martedì, gennaio 22, 2008

INFANZIA: RAPPORTO UNICEF 2008, OGNI GIORNO NEL MONDO MUOIONO 26.000 BAMBINI

(Sesto Potere) - Roma - 22 gennaio 2008 - In media ogni giorno muoiono oltre 26.000 bambini sotto i cinque anni, la maggior parte di loro per cause prevenibili
Il numero annuale di morti infantili si è dimezzato, passando da circa 20 milioni nel 1960 a 9,7 milioni nel 2006;
Oltre l'80% di tutte le morti di bambini nel 2006 si sono verificate nell'Africa sub-sahariana e nell'Asia meridionale
In generale, le regioni che non sembrano avviate a raggiungere il quarto Obiettivo di Sviluppo del Millennio (OSM 4, che prevede la riduzione di 2/3 della mortalità infantile entro il 2015) sono Medio Oriente e Nord Africa, Asia meridionale e Africa Subsahariana
Dei 46 paesi dell'Africa Subsahariana, solo tre sono sulla via del raggiungimento dell'OSM 4: Capoverde, Eritrea e Seichelles
Per raggiungere l'OSM 4, occorrerà dimezzare ulteriormente i tassi di mortalità 0-5 anni da oggi al 2015. Il tasso globale di mortalità infantile 0-5 anni dovrà calare a 31 su 1.000
A partire dal 1970 l'Africa sub-sahariana ha pesato sempre più, in percentuale, sul totale delle morti di bambini: nel 1970 vi si verificavano l'11% del totale mondiale delle nascite e il 19% delle morti infantili; nel 2006, la regione è arrivata a contare il 22% delle nascite e il 49% delle morti tra 0 e 5 anni
Un bambino nato nell'Africa Subsahariana nel 2006 ha 1 probabilità su 6 di morire prima di compiere 5 anni.

Nel 2006 il tasso globale di mortalità infantile sotto i cinque anni era di 72 morti ogni 1.000 nati vivi, il 23% in meno rispetto al 1990
Dal 1990, 61 paesi hanno ridotto i tassi di mortalità infantile di almeno il 50%
Dei 191 paesi per cui si dispone di dati, 129 sono sulla via di raggiungere l'OSM 4
Quasi 1/3 dei 50 paesi meno sviluppati ha ridotto la mortalità infantile del 40% o più dal 1990, nonostante la povertà. Tra essi: Maldive, Timor Est, Bhutan, Nepal, Bangladesh, Laos, Eritrea, Haiti, Malawi, Samoa, Capo Verde, Comore, Mozambico, Etiopia , Isole Salomone
In sette paesi, Bangladesh, Buthan, Bolivia, Eritrea, Laos, Timor Est e Nepal la mortalità infantile è stata ridotta del 50% o più
In Etiopia si è verificato un calo della mortalità infantile del 40%
Il tasso di mortalità infantile 0-5 anni in Cina è sceso da 45 morti ogni 1.000 nati vivi nel 1990 a 24 nel 2006, segnando una riduzione del 47%
In India la mortalità infantile 0-5 anni è calata del 34%

Salute materna e mortalità
Un fattore comune nelle morti infantili è rappresentato dalla salute delle madri, oltre 500.000 delle quali ogni anno muoiono in gravidanza o per complicazioni da parto
Nei paesi in via di sviluppo 1/4 delle donne in gravidanza non riceve nemmeno una visita medica prima del parto
Le bambine sotto i 15 anni hanno 5 volte più probabilità di morire per parto rispetto alle ventenni
Se una madre ha meno di 18 anni, il suo bambino ha il 60% di probabilità in più di morire prima di raggiungere i 5 anni, rispetto a un bambino nato da una madre di oltre 19 anni
Nei paesi in via di sviluppo solo il 27% delle donne di età compresa tra i 15 e 49 anni partorisce in una struttura sanitaria
Il rischio di morte per cause legate a gravidanze o parti nel corso della vita di una donna è 1 su 17 nell'Africa centrale e occidentale, rispetto a 1 su 8.000 nei paesi industrializzati.

Le principali cause di morte per i bambini sotto i 5 anni sono: complicazioni neo natali (36%); polmonite (19%), diarrea (17%); malaria (8%); morbillo (4%); AIDS (3%)
1 persona su 5 non ha accesso a forniture di acqua potabile e circa la metà sono prive di adeguati servizi igienico-sanitari
Il numero di bambini che muore per malattie diarroiche è stimato a circa 2 milioni l'anno, circa il 17% di tutte le morti infantili 0-5 anni
L'istruzione e l'empowerment delle donne hanno benefici diretti sulla sopravvivenza, la salute e lo sviluppo dei loro bambini. Ma quasi 1 ogni 4 adulti (definiti qui come di età superiore a 15 anni) è analfabeta, con netta sproporzione a sfavore delle donne
I conflitti spesso portano a emergenze complesse, con scontri armati, popolazioni sfollate e insicurezza di cibo, con conseguenze particolarmente letali per i bambini. Attualmente oltre 40 paesi, il 90% dei quali a basso reddito, sono coinvolti in conflitti
Nelle emergenze complesse, le cause prevalenti di morte di bambini sono in larga parte coincidenti con le principali cause di mortalità infantile in generale: morbillo, malaria, malattie diarroiche, infezioni respiratorie acute, malnutrizione
I più alti tassi di mortalità tra le popolazioni rifugiate tendono a verificarsi nella popolazione infantile, in particolare tra i bambini al di sotto dei cinque anni
Degli 11 paesi in cui il 20% o più di bambini muoiono prima di raggiungere i cinque anni (Afghanistan, Angola, Burkina Faso, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Guinea equatoriale, Guinea Bissau, Liberia, Mali, Niger e Sierra Leone) oltre la metà hanno sofferto a causa di gravi conflitti armati sin dal 1989.

Tassi più alti di mortalità infantile 0/5 anni:
Sierra Leone, con il tasso più alto di mortalità infantile 0-5 anni: 270 morti su 1.000
Angola, al secondo posto con 260 morti ogni 1.000 nati vivi
Afghanistan, al terzo posto con 257 morti ogni 1.000 nati vivi

Tassi più bassi di mortalità infantile 0/5 anni:
Cuba, al 157° posto con 7 morti ogni 1.000 nati vivi
Sri Lanka, al 135° posto con 13 morti ogni 1.000 nati vivi
Siria, al 130° posto con 14 morti ogni 1.000 nati vivi

Tassi più alti e più bassi di mortalità materna
Tassi più alti di mortalità materna:
Niger, dove le donne hanno 1 probabilità su 7 di morire di gravidanza o parto
Sierra Leone e Afghanistan, dove le probabilità sono 1 su 8
Ciad, dove le probabilità sono 1 su 11

Tassi più bassi di mortalità infantile:
Argentina, dove il rischio di morte è 1 su 530
Tunisia, dove la probabilità di morte durante la gravidanza o parto è 1 su 500
Giordania, dove la probabilità di morte è di 1 su 450

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non:)