È stato pubblicato il 17esimo rapporto della Caritas e della Fondazioni Migrantes relativo all’immigrazione in Italia. Vediamo nel dettaglio le cifre.
Rapporto Migrantes 2007
QUANTI SONO – Gli immigrati regolari in Italia sono 3 milioni 700 mila. Rispetto all’anno scorso l’incremento è del 21,6% - pari al 6,2% sulla popolazione complessiva (nell'Ue e' il 5,6%) – e colloca l'Italia al vertice europeo in termini di ritmo di crescita, al vertice europeo. Nel 2006 il trend di crescita (700 mila in un anno) e' stato tale che, se sara' confermato, fara' arrivare fra 20-30 anni gli stranieri a 10 milioni ed oltre.
DA DOVE VENGONO – Ogni 10 immigrati, 5 sono europei (di cui la metà comunitari); 4 suddivisi fra africani e asiatici, 1 americano. Quella rumena, con il 15,1% di presenza, è la comunità più numerosa; segue quella marocchina (10,5%), albanese (10,3%), ucraina (5,3%). %. In 6 anni, dal 2000 al 2006, gli immigrati dall’Est sono saliti di 14 punti mentre l’Africa ne ha persi 5 e l’America 2.
DOVE VIVONO – 6 immigrati su 10 si trovano al Nord; al centro si raccoglie un 26,7%, al Sud il 10,2% e nelle isole il 3,6.
UOMINI, DONNE E BAMBINI – Quest’anno la presenza delle donne eguaglia e spesso supera quella degli uomini (che restano al 49,9%), eccezion fatta per Lombardia e Puglia, che conservano una maggioranza maschile. I minori sfiorano le 700 mila unita' (18,4% del totale).
IMMIGRATI E LAVORO – Gli occupati stranieri (i 2/3 sono al Nord) sono 1.348.000 (più della metà nei servizi e più di 1/3 nell'industria), mentre i disoccupati sono 127mila. L’aumento annuale dell’occupazione è stato di poco inferiore alle 200mila unità'; il tasso di attività si attesta al 73,7% (superiore di circa 12 punti a quello degli italiani), quello dell’ occupazione dell’8,6%.
Gli stranieri incidono sul Pil per il 6,1%; pagano quasi 1,87miliardi di euro di tasse attraverso 2 milioni 300 mila dichiarazioni dei redditi. Più della metà delle donne (circa 700mila) è impiegata nel lavoro domestico e di cura (molte, purtroppo, lavorano in nero). Più di ¼ degli stranieri lavora in orari disagiati: il 19% la sera (dalle 20 alle 23), il 12% la notte (dopo le 23) e il 15% la domenica.
L’85% lavora come dipendente. Gli imprenditori sono aumentati dell'8% (sono 141.393); per il 70% operano nel commercio e nelle costruzioni.
Gli immigrati guadagnano in media 10.042 euro l'anno; nel 2006 le rimesse inviate dall'Italia hanno superato i 4,3 milioni di euro per una crescita annua dell'11,6%. La Romania, con 777 milioni di euro, e' la prima destinazione dei flussi in uscita.
Il rapporto segnala che negli ultimi due anni, la crescita "e' stata fortissima" anche in assenza di regolarizzazioni ma facendo leva sulle quote di ingresso. Ad avere impresso questo ritmo sono il fabbisogno delle industrie e delle famiglie di manodopera aggiuntiva (540 mila domande), i ricongiungimenti familiari (poco meno di 100 mila) e le nuove nascite tra gli immigrati (quasi 60 mila).
IMMIGRATI E ABITAZIONI – La difficoltà più grande riguarda trovare un affitto (57%).
Aumenta il numero degli immigrati proprietari di un'abitazione. Nel 2006 - come rileva il rapporto - sono stati un sesto tra quanti hanno acquistato una casa e tendenzialmente stanno diventando la metà di quanti hanno bisogno della prima casa. Gli immobili che preferiscono sono quelli da ristrutturare, vicino alle reti di trasporto ed alle scuole dei figli. Gli stranieri coprono tuttavia il segmento più basso del mercato: 117 mila euro per una casa di 50 metri quadrati, "che costringe al sovraffollamento", il volume di affari annuo complessivo è di 1,5 miliardi di euro.
INTEGRAZIONE E DISCRIMINAZIONE – Metà degli italiani continua ad essere contrario all'immigrazione anche se non è la prima loro preoccupazione, superata dalla precarietà del lavoro.
L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni ha riscontrato lo scorso anno 218 casi di discriminazione razziale su 10 mila segnalazioni.
L’atteggiamento degli immigrati nei confronti degli italiani è definito dal rapporto “benevolo”: la maggioranza afferma di stare bene in Italia.
