai merito alla politica". "E io, che pure vengo dall'Unitalsi, da una militanza cristiana, che dovrei far parte della comunità ecclesiale come gli altri sento tutta la solitudine dell'amministratore pubblico". (l. k.)

1 commento:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good