martedì, dicembre 11, 2007

«Sicurezza sul lavoro la Regione faccia di più» Damiano: centrale il ruolo delle Asl

CORRADO CASTIGLIONE Sulle morti bianche nei luoghi di lavoro il ministro Cesare Damiano si difende, spiegando che il problema non si risolve soltanto con le assunzioni degli ispettori. In ogni caso, dice, il ministero non ha grandi possibilità di controllo. Così rispedisce al mittente la polemica sollevata dall’assessore regionale Corrado Gabriele - che chiedeva più ispettori per la Campania - rilevando piuttosto che in materia di sicurezza è fondamentale, invece, il ruolo degli ispettori sanitari delle Asl e dunque la competenza della Regione. E a Palazzo Santa Lucia oggi è già fissato un incontro fra i vertici dell’amministrazione, sindacati e imprese, alla presenza del governatore Antonio Bassolino. Damiano interviene a Napoli nel corso di un convegno promosso alla Camerca di Commercio dalla Fondazione Mezzogiorno Europa e rilancia, chiedendo a tutti di fare la propria parte: sul piano della repressione, ma anche della prevenzione. Parte dagli strumenti normativi: «È inutile - afferma - fare altre leggi, la 626 e la 123 dell’agosto scorso sono leggi buone, ma bisogna applicarle». Quindi si sofferma sul nodo assunzioni: «In un anno e mezzo ho già fatto assumere 1.450 nuovi ispettori del lavoro e gli ultimi 300 saranno assunti nel prossimo gennaio, come previsto dalla legge 123. Sarei molto contento di aumentare queste assunzioni. È semplicemente un problema di risorse disponibili, ma non tutto si risolve con l’assunzione di nuovi ispettori. Basti pensare che in tutto abbiamo 10mila ispettori per circa 4 milioni di aziende». Inoltre distingue: «Su casi come quelli della Thyssen il ministero del Lavoro non ha nessuna possibilità di controllo, se non per il rispetto degli orari di lavoro. La competenza sul controllo delle condizioni di lavoro è delle Asl e quindi del ministero della Salute, con il quale noi collaboriamo, ma soprattutto delle Regioni». Ancora, Damiano ricorda che soltanto nell’edilizia da agosto 2006 a ottobre 2007 sono 2800 le aziende che hanno chiuso (il 40 per cento poi ha riaperto per avere ottemperato alle prescrizioni) per effetto delle indagini svolte dagli ispettori del ministero. Infine, sottolinea l’aspetto della prevenzione: «Al di là dei controlli, resta fondamentale il ruolo di sindacati e aziende per migliorare gli standard di sicurezza». E su questo versante propone «premialità per le imprese che hanno un comportamento virtuoso sulla sicurezza. Sarebbe una vera rivoluzione se, di fronte al fatto che il bilancio dell’Inail ha un saldo positivo, una sola quota di questo saldo tornasse a coloro che devono avere un risultato, i lavoratori e le imprese, sotto forma di miglioramento delle tabelle di indennizzo, per quanto riguarda, ad esempio, le malattie professionali. Alle imprese potrebbe ritornare come diminuzione del costo del lavoro, solo però nel caso in cui queste imprese fossero in grado di dimostrare che hanno diminuito o drasticamente eliminato gli incidenti». Con il ministro polemizzano Cisl e Uil. Pietro Cerrito, segretario generale regionale Cisl osserva: «A me sembra una risposta molto parziale, perché anche gli ispettori del ministero possono fare tantissimo. Piuttosto il ministro invita a fare una riflessione sugli ispettori sanitari delle Asl e viene da chiedersi: ma quanti sono, come sono dislocati, che cosa hanno fatto finora?». Stessa musica con Anna Rea, segretario Uil: «È indubbio il fatto che gli strumenti ci sono, ma innanzitutto occorre verificare l’efficacia dei controlli finora attuati. E poi non si può sottovalutare il problema degli organici: alla Asl Napoli 5 ci sono appena 7 ispettori e presto 5 di essi andranno in pensione». Anche Michele Gravano, segretario regionale Cgil, insiste sulla necessità delle ispezioni: «È indubbio - dice - che la partita si giochi sui controlli, sia nella prevenzione che nella repressione». Ma sul rimpallo delle responsabilità Gravano preferisce non polemizzare: «Bisogna avere nervi saldi e fare quadrato, perché occorre dare un segnale forte su questa materia, verificando bene i risultati che hanno prodotto gli strumenti in campo e capire cosa si può fare perché si scongiuri il persistere delle morti bianche».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

good start