MATRIMONIO – 1 matrimonio su 8 coinvolge ormai un cittadino straniero (solo nel 20% dei matrimoni misti sono protagoniste le donne italiane rispetto ai maschi); le coppie miste sono oltre 200 mila. Gli alunni stranieri sono oltre mezzo milione, il 5,6% della popolazione scolastica.
IRREGOLARITÀ E RIMPATRIO – “Per quanto riguarda gli irregolari aiuta il ragionamento e non la paura”, dice il rapporto. Servono”norme più agili e politiche di contenimento che insistano sulla virtualità dei rimpatri assistiti”.
Gli stranieri incidono per quasi ¼ sulle denunce penali ed altrettanto per presenze in carcere. I maggiori protagonisti a livello penale sono gli irregolari (4 casi su 5) per lo più per reati legati allo sfruttamento della prostituzione, all'estorsione, al contrabbando e alla ricettazione. L'acquisizione della cittadinanza nel 2005 ha avuto un vero e proprio boom (19.266 casi) se si considera gli 11.945 del 2004.Il 40% dei casi sono cittadini dell'est europeo. Nel periodo 1995-2005 sono state presentate 213.047 domande per ottenere la cittadinanza, delle quali 125.535 definite positivamente. Nella maggior parte si è trattato di matrimoni (80% da cittadini dell'est) mentre si sono ridotti i casi di naturalizzazione (20.731).
Nel 2006, su 124.383 stranieri in posizione irregolare individuati dalle forze dell'ordine, solo il 36,5% (45.449) e' stato effettivamente rimpatriato: nel ‘99 fu rimpatriato il 64,1%. Ma se si tiene conto dell'ultimo allargamento dell'Ue e si tolgono dal conteggio bulgari e rumeni, il numero degli intercettati in posizione irregolare scende per la prima volta dopo tanti anni sotto quota 100 mila (per l'esattezza, 84.245).
FEDE - Gli immigrati di fede ortodossa hanno superato quelli di fede cattolica. Importante la presenza di musulmani, che, aumentati di 103 mila unità, in gran parte a causa dei ricongiungimenti familiari e delle nuove nascite, sono ora oltre un milione 200 mila e costituiscono il secondo gruppo religioso del paese fra gli stranieri.
Nell’ultimo anno, i cristiani sono rimasti stabili (circa 1.800.000), ma per effetto della crescita degli ortodossi (aumentati di 259.000 unità), che hanno così superato i cattolici (685 mila) e arrivando a quota 918 mila.
Secondo le stime del rapporto, a scuola le fedi sono così suddivise: 236 mila cristiani (tra i quali 117 mila ortodossi e 99 mila cattolici), 185 mila musulmani, 16 mila fra induisti e buddisti. Chiudono la lista le religioni tradizionali africane (6 mila) e la religione ebraica (mille). Da rilevare, fra gli studenti la diminuzione di 1,3 punti percentuale per i cristiani e l'aumento di 4,5 per i musulmani.
Rapporto Migrantes 2007
QUANTI SONO – Gli immigrati regolari in Italia sono 3 milioni 700 mila. Rispetto all’anno scorso l’incremento è del 21,6% - pari al 6,2% sulla popolazione complessiva (nell'Ue e' il 5,6%) – e colloca l'Italia al vertice europeo in termini di ritmo di crescita, al vertice europeo. Nel 2006 il trend di crescita (700 mila in un anno) e' stato tale che, se sara' confermato, fara' arrivare fra 20-30 anni gli stranieri a 10 milioni ed oltre.
DA DOVE VENGONO – Ogni 10 immigrati, 5 sono europei (di cui la metà comunitari); 4 suddivisi fra africani e asiatici, 1 americano. Quella rumena, con il 15,1% di presenza, è la comunità più numerosa; segue quella marocchina (10,5%), albanese (10,3%), ucraina (5,3%). %. In 6 anni, dal 2000 al 2006, gli immigrati dall’Est sono saliti di 14 punti mentre l’Africa ne ha persi 5 e l’America 2.
DOVE VIVONO – 6 immigrati su 10 si trovano al Nord; al centro si raccoglie un 26,7%, al Sud il 10,2% e nelle isole il 3,6.
UOMINI, DONNE E BAMBINI – Quest’anno la presenza delle donne eguaglia e spesso supera quella degli uomini (che restano al 49,9%), eccezion fatta per Lombardia e Puglia, che conservano una maggioranza maschile. I minori sfiorano le 700 mila unita' (18,4% del totale).
