venerdì, ottobre 26, 2007

Campania: Patti formativi locali: al via 4.500 nuovi posti

Quattromila e cinquecento nuovi posti di lavoro: è questo il risultato del progetto relativo ai Patti formativi locali promosso dall’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Corrado Gabriele d’intesa con Andrea Cozzolino, assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività produttive. Il progetto è stato illustrato ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Santa Lucia.
Le proposte risultate ammissibili sono 27, su 34 ricevute, di cui 25 con un punteggio sufficiente per ottenere il finanziamento. Gli stanziamenti complessivi per la formazione sono pari a circa 60 milioni di euro, di cui 54 milioni di finanziamento pubblico, “che produrranno a regime 4.500 nuove occasioni di lavoro”, si legge in una nota. Per la fase istruttoria, la Regione Campania si è avvalsa esclusivamente del supporto e assistenza tecnica del ministero del Lavoro, gruppo Progetto Focus.
“A circa un anno dall’apertura del bando - ha detto Gabriele - sono stati stanziati quasi 11 milioni di euro destinati alla formazione per l’accrescimento del capitale sociale e l’inclusione sociale, oltre 32 milioni per la formazione dell’inserimento lavorativo nelle imprese aderenti ai Patti formativi locali, 16 milioni e 200 mila di formazione continua. Oltre 11mila e 600 i beneficiari, di cui quasi la metà per la formazione per l’inserimento lavorativo. L’impatto occupazionale atteso è di 4.500 nuovi addetti”.
I 25 Patti formativi locali ammissibili a finanziamento comprendono 14 patti di filiera (turismo, agroindustria, aerospazio, trasporti e logistica, distribuzione, Ict, moda e oreficeria) e 11 patti territoriali (4 in provincia di Napoli, 2 in provincia di Caserta, 2 nel Beneventano, 2 interprovinciali e uno in provincia di Avellino). “I Patti formativi locali — ricorda Cozzolino - sono strumenti concepiti per innalzare la qualità dell’offerta formativa e favorire la concentrazione di risorse e azioni su aree territoriali e su filiere produttive, prevenendo la frammentazione e accompagnando le politiche di integrazione e valorizzazione delle risorse locali”.

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