IMMIGRATI E LAVORO – Gli occupati stranieri (i 2/3 sono al Nord) sono 1.348.000 (più della metà nei servizi e più di 1/3 nell'industria), mentre i disoccupati sono 127mila. L’aumento annuale dell’occupazione è stato di poco inferiore alle 200mila unità'; il tasso di attività si attesta al 73,7% (superiore di circa 12 punti a quello degli italiani), quello dell’ occupazione dell’8,6%.
Gli stranieri incidono sul Pil per il 6,1%; pagano quasi 1,87miliardi di euro di tasse attraverso 2 milioni 300 mila dichiarazioni dei redditi. Più della metà delle donne (circa 700mila) è impiegata nel lavoro domestico e di cura (molte, purtroppo, lavorano in nero). Più di ¼ degli stranieri lavora in orari disagiati: il 19% la sera (dalle 20 alle 23), il 12% la notte (dopo le 23) e il 15% la domenica.
L’85% lavora come dipendente. Gli imprenditori sono aumentati dell'8% (sono 141.393); per il 70% operano nel commercio e nelle costruzioni.
Gli immigrati guadagnano in media 10.042 euro l'anno; nel 2006 le rimesse inviate dall'Italia hanno superato i 4,3 milioni di euro per una crescita annua dell'11,6%. La Romania, con 777 milioni di euro, e' la prima destinazione dei flussi in uscita.
Il rapporto segnala che negli ultimi due anni, la crescita "e' stata fortissima" anche in assenza di regolarizzazioni ma facendo leva sulle quote di ingresso. Ad avere impresso questo ritmo sono il fabbisogno delle industrie e delle famiglie di manodopera aggiuntiva (540 mila domande), i ricongiungimenti familiari (poco meno di 100 mila) e le nuove nascite tra gli immigrati (quasi 60 mila).
IMMIGRATI E ABITAZIONI – La difficoltà più grande riguarda trovare un affitto (57%).
Aumenta il numero degli immigrati proprietari di un'abitazione. Nel 2006 - come rileva il rapporto - sono stati un sesto tra quanti hanno acquistato una casa e tendenzialmente stanno diventando la metà di quanti hanno bisogno della prima casa. Gli immobili che preferiscono sono quelli da ristrutturare, vicino alle reti di trasporto ed alle scuole dei figli. Gli stranieri coprono tuttavia il segmento più basso del mercato: 117 mila euro per una casa di 50 metri quadrati, "che costringe al sovraffollamento", il volume di affari annuo complessivo è di 1,5 miliardi di euro.
INTEGRAZIONE E DISCRIMINAZIONE – Metà degli italiani continua ad essere contrario all'immigrazione anche se non è la prima loro preoccupazione, superata dalla precarietà del lavoro.
L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni ha riscontrato lo scorso anno 218 casi di discriminazione razziale su 10 mila segnalazioni.
L’atteggiamento degli immigrati nei confronti degli italiani è definito dal rapporto “benevolo”: la maggioranza afferma di stare bene in Italia.
MATRIMONIO – 1 matrimonio su 8 coinvolge ormai un cittadino straniero (solo nel 20% dei matrimoni misti sono protagoniste le donne italiane rispetto ai maschi); le coppie miste sono oltre 200 mila. Gli alunni stranieri sono oltre mezzo milione, il 5,6% della popolazione scolastica.
IRREGOLARITÀ E RIMPATRIO – “Per quanto riguarda gli irregolari aiuta il ragionamento e non la paura”, dice il rapporto. Servono”norme più agili e politiche di contenimento che insistano sulla virtualità dei rimpatri assistiti”.
Gli stranieri incidono per quasi ¼ sulle denunce penali ed altrettanto per presenze in carcere. I maggiori protagonisti a livello penale sono gli irregolari (4 casi su 5) per lo più per reati legati allo sfruttamento della prostituzione, all'estorsione, al contrabbando e alla ricettazione. L'acquisizione della cittadinanza nel 2005 ha avuto un vero e proprio boom (19.266 casi) se si considera gli 11.945 del 2004.Il 40% dei casi sono cittadini dell'est europeo. Nel periodo 1995-2005 sono state presentate 213.047 domande per ottenere la cittadinanza, delle quali 125.535 definite positivamente. Nella maggior parte si è trattato di matrimoni (80% da cittadini dell'est) mentre si sono ridotti i casi di naturalizzazione (20.731).
Nel 2006, su 124.383 stranieri in posizione irregolare individuati dalle forze dell'ordine, solo il 36,5% (45.449) e' stato effettivamente rimpatriato: nel ‘99 fu rimpatriato il 64,1%. Ma se si tiene conto dell'ultimo allargamento dell'Ue e si tolgono dal conteggio bulgari e rumeni, il numero degli intercettati in posizione irregolare scende per la prima volta dopo tanti anni sotto quota 100 mila (per l'esattezza, 84.245).
FEDE - Gli immigrati di fede ortodossa hanno superato quelli di fede cattolica. Importante la presenza di musulmani, che, aumentati di 103 mila unità, in gran parte a causa dei ricongiungimenti familiari e delle nuove nascite, sono ora oltre un milione 200 mila e costituiscono il secondo gruppo religioso del paese fra gli stranieri.
Nell’ultimo anno, i cristiani sono rimasti stabili (circa 1.800.000), ma per effetto della crescita degli ortodossi (aumentati di 259.000 unità), che hanno così superato i cattolici (685 mila) e arrivando a quota 918 mila.
Secondo le stime del rapporto, a scuola le fedi sono così suddivise: 236 mila cristiani (tra i quali 117 mila ortodossi e 99 mila cattolici), 185 mila musulmani, 16 mila fra induisti e buddisti. Chiudono la lista le religioni tradizionali africane (6 mila) e la religione ebraica (mille). Da rilevare, fra gli studenti la diminuzione di 1,3 punti percentuale per i cristiani e l'aumento di 4,5 per i musulmani.
La Campania che cambia
La Campania si conferma regione di immigrati: sono 168.285 quelli censiti nel "Dossier Immigrazione 2007" curato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes presentato ieri.
Cresce sempre più il numero di immigrati in Campania. "Una presenza - ha spiegato Giancamillo Trani, responsabile del settore Immigrazione della Caritas Campania - che rappresenta il 4,5% del totale nazionale e il 44,7% delle presenze nelle regioni del Sud Italia collocando la Campania al settimo posto".
Tutti a Napoli
L'esperto spiega: "Registriamo una presenza di immigrati forte nelle zone costiere e più modesta nelle zone interne del Salernitano, dell'Irpinia e del Sannio mentre Napoli assorbe la quota più alta: in città vive il 51,8% degli immigrati regolari pari a 87.065 persone".
Ucraini in testa
Le comunità più numerose, evidenzia il rapporto, sono quelle di Ucraina, Polonia, Marocco, Albania, Cina, Sri Lanka, Romania e Nigeria. I permessi di soggiorno per motivi di lavoro sono il 68,5% del totale e crescono rispetto agli anni scorsi le presenze di bambini e minori (14.920) e rappresentano l'8,9% sul totale della popolazione straniera residente.
Abitazioni e risorse
Un pacchetto di misure per reperire più case per gli immigrati. Lo ha detto ieri l'assessore regionale all'Immigrazione, Rosa D'Amelio, alla presentazione del dossier della Caritas. "Nella programmazione dei fondi europei 2007-2013 - ha spiegato - abbiamo previsto che nella ristrutturazione di appartamenti nei centri storici una quota sarà destinata ai cittadini stranieri e risorse saranno riservate alla costruzione di nuovi alloggi. E ancora - ha concluso - costituiremo un fondo di rotazione".
La Campania si conferma regione di immigrati: sono 168.285 quelli censiti nel "Dossier Immigrazione 2007" curato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes presentato ieri.
Cresce sempre più il numero di immigrati in Campania. "Una presenza - ha spiegato Giancamillo Trani, responsabile del settore Immigrazione della Caritas Campania - che rappresenta il 4,5% del totale nazionale e il 44,7% delle presenze nelle regioni del Sud Italia collocando la Campania al settimo posto".
Tutti a Napoli
L'esperto spiega: "Registriamo una presenza di immigrati forte nelle zone costiere e più modesta nelle zone interne del Salernitano, dell'Irpinia e del Sannio mentre Napoli assorbe la quota più alta: in città vive il 51,8% degli immigrati regolari pari a 87.065 persone".
Ucraini in testa
Le comunità più numerose, evidenzia il rapporto, sono quelle di Ucraina, Polonia, Marocco, Albania, Cina, Sri Lanka, Romania e Nigeria. I permessi di soggiorno per motivi di lavoro sono il 68,5% del totale e crescono rispetto agli anni scorsi le presenze di bambini e minori (14.920) e rappresentano l'8,9% sul totale della popolazione straniera residente.
Abitazioni e risorse
Un pacchetto di misure per reperire più case per gli immigrati. Lo ha detto ieri l'assessore regionale all'Immigrazione, Rosa D'Amelio, alla presentazione del dossier della Caritas. "Nella programmazione dei fondi europei 2007-2013 - ha spiegato - abbiamo previsto che nella ristrutturazione di appartamenti nei centri storici una quota sarà destinata ai cittadini stranieri e risorse saranno riservate alla costruzione di nuovi alloggi. E ancora - ha concluso - costituiremo un fondo di rotazione".
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